Per la serie "ha fatto fresco," a Fasano giugno 2024 si chiude al terzo posto dei più caldi registrati, con una media di 26.8°C. Al 1° posto resta il giugno 2003 (27.4°C), al secondo giugno 2022 (27°C).
Giugno alla stazione di Roncade Arpav, media riferimento 92/23
T media 22,3°C +0,8: 8° posto tra i più caldi, ma visto che può fare molto più caldo di così ce lo teniamo duro. L'anno scorso fu più fresco di 2 decimi.
T min media 17°C +1,9: 3° posto tra i più caldi dopo i due mostri sacri 2003/2019. La media matematica dice che mancherebbero 3 centesimi ai 17°C ma tant'è...
sotto i 10°C non si scende dal 2017... ben 7 minime tropicali mentre gli ultimi due anni eravamo rimasti a quota 0
T max media 27,7°C --: temperatura in media. estremi 22/33,2°C
pioggia: 78 mm da pluviometro della stazione andato in tilt il giorno 25 in cui piovve bene, direi che almeno una ventina di mm li ha fatti tra vari rovescietti in giornata e un bel temporale serale. pertanto a referto metto 100, conto tondo.
dal lato termico andrebbe anche bene come giugno, continua un trend di elevate precipitazioni. non so se sia l'unico modo per cercare di rimanere su valori prossimi alla media...
Credi alla neve solo sotto le 48 ore!!
Le due grosse scaldate hanno spinto il mese vicino al grado di anomalia da me a Napoli, altresì sarebbe stato un mese gradevolissimo: è terminato a +0.86 sulla 1991/2020, certo nulla di rilevante ma rimane il rammarico.
È stata registrata la seconda temperatura più alta per Giugno da quando registro dati dal 2002: +35.4
12.7 mm caduti, mese secco.
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Ecco la parte finale di giugno per la stazione Osmer di Udine S.Osvaldo:
• Media minime 19.6°C, +3.2°C dalla media 1991/2020, estremi 17.4°C/21.4°C, quinto posto tra le più calde, quattro valori sopra i venti gradi.
• Media medie 24.7°C, +2.3°C dalla media, estremi 22.1°C/26.8°C, nono posto tra le più calde insieme al 2003, cinque valori sopra i 25 gradi.
• Media massime 29.6°C, +1.4°C dalla media, estremi 27.5°C/32.8°C, tredicesimo posto fra le più calde, tre valori sopra i trenta gradi.
• Escursione termica giornaliera 10.1°C, -1.7°C dalla media, estremi 7.4°C/13.3°C, quinto posto tra le più basse.
• Radiazione solare media 21695 KJ\mq, -945 dalla media, estremi 14113/29102 KJ\mq, undicesimo posto tra le meno soleggiate.
• Caduti 8.8 mm in tre giorni.
• Pressione media 1001.6 hPa, -1.6 hPa dalla media 1993/2020, estremi 998.6/1005.3 hPa, undicesimo posto su 33 fra le più basse.
• Media ad 850 hPa 16.2°C, +3°C dalla media 1991/2020, estremi 13°C/21.2°C, sesto posto su 44 tra le più calde, undici valori sopra i quindici gradi di cui un paio oltre i venti.
• Quota media ZT 3882 metri, +336 dalla media, estremi 3369/4476 metri, decimo posto tra le più alte, tre valori sotto i 3500 metri e sette sopra i quattromila.
Ultima parte di giugno piuttosto calda a tutte le quote, soprattutto per temperature minime, medie, in quota e lo zero termico.
Essa è iniziata e terminata piuttosto calda ed afosa, con una pausa relativa in mezzo; le minime sono state sempre superiori ai quindici gradi (e per quattro volte oltre i venti), le medie si sono attestate attorno ai 24-26 gradi tranne due giorni e le massime sono state fra 28 e 32 gradi.
In quota inizialmente la temperatura ha superato i venti gradi e poi li ha avvicinati nuovamente a fine mese, lo zero termico è stato sopra i quattromila metri ad inizio e fine decade e non è mai sceso sotto i 3400 metri.
In poche parole, l’estate come la conosciamo ha ingranato tant’è vero che l’instabilità è stata ben più ridotta rispetto alle prime due decadi.
Per il resto, la pressione atmosferica, il soleggiamento e soprattutto l’escursione termica hanno continuato ad essere sotto la media.
Ecco il riassunto mensile:
• Media minime 16.9°C, +1.3°C dalla media 1991/2020, estremi 10.3°C/21.4°C, quinto posto su 33 tra i più caldi, nove valori sotto i quindici gradi e cinque sopra i venti.
• Media medie 21.8°C, +0.5°C dalla media, estremi 16°C/26.8°C, quattordicesimo posto tra i più caldi insieme al 2008, nove valori sotto i venti gradi e sei sopra i 25.
• Media massime 26.7°C, -0.4°C dalla media, estremi 18.2°C/32.8°C, dodicesimo posto tra i più freschi insieme al 2011, dieci valori sotto i 25 gradi (di cui tre inferiori ai venti) e cinque sopra i trenta.
• Escursione termica giornaliera 9.8°C, -1.7°C dalla media, estremi 3.3°C/14°C, terzo posto fra le più basse insieme al 1997.
• Radiazione solare media 20478 KJ\mq, -1225 dalla media, estremi 6774/29144 KJ\mq, undicesimo posto tra i meno soleggiati.
• Caduti 176.1 mm, +49.3 mm (+38.9%) dalla media, ottavo posto tra i più piovosi; undici giorni piovosi, -2 dalla media, ottavo valore più alto insieme al 1999, 2008 e 2014.
• Pressione media 1002.4 hPa, -0.8 hPa dalla media 1993/2020, estremi 993/1007.4 hPa, dodicesimo posto su 33 tra le più basse.
• Media ad 850 hPa 13.1°C, +1°C dalla media 1991/2020, estremi 5.6°C/21.2°C, settimo posto su 44 tra i più caldi insieme al 2002, sedici valori sotto i dieci gradi e quindici sopra i quindici (di cui tre oltre i venti).
• Quota media ZT 3603 metri, +224 dalla media, estremi 2413/4652 metri, ottavo posto tra i più alti, undici valori sotto i tremila metri (di cui due sotto i 2500) e tredici sopra i quattromila (di cui due oltre i 4500).
Giugno è stato vicino ai riferimenti per le temperature medie e massime, con minime elevate, caldo in quota e con zero termico elevato.
