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Uragano
Luglio 2024 a Brindisi, parte 3: analisi di 1994, 2003, 2012 e 2024
Analisi e confronti- Luglio 2024 è divenuto il più caldo della storia togliendo di mano questo primato che, dal 1994, si rimpallava almeno un anno ogni nuovo decennio, mai venendo superato. Anche Luglio 2024, alla fine, non lo ha battuto di tanto (solo +0.2°), ritengo pertanto interessante comprendere quali possano essere state le dinamiche dietro i mesi di Luglio che si sono contesi negli ultimi 30 anni il titolo: 1994, 2003, 2012 e il 2024.
Luglio 1994
Tra tutti, quello certamente più affascinante, sia perchè è il primo in ordine cronologico sia perchè risalente ad un'epoca climatologicamente totalmente diversa, è Luglio 1994.
Al di là del fascino legato al sapore vintage, desta seriamente sorpresa constatare che un tale mese, che il giorno in cui finì risultava aver pareggiato a tutti gli effetti il più caldo della serie storica del tempo (risalente a sole due estati prima: Agosto 1992), sia riuscito a stampare una media che, pure dopo Luglio 2024, resiste egregiamente dopo 30 anni di sconvolgimento climatico.
Lo stupore si accresce ulteriormente se si alza lo sguardo alla colonna atmosferica: mentre per tutti gli altri 3 mesi di Luglio, come si vedrà, si accompagnarono medie elevate a 850 hPa (sebbene sia da notare che non furono necessariamente, anzi non lo furono mai, da record come al suolo), per un profilo della bassa troposfera concorde e coerente, così non è stato per il Luglio 1994 che a 850 hPa invece chiuse come un Luglio in perfetta media 81/10 o giù di lì (appena +0,2°).
Nasce, ovviamente, un legittimo sospetto di sovrastima nei dati dell'aeroporto, tuttavia anche a Bari Palese Luglio 1994 fu un mese rovente, figura ancora oggi al secondo posto stando ai dati grezzi disponibili su Infoclimat, mentre a Lecce Galatina risulta l'ottavo più caldo, tale però soltanto per l'inflazione di mesi di Luglio recenti (2021, 2022, 2023 e 2024 son TUTTI davanti; gli altri sono 2003 e 2012, a conferma che furono caldi sull'intera area salentina e non solo a Brindisi).
D'altro canto, Luglio 1994 non appare neanche nelle top 10 a Gioia del Colle o a Leuca.
Considerando i dati appena esposti si può ritenere credibile il dato brindisino, e lo si può collegare ad anomalie che son risultate particolarmente accentuate lungo la sponda adriatica, soprattutto la costa e il relativo entroterra: Gioia del Colle e Leuca, in effetti, risultano nel primo caso più affini alla collina pugliese, nel secondo si tratta di versante ionico.
Ammettendo la bontà dei dati non resta che analizzare la possibile causa di siffatte temperature estreme, ancor più stupefacenti se si evidenzia per l'appunto la mancanza di un mese caldo in atmosfera.
La prima cosa che salta all'occhio fin da subito è il predominio ASSOLUTO dei venti dai quadranti settentrionali, e non lo si dice solo per enfatizzare: dai quadranti meridionali, intesi come l'angolo della rosa dei venti compreso tra OSO (250°) e ESE (110°), è soffiato del vento per meno del 3% del tempo! Ora, in verità il valore potrebbe essere stato più elevato (per un problema che non sto qui a discutere al momento) e aver superato anche di pochi punti percentuale il 10% , resta però un dato di fatto: Luglio 1994 ha visto una netta predominanza delle correnti settentrionali lungo l'intero arco del mese, sia di notte sia di giorno.
La presenza di venti dal mare così insistenti può già spiegare da sè quello che, su tutte le stazioni meteorologiche in esame (Brindisi Casale, Bari Palese e Lecce Galatina), è stata la vittima delle anomalie maggiori, la media minime: il mare è stato infatti sempre relativamente caldo, in prima decade addirittura sopra i 27°, in seconda decade attorno ai 25° ed in ultima decade attorno ai 26°.
