Io la metterei al centro, come l'Abruzzo.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Storicamente parlando, forse è giusto. Ma l'Istat non classifica le regioni sempre nello stesso modo, ho visto più volte mettere Abruzzo e Molise insieme a Lazio, Toscana, Umbria e Marche per formare il centro Italia.
Dal punto di vista della latitudine sono perfettamente centro.
E poi anche qui sul forum vengono classificate come centro Italia nei nowcasting (anzi centro sud, o magari adriatico, comunque non sud), quindi visto che siamo su un forum meteo non converrebbe seguire sempre la stessa classificazione?![]()
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ah scusami, non pensavo ti riferissi esclusivamente dal punto di vista meteorologico. Pensavo dicessi in generalePardon.
Da un punto di vista nevoso si può dire, si, Abruzzo e Molise sono regioni molto simili, specie per quando riguarda l'Abruzzo meridionale perchè hanno la stessa inclinazione della costa (Infatti nell'Abruzzo spesso capita durante eventi nevosi che ci sia una notevole differenza negli accumuli tra Abruzzo Settentrionale e Abruzzo meridionale).
E il Molise interno, come l'Abruzzo interno, può vedere delle volte neve anche da ovest, specialmente NW (con il SW nevica dall'Abruzzo in su generalmente).![]()
Abruzzo e Molise sono regioni molto simili sotto vari aspetti. Tra l'altro fino a cinquant'anni fa erano una regione sola. Ma questo e' un altro discorso.
Io dicevo in generale. Pero', visto che stiamo facendo una discussione di meteorologia, converrebbe seguire le classificazioni che si seguono di solito su questo forum. Altrimenti bisognerebbe inserire nel sud anche l'Abruzzo e allora la città più fredda diventa di gran lunga L'Aquila, e la più nevosa Campobasso. Tutto qui![]()
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Poi se guardiamo una mappa dell'Italia con evidenziate le regioni tipo questa ci accorgiamo che se usiamo le regioni finisce che parti di regioni del Nord sono più a sud di parti di regioni dell Centro (un quinto di Toscana è più a nord di mezza Emilia-Romagna), parti del Sud più a nord di parti di regioni del Centro ecc.
Non potrebbe essere meglio dividere in tre parti di uguale area l'Italia tra l'estremo nord dell'Alto Adige e l'estremo sud della Sicilia e definire impiricamente Nord, Centro e Sud in quel modo? Si pone il problema di fare l'integrale di una mappa, cosa non sempre facilissima. Per semplificare, si può anche dividere in tre il range latitudinale tra confini settentrionali e estremo sud della Sicilia e vedere che cosa esce.
Ultima modifica di Borat; 24/12/2010 alle 16:22
Mi ero perso la tua proposta. L'ho fatto in maniera grezza così giusto per farmi un idea ed esce fuori qualcosa di.. nuovo.
In pratica considerando l'Italia da Vipiteno a Capo Passero sono circa 10° (10,3° più o meno) d'intervallo di latitudine. Dividendo per tre gli intervalli che distinguono Sud, Centro e Nord sono: 36.7° ----> 40.1° (da capo passero al confine calabro lucano), 40.1°C ------> 43.5° (fino all'asse Ascoli, Perugia, Siena) e 43.5° ------> 47° (fino a Vipiteno).
Il dato sballato è che in pratica il sud sarebbe composto solo da due regioni e e mezzo: Sicilia, Calabria e mezza Sardegna.
E cosa c'è che non va?
Cmq un'altra idea che mi è balenata in testa è questa. La classica distinzione fra Nord, Centro e Sud si svolge su almeno due piani. Uno, usare una semplice tripartizione con due estremi dicotomici (Nord e Sud) e una categoria intermedia. Due usare un criterio di ripartizione di contenuto ampiamente ideologico, legato alle retoriche partitiche, perché il suo continuo presentarsi sui media e nei discorsi comuni delle persone che lo accettano e considerano rilevante rende molto frequente l'ascoltarlo. Diventa categoria familiare, di tutti i giorni, del linguaggio quotidiano. Per cui se troviamo che alla fin fine il Sud geografico in termini latitudinali è dato da Calabria e Sicilia un po' si resta sorpresi.
E se si usasse una distinzione più articolata? Ad esempio:
-Nord continentale (a nord della linea che unisce Genova e Trieste)
-Italia peninsulare (dalla linea tra Genova e Trieste in giù)
-Isole maggiori (Sicilia e Sardegna)
Questo avrebbe il pregio (come anche la ripartizione in terzi di escursione latitudinale del Paese) di sbarazzarci delle incrostazioni partitico-ideologiche e usare categorie che hanno qualche aggancio geografico.
A mio avviso tuttavia la tendenza a raggruppare e categorizzare risponde comunque a un'esigenza di semplificazione cognitiva; sospetto che la realtà tenda a variare nel continuo più che in tre o quattro classi internamente omogenee) e che per compiere valutazioni appena elementari occorra già riferirsi ad altitudine e latitudine (come minimo) collocate, appunto, nel continuo. Sembra strano, ma anche gli studi su sole stazioni meteo nel Sud trovano gradienti altitudinali e latitudinali molto simili a quelli desumibili analizzando tutta Italia in un colpo solo.
Senza dubbio la divisione tripartita classica è una semplificazione che è utile a generalizzare e nasconde molteplici differenze a tutte le latitudini. Ma ancor peggio è quando sento parlare di nord e sud. Li si tocca l'apice della pigrizia cognitiva.
Cosa intendi per contenuti ideologici? Io trovo la divisione tripartitica strettamente legata a come era divisa l'Italia nel 1848. Il centro Italia attuale coincide perfettamente con lo Stato Pontificio + Granducato di Toscana. Mentre il "sud" con il Regno di Sicilia. Il "nord" paradossalmente era la zona più diversificata tra regni, principati, ducati e repubbliche.
La distinzione latitudinale che proponi a cosa potrebbe servire?![]()
Che adesso l'Italia è una, e che il continuare a riferirsi alle tre classi quando ne esistono ben più di tre sa un po' da leghismo/paraleghismo da un lato e da meridionalismo dall'altro. Ma i fenomeni atmosferici a mio avviso badano poco alle appartenenze politiche del pensante e del territorio, ai confini regionali, ecc, e potrebbero aderire più a principi generali che dipendono da latitudine, altitudine, movimenti di masse d'aria eccetera.
A riconoscere la complessità del reale e, appunto, il variare nel continuo degli effetti secondo cause che variano nel continuo piùttosto che nelle tre categorie internamente omogenee di Miglio (Padania, Etruria, e la terza non era esplicitamente denominata, ma nei primi anni Novanta era chiaro che la parola cui si pensava fosse "Terronia").
Segnalibri