Esso è stato piuttosto piovoso; come conseguenza della persistente instabilità il soleggiamento, l’escursione termica e la pressione atmosferica sono stati bassi.
Come dicevo, ha piovuto parecchio con anche allagamenti sia in FVG che in Veneto nel corso del mese; in questo, giugno è stato simile a maggio.
La frequente instabilità ha sì impedito di avere lunghe fasi calde ma non le ha cancellate completamente.
Difatti abbiamo avuto tre (brevi) episodi di caldo, uno per decade: in tutti e tre i casi si è trattato di caldo molto afoso con minime piuttosto alte, medie giornaliere di 24-25 gradi e massime un po' sopra i trenta.
Non si è trattato di un caldo molto intenso, ma esso è stato piuttosto fastidioso perché molto umido.
In quota la temperatura ha superato i venti gradi: come vedremo sotto, è la sesta volta che accade durante gli ultimi otto giugni (solo il 2018 ed il 2020 non ne hanno avute), dal 1981 al 2016 avevamo avuto appena tre valori distribuiti fra 2003 (due) e 2005 (uno).
Oltre al vistoso aumento delle medie a tutte le quote, questo è un altro segno del cambiamento di giugno perché fin circa al 2001 non si superavano generalmente i 18 gradi.
Lo zero termico, pur non insidiando il record mensile (4927 metri registrati l’undici giugno 2017) ha comunque superato i 4500 metri: anche in questo caso questo fatto era quasi sconosciuto nel lontano passato per poi comparire e diventare un appuntamento fisso a partire dal 2016 (con l’eccezione del 2018).
Dall’altro lato il picco minimo di temperatura in quota merita una segnalazione: una temperatura minima che avvicinasse i cinque gradi mancava dal 2013 e prima ancora dal 2008.
Una temperatura di circa cinque gradi o addirittura inferiore, come vedremo in seguito, era relativamente comune fino al termine degli anni Novanta per poi ridursi e scomparire quasi completamente a partire dal 2009.
Nel complesso ritengo che questo giugno sia stato un ibrido tra quelli di una volta ed i super giugni post 2016: da una parte esso è stato piuttosto instabile e dall’altra esso è stato caldo in quota con picchi massimi di temperatura e di zero termico ben più elevati rispetto a quelli di una volta.
Ancora una volta vediamo come ormai l’instabilità estiva serva più che altro ad evitare mesi e stagioni molto caldi e non ad avere mesi o stagioni freschi (con qualche sparuta eccezione, come il giugno 2020); nel caso di questo giugno, basta vedere che esso ha avuto le minime alte, che è stato caldo in quota con zero termico elevato.
Durante il TGR delle 14 andato in onda venerdì 5 luglio, l’Osmer ha mostrato un paio di mappe su giugno (dal minuto 15): Edizione del 05/07/2024 - 14:00 - TGR Friuli Venezia Giulia
L’estate è partita in maniera zoppicante, al contrario ad esempio della 2019 e 2022; il termine zoppicante è in riferimento alle stagioni attuali, che sono ben altra cosa rispetto a quelle del passato e pertanto i termini di paragone sono ben altri.
Ritengo che essa quasi sicuramente resterà fuori dal podio di quelle più calde e con lo zero termico più elevato proprio perché essa è partita decisamente più piano delle migliori (che erano iniziate a spron battuto già durante giugno); sarà interessante vedere se essa riuscirà ad essere comunque più calda di quelle appartenenti alla cadetteria, ossia di quasi tutte quelle appartenenti agli anni Ottanta, Novanta ed in parte Duemila (con alcune eccezioni come ad esempio 1983, 1994 e soprattutto 2003).
Ora metto il grafico delle temperature minime:
Distribuzione_Min.jpg Decenni_Min.png
Le temperature minime sono aumentate di 1.2°C, passando da 14.8°C a 15.9°C e poi a sedici gradi; nel corso dei decenni abbiamo perso cinque minime inferiori a quindici gradi e sono quasi scomparse quelle sotto i dieci, mentre sono diventate decisamente più frequenti quelle oltre i venti gradi (a partire dal 2002).
Giugno è stato solamente una volta il più caldo del trimestre estivo e questo è accaduto nel 2007; è stato il più fresco per 23 volte, non è accaduto nel 1993, 1996, 1997, 2000, 2003, 2007, 2016, 2019 e 2021.
È possibile avere minime inferiori ai dieci gradi, questo è accaduto nel 1991, 1994, 1999, 2000, 2001, 2005, 2006, 2008, 2009, 2010, 2013 e 2017; osserviamo come questo fatto abbia drasticamente ridotto la sua frequenza durante lo scorso decennio, segno che ora le rinfrescate sono meno incisive.
Fra gli anni citati spiccano il 2001 per il valore raggiunto e per il numero totale (sei), oltre al 2005 e 2006 per i valori molto bassi; dall’altro lato si distingue il 2003, mai sceso sotto i quindici gradi, che si posiziona al quarto posto assoluto fra i mesi aventi le minime più elevate (dietro a luglio 2015 e 2022 e ad agosto 2003).
Dall’altro lato vediamo come sia praticamente scontato superare i quindici gradi almeno una volta; giugno è il primo mese dell’anno in cui è possibile avere minime sopra i venti gradi, che sono diventate un appuntamento quasi fisso a partire dal 2002.
Infatti, negli anni ’90 tale soglia era stata raggiunta o superata solo un paio di volte (1991 e 1996) ed una volta ciascuno; dal 2002 in poi non abbiamo raggiunto i venti gradi nel 2004, 2009, 2010, 2011, 2014 e 2023.
Per il resto, spiccano in maniera particolare il 2003 ed il 2019: essi hanno avuto ben dieci e nove valori (segue il 2006 con cinque), il loro picco massimo è stato elevatissimo e quello del 2019 è il record assoluto di tutta la serie (anche considerando tutti gli altri mesi).
Adesso le temperature medie:
Distribuzione_Med.jpg Decenni_Med.png
La temperatura media è salita di ben 1.9°C, passando da 20.1°C a 21.8°C e poi a 22°C; nel corso dei decenni abbiamo perso cinque giornate con media inferiore ai venti gradi (e sono scomparse quelle sotto i quindici), mentre quelle oltre i 25 (quindi molto calde) sono aumentate di quattro.