Eppure le sole temperature del mare non riescono a spiegare del tutto il perchè di certe minime, troppo elevate se confrontate con i valori delle acque del basso Adriatico, ad esempio sul finale della seconda decade.
Analizzando i valori in quota, si scopre che seppure il mese sia stato nel complesso normale ci furono eccome delle avvezioni calde in quota: l'intera prima decade fino al 9 trascorse con medie poco sopra i 19° a 850 hPa (la seconda più calda prima decade di Luglio ai tempi, dietro solo a quella sensazionale del 1988); nel finale della seconda decade se ne ebbe un'altra che causò elevate temperature.
Anche dopo queste indagini restano però alcune giornate apparentemente inspiegabili, caratterizzate in quota da valori persino sotto (!!!) la media e che eppure furono sensibilmente sopra al suolo: la stessa, intera, terza decade di Luglio 1994 trascorse, a dire il vero, in perfetta media se non qualche decimo sotto a 850 hPa rispetto alla 81/10!
Tra 15 e 17 Luglio, prima che iniziasse l'ondata di caldo, l'analisi sinottica denota un quadro simile a quello dei giorni scorsi sullo scacchiere europeo, ovviamente meno estremo visti i tempi arcaici, un quadro per certi versi simile nella disposizione dei centri barici anche a quello di fine Giugno 2019 nel quale, pur essendo la Puglia e il Salento lontani dai centri di massima anomalia, si sono realizzate condizioni di clima caldo senza che ciò corrispondesse in quota ad un'avvezione sufficiente per giustificarlo.
In ultima decade l'analisi sinottica mostra invece un calo dei gpt sul Mediterraneo che ha innescato venti fissi dai quadranti settentrionali: per quanto paradossale, potrebbe essere individuato proprio in questo la causa del clima inusitatamente caldo di quei giorni, sebbene sorprendono più che le minime (comunque altine, 25° circa, ma credibili se si confrontano con quelle di Galatina) le massime, costantemente sopra i 30° (talvolta persino più alte che a Galatina stessa!).
Il mistero di fondo resta, insomma, anche dopo aver tentato di abbozzare possibili spiegazioni, così come non si può depennare del tutto neppure l'ipotesi di una sovrastima (anche se risulta strano credere che sia rimasta circoscritta al solo Luglio).
Luglio 2003
Parte integrante e fondamentale dell'estate 2003, anello debole del (ex) trio record, neppure Luglio 2003 in verità risultò particolarmente eccezionale in libera atmosfera: a 850 hPa chiuse con una media di 18°, poco oltre i +1° dalla 81/10.
Sezionando il mese nelle singole decadi, si denota soltanto una terza decade piuttosto calda in quota (media poco inferiore ai 20° a 850 hPa), per il resto le prime due furono rispettivamente nella media (la prima) o leggermente sopra (la seconda).
Come nel caso del 1994 è stato dunque qualche altro fattore a rendere Luglio 2003 eccezionale, nei bassi strati infatti è stato sì più caldo del 1994 (di circa +1°) ma non in maniera tale da giustificare una simile resa al livello del mare.
La prima cosa che salta all'occhio dall'analisi dei venti è anche per il 2003 la netta predominanza dei venti settentrionali, paragonabile a quella di 9 anni prima: solo per il 15% del tempo ci sono stati venti dai quadranti meridionali (da 110° - ESE- a 250° - WSW-), mentre per il 75% i venti son stati di maestrale (WNW/NW) o tramontana (NNW/N).
E' lecito supporre, alla luce dei dati sovrapponibili col 1994, le stesse ipotesi già formulate, a partire dall'enorme influenza marina che tali venti, per forza di cose, impongono.
Le SST del basso Adriatico, secondo le reanalisi ERA5, dopo un bimestre Maggio-Giugno tremendo erano calde ma sorprendentemente non così dissimili da quelle del Luglio 1994, nonostante si provenisse per quest'ultimo da un Giugno chiuso in media: in prima decade tra i 26° e i 27°; in seconda decade tra i 25° e i 26°; in terza decade attorno ai 27°.