Il mese è stato il più caldo dell’estate solamente per due volte, ossia nel 1996 (pari con luglio) e nel 2019; è stato il più fresco per 23 volte, questo non è accaduto nel 1996, 2000, 2002, 2005, 2006, 2014, 2019 e 2021.
Si possono verificare giornate decisamente fresche aventi media inferiore a quindici gradi; come detto sopra, esse si concentrano nel lontano passato ed esse non si verificano più dal 2009 in poi (anche se nel 2013 c’era mancato davvero poco).
Infatti, ne abbiamo avuta almeno una nel 1991, 1992, 1994, 1995, 1996, 1997, 2001, 2005, 2006 e 2008; da notare soprattutto i valori del 1991, 1997 e 2001, come pure il 1994 e 1995 che ne hanno avute tre.
Dall’altro lato spiccano il 2003 e 2019, mai scesi sotto i venti gradi.
Naturalmente si possono avere giornate molto calde, aventi media giornaliera superiore a 25 gradi; occasionalmente si possono verificare già in maggio, ma è ben più facile averle durante l’estate.
Anche qui notiamo che dal 2002 in poi è avvenuto un cambio di passo: durante tutti gli anni ’90 avevamo avuto in tutto appena sette valori (due nel 1991, tre nel 1996 ed uno ciascuno per 1993 e 1994), in seguito non ci sono stati più mesi che non ne hanno avuta almeno una (c’è riuscito perfino il 2020).
Anche in questo caso si fanno notare il 2003 ed il 2019 sia per i picchi (il 2003 è l’unico a superare i trenta gradi!) e sia per il numero totale di valori: sedici e quattordici.
Fra gli altri, si segnalano il picco del 2016 ed il numero di valori del 2006 (undici), 2012 (nove), 2021 (dieci) e del 2022 (quattordici); i primi due che ho citato erano iniziati freschi ed instabili, per poi divenire molto caldi.
Ora le massime:
Distribuzione_Max.jpg Decenni_Max.png
Anche in questo caso si registra un forte aumento nel corso dei decenni: la media delle massime è salita di ben 2.2°C (solo aprile ha fatto meglio con 2.5°C) passando da 25.6°C a 27.7°C e poi a 27.8°C.
Abbiamo perso cinque valori sotto i 25 gradi e guadagnati altrettanti sopra i trenta.
Ora le medie di giugno, per tutte e tre le temperature al suolo, hanno raggiunto le medie avute da luglio durante gli anni ’90 mentre per raggiungere l’agosto degli anni ’90 c’è ancora un po' di strada da fare (0.4°C, 0.6°C e 1.3°C).
Giugno è stato il migliore solamente nel 2014; è stato il più fresco in 25 occasioni, non è successo nel 1996, 2000, 2002 (pari con luglio), 2005, 2006, 2014 e 2021.
È possibile avere massime inferiori a venti gradi, mentre appare impossibile scendere sotto i quindici; circa un mese su tre non ha avuto massime inferiori ai venti gradi, ossia il 1999, 2000, 2003, 2006, 2012, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022.
Gli anni ’90 si prendono la quasi totalità dei valori inferiori a venti gradi (in totale 23), con il 1995, 1994 e 1991 sugli scudi (cinque e quattro valori); poi segnaliamo anche il 2008 con cinque valori.
Come notiamo, tali massime molto fresche sono quasi scomparse durante lo scorso decennio e nel 2003 addirittura non siamo mai scesi sotto i 25 gradi.
Il superamento dei trenta gradi è quasi scontato, ma osserviamo che alcuni mesi degli anni ’90 non avevano superato tale limite (1992, 1995 e 1999); anche in questo caso la situazione è cambiata a partire dagli anni Duemila con il deciso aumento dei valori alti.
Anche qui si distinguono il 2022, 2003 ed il 2019 per il numero molto elevato di valori (23, 22 e 18) che li rendono molto più simili a luglio ed agosto, ma spiccano anche il 2005, 2006 e 2017 (13-15 valori).
Da notare che il 2023, pur avendo avuto appena sette massime sopra i trenta, si è posizionato all’ottavo posto tra i più caldi; questo risultato è stato ottenuto anche grazie ai pochissimi valori bassi (appena due sotto i 25 gradi).
A partire dagli anni Duemila sono comparse anche massime sopra i 35 gradi, in precedenza tale valore era stato sfiorato solo nel 1996 (peraltro durante la prima decade, quindi molto presto).
Ora passo al grafico delle temperature ad 850 hPa:
Distribuzione_T850.jpg Decenni_T850.png
Anche in quota si registra un forte aumento della temperatura media: ben 2.2°C, che diventano 1.5°C dagli anni ’90, che rendono giugno il mese che si è scaldato maggiormente lungo i decenni.
Nonostante i forti progressi, giugno è stato il più caldo solamente nel 2019 e non è stato il più fresco solamente in cinque occasioni (1996 pari con luglio, 2000, 2003, 2006 e 2019); a contrario del suolo, non ha ancora raggiunto le vecchie medie decennali degli altri due mesi (anche considerando le più basse).
Come detto sopra, dal 2017 in poi sta facendo segnare medie molto simili ai vecchi lugli/agosti dei decenni passati per cui se questa tendenza continuerà ben presto questa cosa sarà visibile in questa media decennale.
Durante il mese si possono avere temperature sotto i dieci gradi: sebbene la loro frequenza sia decisamente calata, quasi tutti i mesi ne hanno avuto almeno un valore con l’unica eccezione del 2003.
Occasionalmente sono arrivate perfino temperature sotto i cinque gradi (però mai sotto lo zero); valori pari o inferiori a tale soglia si sono verificati nel 1981, 1983, 1984, 1986, 1994, 1995, 1996, 1998, 2001, 2005, 2006 e 2008.
Notiamo che tali episodi, probabilmente in grado di portare nevicate tardive in montagna se accompagnati da maltempo (ad esempio come accaduto ad inizio giugno 2006), si verificavano mediamente una volta ogni due anni e mezzo durante i primi due decenni (con una lunga pausa di otto anni tra il 1987 ed il 1993) per poi ridursi e sparire completamente.
Generalmente si era trattato di pochi valori, ma nel 1986 avevamo avuto ben sei giorni (quasi consecutivi) durante la prima decade.
Dato che giugno è un mese estivo, le giornate con temperatura sopra i dieci gradi diventano parecchie: inizialmente ne avevamo una su due, mentre ora sono (mediamente) tre su quattro.
È naturalmente possibile superare i quindici gradi e questo non è accaduto poche volte: non è successo nel 1985, 1988, 1989 e 1995.
Vediamo che la frequenza delle temperature oltre i quindici gradi è aumentata nel corso dei decenni, in particolare dal 2002 in poi: è aumentata la frequenza delle ondate di calore ed anche la loro intensità, ma, nonostante ciò, esse spesso sono più brevi e deboli di quelle che si verificano durante gli altri due mesi estivi.
È anche possibile raggiungere o superare i venti gradi, inizialmente in maniera molto occasionale e poi quasi sistematicamente: è accaduto nel 2003 (due valori), 2005, 2017, 2021 e 2022 (uno), 2023 (due), 2024 (tre) e soprattutto 2019.
Quest’ultimo caso è particolarmente importante, in quanto allinea il picco massimo di giugno a quello degli altri due mesi (25.8°C per luglio e 23.6°C per agosto) e costituisce il record per la prima metà estiva.
Notiamo anche che questo fatto si è verificato per sei volte durante gli ultimi otto mesi di giugno, contro le due dei 36 anni precedenti.
Giugno si è scaldato fortemente nel corso dei decenni, ben 2.2°C che ne fanno il mese che ha aumentato maggiormente le proprie medie rispetto agli anni ’80; il cambiamento è iniziato a metà anni ’90 (1996), con la rapida diminuzione dei mesi freschi e l’aumento di quelli caldi.
Infatti troviamo quasi tutti i mesi freschi concentrati durante i primi quindici anni: infatti abbiamo il 1989, 1995, 1985, 1984, 1987, 1988, 1990 e 1992 ai primi otto posti, poi il 1991 ed il 1986 al decimo ed undicesimo, in seguito il 1993 dodicesimo ed il 1981 quindicesimo.
Tra quelli più caldi abbiamo solamente il 1982 (tredicesimo) e poi dobbiamo scendere a metà classifica per trovare il 1994.
Come dicevo, a partire dalla metà degli anni ’90 la situazione è cambiata con l’aumento del numero e dell’intensità delle onde di calore e la contestuale diminuzione del numero e dell’intensità delle rinfrescate (le linee rossa e nera, che rappresentano gli estremi mensili e la media di essi, si spostano verso l’alto).
È ancora possibile avere mesi freschi, ma essi sono ben più rari: infatti fra di essi troviamo solamente il 2001 (nono), il 2020 (dodicesimo), il 2004 ed il 2013 al sedicesimo e diciottesimo posto (ma siamo quasi a metà classifica).
Fra i mesi più caldi abbiamo il 2003, 2019, 2022, 2017, 2021, 2012, 2002, 2024, 2023, 2018, 2000 e 2007 ai primi dodici posti, poi il 2006, 2015, 2008, 2010, 2011 e 2014 fra il quattordicesimo ed il diciannovesimo posto; i primi cinque sono stati davvero molto caldi con medie simili (o addirittura superiori) a quelle di luglio ed agosto dei decenni passati.
Adesso metto lo ZT:
Distribuzione_ZT.jpg Decenni_ZT.png
Come era da aspettarsi, anche lo ZT è salito di molto nel corso del tempo: ben 301 metri, che ne fanno il mese che è salito maggiormente dagli anni ’80, gran parte di essi (231) sono arrivati tra gli anni ’90 ed il decennio successivo.
Pure in questo caso giugno non ha raggiunto le vecchie medie decennali di luglio ed agosto; se consideriamo la differenza tra i decenni aventi le medie più basse ed alte, allora il mese che ha la differenza maggiore diventa aprile (325 metri).
In questo caso giugno non è mai riuscito ad avere la media più elevata del trimestre, anche quando ha avuto medie molto elevate (come nel 2019); non è stato il peggiore per sei volte (2000, 2002, 2003, 2006, 2017 e 2019).
Anche per lo ZT vale lo stesso discorso fatto per la temperatura: dal 2017 è avvenuta un’altra svolta ed anche in questo caso giugno sta facendo segnare medie degne dei vecchi lugli ed agosti.
In questo mese lo ZT può scendere sotto i 2500 metri ed a volte perfino sotto i duemila; quest’ultimo fatto si è verificato nel 1981, 1986, 2001, 2005, 2006 e 2008, mentre lo ZT è sempre rimasto oltre i 2500 metri nel 1997, 2000, 2003, 2007, 2011, 2012, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2022 (nel 2003 mai sotto i tremila).
In effetti notiamo come le giornate con ZT inferiore a tremila metri siano diminuite (passando da undici a sette) e che la media dei picchi minimi sia in aumento.
I valori massimi hanno quasi sempre superato i quattromila metri, ad eccezione del 1985, 1988 e 1989 con quest’ultimo che addirittura non ha superato i 3500; d’altro canto è possibile superare i quattromila già durante maggio, per cui non è strano che questo fatto avvenga con frequenza durante giugno.
A volte sono stati superati i 4500 metri, come nel 1987, 1990, 2002, 2008, 2009, 2011, 2012, 2016, 2017, 2019, 2020, 2022, 2023 e 2024; notiamo come questo fatto sia diventato decisamente più frequente a partire dalla fine degli anni Duemila e che sono aumentate anche le giornate con ZT sopra i quattromila metri (passate da due a sei).
Tra gli anni citati, si distinguono il 2002, il 2019 ed il 2022 per le molte giornate (9.5 ed 11.5) con ZT sopra i quattromila metri; il picco del 2017, ottenuto senza un’ondata di caldo particolarmente forte, è molto significativo perché avvicina molto giugno ai picchi degli altri due mesi (5122 e 5195 metri per luglio ed agosto, peraltro entrambi registrati nel 2023) ed anche in questo caso rappresenta il primato per la prima metà estiva.
Quanto detto per lo ZT e la temperatura hanno una causa comune, ossia la diminuzione dei periodi freschi e perturbati e l’aumento delle ondate di calore.
Pure in questo caso giugno ha aumentato fortemente le proprie medie nel corso dei decenni, ben 301 metri; è il mese che ha aumentato maggiormente la sua media rispetto agli anni ’80, ma se consideriamo la differenza tra i decenni aventi le medie più basse ed alte allora giugno cede il passo ad aprile (+325 metri dagli anni ’90 ai Dieci).