Il mare può spiegare solo fino ad un certo punto le anomalie rilevate, basti considerare alcune minime fatte in ultima decade che sono incompatibili con le SST per quanto alte. Troppe sono, inoltre, le analogie e le corrispondenze col 1994 per trascurarle: pare che, dopotutto, si nasconda anche dietro Luglio 2003 il ruolo di una componente incognita che abbia in qualche maniera alzato le temperature, specialmente le minime, la stessa che era attiva anche nel Luglio 1994 e a cui, forse, sono riconducibili alcune minime strane fatte sotto medesime condizioni di maestrale ad inizio seconda decade di Aprile 2024 e recentemente, a fine Giugno 2025.
Luglio 2012
Tra i tre mesi in esame, Luglio 2012 è il meno sorprendente: caldissimo a 850 hPa (media 19,7°: prima del 2023 era il secondo Luglio più caldo della storia!), con una prima metà rovente di cui porto ancora impressi vividi i ricordi tra cui si annoverano una striscia, all'epoca per me impressionante, di giornate di calore consecutive perdurate fino a giorno 16 e culminate proprio con una massima di 40°, la terzultima ad oggi, e non da meno la prima volta in cui, a mare, ho sperimentato un'acqua così calda per settimane da tramutare l'andare a mare in una esperienza spiacevole, cosa che si è ripetuta solo in poche altre occasioni (2015 e poi Luglio 2023 e appunto tra Luglio e inizio Settembre 2024).
Le SST furono effettivamente elevate, solo in ultima decade si stemperarono tornando nei ranghi, mentre fino al 20 si oscillava con temperature superficiali del basso Adriatico tra i 27° e i 28°, con punte superiori a 28° in seconda decade.
Nonostante un mare molto caldo, fu la prevalenza di molte giornate con venti meridionali ad alzare le temperature e segnare il destino del mese, basta citare come siano state 10 le max sopra i 34°.
Luglio 2024
E' un dato di fatto che Luglio 2024, dal confronto finora fatto, esca molto ridimensionato: facilitato dalla seconda più lunga ondata di caldo di tutti i tempi (14 gg mai sotto i +20 a 850 hPa), proveniente da uno dei 3 mesi di Giugno più caldi della storia, e supportato da un mare caldo come mai prima di allora (valori medi ad una certa prossimi ai 29°), sarebbe stato quasi un oltraggio che non conquistasse il primato, eppure nonostante tante spinte lo è divenuto di soli +0,2°.
Se rispetto a Luglio 2012 si può trovare una giustificazione nella netta predominanza dei venti settentrionali e, contemporaneamente, nella scarsa presenza di correnti meridionali (venti da questi quadranti si sono avuti solo il 16% del tempo), questa non regge rispetto a 1994 e 2003 che ebbero la stessa identica percentuale di tempo di correnti meridionali e che però non videro nè mari tanto caldi nè ancor meno un mese caldissimo in libera atmosfera (furono anzi piuttosto anonimi).
Luglio 2024 è stato l'esito inevitabile di un insieme di condizioni che non potevano fallire, al tempo stesso però non è stato grandioso in termini di rendimento rispetto a mesi, quali Luglio 1994 o 2003, che con molti meno indicatori favorevoli non hanno fatto tanto peggio del 2024. I motivi per cui 1994 e 2003 furono così caldi non sono a me chiari, la ripetitività dello scenario suggerisce però debba esserci un fattore indefinito e che questo debba penalizzare in particolar modo la costa adriatica, e su questa ancor più spiccatamente Brindisi, generando anomalie molto più positive e temperature molto più alte di quelle che, altrimenti, ci si aspetterebbe.
Una differenza che mi sento però di annotare è questa: anche se 1994, 2003 e 2024 sono stati tutti accomunati dalla stessa percentuale di tempo con correnti da sud, diverso è stato il vento dominante, infatti nel 1994 e 2003 quest'ultimo pare sia stato il maestrale (WNW e NW, rispettivamente con almeno il 42% del tempo e il 48%), nel 2024 lo è stata invece la tramontana (NNW-N-NNE, per il 62% del tempo!).
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