Anche in questo caso la gran parte dell’aumento si è verificata durante gli anni ’90 ed il decennio successivo; infatti, troviamo molti mesi datati fra le medie più basse come il 1989, 1995 (che hanno avuto addirittura una media inferiore ai tremila metri!), 1985, 1988, 1992, 1986 e 1984 ai primi sette posti, poi abbiamo il 1987 (nono) e la coppia 1991-1990 al dodicesimo e tredicesimo posto.
Fra le medie più elevate abbiamo la coppia 1982-1981 al tredicesimo e quattordicesimo posto; poi abbiamo il 1998 al diciottesimo e la coppia 1997-1994 al ventesimo e ventunesimo.
Come accaduto per la temperatura, i mesi con medie basse sono diminuiti rapidamente a vantaggio di quelli aventi medie elevate: infatti, tra le medie più basse, abbiamo solamente il 2001 (ottavo), il 2004 (decimo) ed il 2013 subito dietro, il 2014 (quattordicesimo) immediatamente seguito dal 2009.
Fra le medie più elevate abbiamo il 2019 (arrivato addirittura a 3900 metri), poi il 2022, 2003, 2017, 2012, 2021, 2002, 2024, 2000, 2023 2010 e 2007 ai primi dodici posti, seguiti dal trittico 2016, 2015 e 2018 che sono compresi fra il quindicesimo ed il diciassettesimo posto.
Ora la pioggia:
Piog.jpg
Le medie decennali sono 143.8 (manca la parte centrale del 1991), 97.8 e 136.1 mm; la variazione complessiva è stata di soli 7.7 mm (5.4%).
I giorni piovosi sono passati da undici ad otto e poi a nove.
Giugno è stato il più piovoso del trimestre per dodici volte: nel 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2011, 2012, 2016, 2017, 2018, 2020 e 2022.
È stato il più secco in nove occasioni: 2005, 2006, 2007, 2010, 2014, 2015, 2019, 2021 e 2023.
Infine, il riassunto dei primi sei mesi del 2024:
• Media minime 7.8°C, +1.4°C dalla media 1992/2020, terzo posto su 33 fra i più caldi.
• Media medie 12.7°C, +1.1°C dalla media, terzo posto tra i più caldi.
• Media massime 17.8°C, +0.9°C dalla media, settimo posto tra i più caldi.
• Escursione termica giornaliera 10°C, -0.5°C dalla media, undicesimo posto tra le più basse.
• Radiazione solare media 12632 KJ\mq, -945 dalla media, quinto posto tra i meno soleggiati.
• Caduti 1010.3 mm, +371.6 mm (+58.2%) dalla media, secondo posto tra i più piovosi; 63 giorni di pioggia, +14 dalla media, quinto valore più elevato.
• Pressione media 1003.8 hPa, -0.3 hPa dalla media 1994/2020, tredicesimo posto su 31 tra le più basse insieme al 2019.
• Media ad 850 hPa 5.9°C, +1.8°C dalla media 1991/2020, eguagliata la media record del 2007 (su 43).
• Quota media ZT 2475 metri, +305 dalla media, nuova media record (battuto il 2007 di venti metri).
I primi sei mesi sono stati molto caldi a tutte le quote, soprattutto per le temperature minime, medie e ad 850 hPa; i primi sei mesi hanno eguagliato il record del 2007 in quota e migliorato leggermente il suo primato dello zero termico.
Questo risultato è stato ottenuto nonostante la diminuzione delle anomalie positive intervenuta a partire da metà aprile; in effetti i primi tre mesi e mezzo sono stati caldissimi, in seguito solo la seconda parte di aprile è stata fredda per cui essa da sola non può contrastare il gran caldo.
Ha piovuto davvero molto, tant’è vero che abbiamo superato i mille millimetri già a fine giugno: in precedenza solo il 2014 c’era riuscito (con 1255 mm), dopo il 2024 troviamo il 2016 (940 mm) ed il 2013 (926.9 mm).
L’anno più recente che si avvicina a questo è il 2021 con 788.9 mm; per contro il 2022 si era fermato ad appena 316.3 mm (ed il 1993 a 246.6), la pioggia caduta durante questi sei mesi è pari a quella caduta durante l’intero 2018 (1013) e 2022 (1004.3, è l’anno più secco della serie).
Verrebbe da pensare che quest’anno possa concretamente insidiare il 2014 come anno più piovoso, ma dovrà continuare ad impegnarsi poiché il 2014 aveva accumulato ben 2282 mm.
Per il resto il soleggiamento, la pressione atmosferica e l’escursione termica sono state basse stante le piogge molto abbondanti e frequenti.
Gennaio è stato poco sopra la media al suolo, mite in quota; febbraio è stato caldissimo ovunque con temperature minime e medie da record (in particolare le medie sono da primato assoluto per i mesi invernali), marzo è stato piuttosto caldo a tutte le quote e molto piovoso, aprile è stato complessivamente piuttosto caldo ma con una terza decade molto fredda e perturbata, maggio è stato in media a tutte le quote ed al momento è il mese più piovoso del 2024, giugno è stato poco sopra la media al suolo ma con minime elevate (e caldo in quota).
Il caldo è stato prevalente, per cui i risultati dei primi sei mesi non stupiscono: oltre al febbraio caldissimo va anche citata la prima parte primaverile da record per minime, medie ed in quota e la seconda parte invernale con temperatura media record in quota (ed anche l’inverno nel suo complesso, ma anche con il contributo di dicembre 2023).
Dall’altro lato solamente la seconda parte di aprile è stata fredda, mentre maggio è stato in media.
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Qua giugno finisce con media di 22,77 ovvero 0,27 sopra la media ufficiale ma 0,55 sopra quella che sarebbe della mia zona di campagna che è un po più bassa.
Edit:Nessun caldo particolare, un paio di 33 di massime ma 6 notti tropicali che a giugno nella mia zona di campagna non sono affatto scontate. La media di notti tropicali a giugno dovrebbe essere circa 3.
6 non è tanto comune a giugno.
Ultima modifica di a.negrello; 06/07/2024 alle 12:18
Costa di Rovigo (parte alta circa 7 m. s.l.m.) Estremi dal 2013: -7,5 9 gennaio 2017 38,2 3 agosto 2017 Estremi 2024: -4,8 22 gennaio 36,4 13 Agosto
Nemmeno la terza decade di Giugno si è sottratta all'infausto andamento delle prime due decadi finendo per chiudere anch'essa quale una delle più calde terze decadi del mese dal 1951.
E' stata una decade particolare: nata proprio nel momento più intenso dell'ondata di caldo partita sul finire della seconda decade, guardando al quadro sinottico sul Mediterraneo non si sarebbe pensato che sarebbe terminata così calda in quanto già dal 23/24 si è isolato un cut-off sul versante occidentale della penisola che è poi rimasto alcuni giorni prima di evolvere verso est. Nessun mastodontico anticiclone dunque, nessuna possente erezione d'aria rovente dall'Africa alla 2021 o 2022. Stavolta, però, a giocare un brutto tiro è stata la posizione del cut-off stesso, troppo occidentale per la maggior parte del tempo per la Puglia e ancor più per il Salento, che si sono così ritrovati proprio sul lato da cui risaliva aria più calda, prolungando di fatto l'ondata di calore dei primi giorni della decade fino al 26, seppur con isoterme meno elevate ma comunque significative (tra la +18 e la +21). Aria più fresca è giunta soltanto negli ultimi giorni della decade, ma anche in questo caso la posizione troppo a sud ha limato l'entità della rinfrescata, durata peraltro 24-48 h alle varie quote poichè nel frattempo si preparava dall'Africa l'ennesima ondata di caldo in extremis sui tempi della decade (dalla quale stavolta, però, si è stati praticamente soltanto accarezzati).
L'unione dunque tra un inizio molto caldo, un quadro sinottico geograficamente sfavorevole, l'eredità delle precedenti ondate di calore sulle SST del basso Adriatico e persino delle condizioni meteorologiche davvero peculiari [1] , hanno così generato una decade che non ha avuto i picchi del 2021 e del 2022, ciononostante per intensità, soprattutto sul lato delle minime, non ne è stata così lontana al suolo.
Proprio con l'analisi del suolo inizia questa disamina, di seguito le medie termiche della terza decade di Giugno 2024 a Brindisi Casale:
media min: 23,1° (+4° dalla decadale 71/00)
media max: 30,2° (+2,8° dalla decadale 71/00)
media tot: *26,7° (+3,4° dalla decadale 71/00)
*potrebbe essere arrotondabile per difetto al decimo inferiore (26,6°)
La media 71/00 è totalmente inadeguata e assolutamente anacronistica per essere usata come riferimento, l'evoluzione che infatti ha subito la terza decade di Giugno è galoppante e dal 2021 ancor più eclatante. Rispetto a riferimenti più recenti, la decade ha chiuso infatti a solo +2,1° dalla decadale 91/20 e addirittura appena +1,7° dalla decadale 2011-2023. Il salto climatico, o meglio il fossato, venutosi a creare in appena 25 anni è impressionante: quella che fino a 30 anni fa (1993) sarebbe stata praticamente sul livello della terza decade più calda (quella del 1982), come ben evidenzia l'anomalia eclatante di quasi +3,5° dalla media dell'ultimo trentennio del Novecento, per l'ultima dozzina di anni è decisamente calda ma nulla più. Su questo aspetto si tornerà a breve.
E' stata la sesta più calda ultima decade di Giugno dal 1951, sostanzialmente a pari merito con 2017 e 2019.
Può non sembrare un gran risultato, perchè considerando anche le terze decadi di 2017 e 2019 si contano ben altre 7 terze decadi di Giugno che furono calde quanto o più di questa. Bisogna però far notare come davanti alla 2024 si trovino le terze decadi di 2021 e 2022, che dunque fino a solo 3 anni fa essa si sarebbe collocata in un quarto posto ex aequo, così come bisogna sottolineare come delle 8 decadi (includendo la 2024) più calde ben 5 appartengano agli ultimi 8 anni, un dato sconcertante perchè significa che ormai è divenuto normale negli ultimi 8 anni registrare terze decadi di Giugno che fino al 2000 sarebbero state praticamente impossibili da aversi, tant'è che l'unico esponente della seconda metà del Novecento, la celeberrima terza decade di Giugno 1982, oggi è appena quinta, retrocessa nel giro di pochi anni dal terzo posto che aveva fino al 2020, considerando in più che chiuse a soli +0,3° dai vari 2017, 2019 e 2024.
La terza decade di Giugno, in poche ma mirate parole, è la più emblematica dimostrazione di quel che da sempre dico in riferimento alle estati portato però all'estremo più letterale del suo significato: "ciò che un tempo era normale oggi è eccezionale, ciò che un tempo era eccezionale oggi è la norma".
Se la media complessiva non riesce a tenere il passo dei recenti predecessori (2021 e 2022), lo fa la media minime: con 23.1°, essa risulta la quarta più alta media minime in ultima decade di Giugno dal 1951, dietro ai recentissimi 2021 (23.3°), 2022 (23.2°), 2019 (23.8°) e al più lontano 2003 (24.1°).
Non solo: è stata la quinta più alta media minime per qualunque decade di Giugno dal 1951, dal momento che soltanto un'altra decade, la seconda del 2003, vide una media min superiore (e, paradossalmente, record assoluto tra tutte le decadi, con 24.5°).
Questi dati testimoniano quella che fino a pocanzi, prima di compiere ricerche, era un forte sospetto fondato sull'esperienza, cioè che la terza decade fosse stata in grado di porsi alla pari con le più calde proprio sul lato delle minime. D'altro canto, la decade stessa ha aggiunto 3 notti alla top 40 delle più calde del mese dal 1951 (riscrivendo praticamente il 10% della classifica, già pesantemente sovrascritta negli ultimi anni, da 2019, 2021 e 2022 - ben 13 del totale di 30 minime fatte in quelle tre decadi rientrano nell'attuale top 40 delle più calde di Giugno!), fregiandosi anche del terzo gradino del podio per la notte più calda di Giugno dal 1951, la seconda notte per precocità a non essere mai scesa sotto i 26° subito dopo quella del 16/6/2003 con la quale condivide da oggi, e per ora, il terzo posto.
E così, è soprattutto su questa classifica che si nota un cambiamento climatico che non ha eguali in tutto il corso dell'anno, neppure a Settembre che eppure vive una simile condizione ma più diluita all'ultima dozzina di anni: ben 4 delle 5 medie minime più alte di sempre in terza decade di Giugno, infatti, appartengono agli ultimi 6 anni:
- 2003 (24,1°)
- 2019 (23,8°)
- 2021 (23,3°)
- 2022 (23,2°)
- 2024 (23,1°)
Qualcosa di molto vicino a questo affannoso andamento alla rincorsa al record si può riscontrare, nel panorama annuale, soltanto nella prima decade di Novembre in effetti, ma nemmeno allora si arriva a tali livelli.
A dimostrare la portata rapida ed epocale del cambiamento in atto basta questo dato, forse il più sconvolgente che abbia mai esposto in tanti anni: la media minime 2019-2024 per la terza decade di Giugno è 22.4°, valore che fino al 2018 (non parlo della seconda metà del Novecento, ormai lontana 24 anni, ma di appena 7 anni fa!), se si esclude l'outlier del 2003, corrispondeva alla più alta media minime mai registrata in quasi 70 anni di serie storica in ultima decade di Giugno. Se mi fermassi al 2001, tenendo conto esclusivamente della seconda metà del Novecento, addirittura nessuna media minime aveva mai superato in terza decade neppure i 21,5°. Formulando diversamente: la media minime 2019-2024 per la terza decade di Giugno è uguale a quella che fino a soli 7 anni fa era la seconda più alta media minime fatta dalla terza decade di Giugno dal 1951!!
Qui, evidentemente, non si sta parlando più soltanto di un aumento delle temperature medie che, per quanto veloce, richiede decenni: il clima, in questo caso, è diventato tutt'altro letteralmente da un anno all'altro!!
La straordinaria costanza delle minime, sempre altissime senza mai il minimo cedimento neppure quando è sopraggiunta aria più fresca, è valso alla terza decade di Giugno 2024 il secondo posto per la minima più bassa la più alta (22°) tra tutte le terze decadi di Giugno dal 1951, terzo posto tra tutte le decadi di Giugno (!!), dietro soltanto alle ultime due decadi di Giugno 2003 (che ebbero rispettivamente come minima assoluta 22,6° la seconda decade e 22,2° la terza).
Il secondo posto, peraltro, viene strappato al 2019, che aveva registrato una minima assoluta di 21.4°; in questa classifica si ritrovava anche il 2021 (al terzo posto) e il 2022 (al quarto), tutti costretti a retrocedere di una posizione. Anche in questa classifica particolare, dunque, sui primi 5 posti attuali ben 4 appartengono agli ultimi 6 anni (2019, 2021, 2022, 2024): una progressione, ancora una volta, inquietante, ulteriore testimonianza di quella che non si può definire metamorfosi ma vera e propria reincarnazione della terza decade di Giugno.
Avendo registrato tutte le minime sopra i 22°, inoltre,la terza decade di Giugno diviene la sesta dal 1951 ad aver totalizzato l'en plein di minime tropicali (over 20°), qualcosa che fino al 2003 era impossibile qualunque decade si considerasse ma che negli ultimi anni sta divenendo sempre più frequente (era successo, appunto, nelle terze decadi di Giugno 2019, 2021 e 2022).
Se la decade evita di annoverare ulteriori statistiche di rilievo al suolo è solo perchè tra 2019, 2021 e 2022 ogni top 5 è ormai satura, ed il minor rendimento delle massime e delle medie grezze complessive, per quanto meritevoli queste ultime di competere con i primati storici fino al 2002, non permette al 2024 di piazzare dati relativi a questi parametri in posizioni di spicco.
Un dato su tutti, però, parla da sè: fino al 2001 la media grezza di quello che nella terza decade di Giugno 2024 è stato il giorno "più fresco " (24,85°) sarebbe stato record, oggi risulta soltanto settimo, sovrastato da 2002, 2003, 2006, 2019, 2021 e 2022. Inutile dire che fino a soli tre anni fa sarebbe entrato agevolmente in top 5.
Atmosfera- Anche lungo la colonna si ripropone abbastanza fedelmente lo scenario visto al suolo, con un andamento evolutivo impressionante nelle ultime annate.
In atmosfera la decade è stata caldissima a tutte le quote, ma è stata a dir poco eccezionale in medio-alta troposfera, laddove i dati registrati sono stati da record storico.
Le medie sono state (anomalie rispetto alla mensile):
- 850 hPa: 19,3° (+5,3° dalla 81/10)
- 700 hPa: 8,7° (+5° dalla 81/10)
- 500 hPa: -9,1° (+4° dalla 81/10)
- ZT: 4546 m (+809 m dalla 81/10)
E' stata:
- la settima più calda terza decade di Giugno dal 1957 a 850 hPa
- la sesta più calda terza decade di Giugno dal 1957 a 700 hPa
- la seconda più calda terza decade di Giugno dal 1957 a 500 hPa, dietro solo di -0.1° alla terza decade del 2012
- la terza decade di Giugno con la più alta quota media dello zero termico dal 1957, superando la terza del 2012 e configurandosi quale la seconda tra tutte le decadi di Giugno da inizio serie storica ad aver mai superato per media dello ZT i 4500 m!
Trattandosi dell'ultima decade di Giugno, che è da sempre ben più calda delle prime due del mese e che negli ultimi anni con il folle ritmo differenziale di riscaldamento lo è divenuta ancora (e molto) di più, le posizioni sopra descritte sono valide non solo tra tutte le terze decadi ma tra tutte le decadi di Giugno, fatta eccezione per la T850 che trova un altro precedente leggermente superiore nella seconda decade di Giugno 2019 (per cui è stata l'ottava più calda tra tutte le decadi di Giugno degli ultimi 67 anni).
Come anticipato, c'è stata una netta cesura nel comportamento della decade tra le basse e le alte quote, con la zona di transizione nello strato della colonna tra la quota gpt 700 hPa (3100 m) e la quota dello ZT (4500 m). Lo dimostra già il semplice fatto che le anomalie sono state grosso modo costanti salendo di quota, un dato che può sembrare normale ma che in realtà normale non è considerando che l'alta troposfera in estate ha una varianza minore.
Nei bassi strati la terza decade è risultata la sesta/settima più calda da fine anni 50, posizioni che sono in piena concordanza con il sesto posto in ex aequo con settimo e ottavo rilevato al suolo.
Negli alti piani, invece, il caldo è stato quasi senza eguali, trovando un unico concorrente nella terza decade di Giugno 2012.
Questo specifico comportamento dell'atmosfera si è protratto fin nei suoi minimi dettagli anche nella prima decade di Luglio, culminando nel record per lo ZT più precoce dell'anno sopra i 5220 m e nel secondo posto per la più precoce T500 sopra i -6° il tutto mentre nella medio-bassa troposfera non si rilevava nulla di eccezionale.
La concordanza appena evidenziata con il suolo la si riscontra anche esaminando quali sono gli anni che figurano davanti al 2024 nelle classifiche storiche a 850 e 700 hPa, tutti anni post-2000 con la sola eccezione del 1982, un quadro perfettamente identico a quanto visto per i dati di terra.
Impressionante, ancora una volta, la progressione degli ultimi anni: delle 7 terze decadi di Giugno più calde a 850 hPa 3 appartengono agli ultimissimi anni (2021, 2022 e 2024), e divengono 4 contando anche il 2017; delle 6 terze decadi di Giugno più calde a 700 hPa 3 appartengono agli ultimissimi anni (2021, 2022 e 2024).
Anche l'ultima decade di Giugno riscrive le sue statistiche storiche per i picchi massimi raggiunti alle varie quote:
- secondo posto per la più alta T700 (13,7°) in terza decade di Giugno almeno dal 1974, dietro soltanto (di -0,3°!) al 2016 (14°)
- secondo posto per la più alta T500 (-6,6°) in terza decade di Giugno almeno dal 1974, dietro agli stupefacenti -4.8° del 2020
- quarto posto per lo ZT più alto (5000 m) in terza decade di Giugno almeno dal 1974, dietro a 2020 (5220 m), 2011 e 1991; è stato praticamente un secondo posto anche stavolta visto che è risultato solo 20 m sotto il secondo posto
Come già per le medie, anche per i picchi massimi i dati sono stati eccezionali non soltanto per la terza decade:
- terzo posto per la più alta T700 tra tutte le decadi di Giugno almeno dal 1974
- secondo posto per la più alta T500 tra tutte le decadi di Giugno almeno dal 1974
- quinto posto per lo ZT più alto tra tutte le decadi di Giugno almeno dal 1974, nuovamente però con un piccolo divario dal secondo posto visto che anche la seconda decade di Giugno 1980 (che va ad aggiungersi alle 3 terze decadi sopra citate) ha registrato uno ZT massimo di 5027 m
Da queste classifiche, come evidente, manca la quota gpt 850 hPa: come già accaduto al suolo, infatti, nè l'ondata di calore di inizio decade nè l'ondata degli ultimi due giorni hanno neppure remotamente sfiorato i 5 valori più alti mai misurati, restandone ben alla larga.
Da sottolineare e rimarcare come la terza decade di Giugno 2024 riesce in questo a distinguersi e fare molto meglio delle due terze decadi di Giugno 2021 e 2022 le quali hanno riscritto decine e decine di record e statistiche delle più variegate, eppure non sono riusciti a farlo proprio per i picchi massimi alle varie quote!
L'eccezionale costanza del caldo in medio-alta troposfera, dove non c'è stato alcun allentamento come invece avvenuto nella colonna inferiore, si dimostra anche nelle nuove statistiche riscritte per i valori minimi per la decade registrati per lo ZT e la T500:
- secondo posto per la più elevata T500 più bassa (-11,8°) per una terza decade di Giugno dal 1974, dietro soltanto al 2012 che registrò in terza decade di Giugno come T500 più bassa ben -11.3°; terzo posto tra tutte le decadi di Giugno dal 1974, aggiungendosi anche i -11,7° sempre del 2012 ma della seconda decade
- terzo posto per la più elevata quota minima dello ZT (4100 m) per una terza decade di Giugno dal 1974, dietro a 2012 (4220 m) e 2021 (4200 m); potrebbe essere in realtà stato un quarto posto nell'eventualità in cui lo ZT più basso si fosse spinto fino a 4000 m, figurando dietro in tal caso anche allo ZT minimo della terza decade di Giugno 2022 (4045 m); in ogni caso, si nota anche in questa classifica l'ingombrante presenza degli ultimissimi anni
Diversamente dalle temperature, le altezze gpt sono state alte ma con diversi precedenti anche del passato. L'ondata di caldo di inizio decade, comunque, non ha risparmiato neppure queste dal raggiungere valori eccezionali:
- quinto posto per la più elevata altezza gpt 700 hPa raggiunta in terza decade di Giugno almeno dal 1974
- record, pareggiando quello del 2021, per la più elevata altezza gpt 500 hPa in terza decade di Giugno dal 1957, record che è anche mensile in quanto mai si sono superati i 5950 m a Giugno da inizio rilevazioni; da sottolineare come i 5950 m fossero stati già raggiunti nel 1980 tra l'altro in seconda decade
Solo 2 anni fa commentavo esterrefatto, ad appena un anno di distanza da una terza decade di Giugno che credevo irripetibile a breve, un'altra terza decade di Giugno rovente che non avrebbe dovuto verificarsi. Due anni dopo mi ritrovo nelle stesse medesime circostanze, ma stavolta non ne sono sorpreso anche se dover ancora una volta contare le statistiche riscritte, dopo quanto già fatto nel 2021 e nel 2022, è pur sempre qualcosa di incredibile.
In 10 giorni, tra suolo e atmosfera, viene data una nuova passata ad almeno 22 statistiche da top 5 di cui 17 da podio e 3 da record; diverse di queste 22 erano state già rimaneggiate 2 e 3 anni fa e, in particolar modo, in 7 di queste il 2024 è riuscito a fare meglio o quanto 2021 e 2022. Ricordo, in proposito, come nel 2022 ben 37 delle almeno 66 statistiche ritoccate nel 2021 erano state nuovamente modificate, quindi col 2024 si risistemano almeno 7 di quelle 37.
Quanto appena detto è soltanto l'ennesima dimostrazione di quel cambiamento epocale del quale in questo resoconto sono state esposte le caratteristiche eclatanti e del quale i record e le innumerevoli statistiche rimaneggiate anno dopo anno sono solo la più esplicita manifestazione, la punta dell'iceberg.
Nel 2022 volli onorare l'impresa nuovamente compiuta ispirandomi al resoconto della terza decade di Giugno dell'anno prima; questa volta ho voluto onorare entrambi riprendendone la conclusione che trovo azzeccata anche oggi:
Curiosa la coincidenza: anche quest'anno ci sono sempre stati 3 record, 2 dei quali sono a pari merito sempre con il 2021.
Evoluzione della terza decade di Giugno dal 1951 al 2024 a Brindisi Casale:
Screenshot 2024-07-08 at 19-11-49 Météo climat stats Relevés à Brindisi du 21 Juin 2019 au 30 Ju.png
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