Ciao ,
vorrei sapere se per prevedere la temperatura e l'umidita' dai modelli GFS e' meglio utilizzare la carta a 500hpa - 850 hpa - o 925 hpa?
inoltre quale e' l'esatta differenza tra temperatura a 2m o su una carta a 850 hpa? quale e' piu' attendibile stessa cosa per l'umidita' relativa su una carta del Lamma toscana ho le voci "temperatura a 2m e anche alle varie quote 500 / 850 / 925 hpa
cosa consigliate?![]()
Cominciamo dalla seconda domanda.
La temperatura a 850 hpa dà il valore in libera atmosfera a quella quota, che normalmente è intorno ai 1500 metri (può arrivare a 1600 m in caso di alta pressione particolarmente "robusta", può scendere fino a 1200 metri e anche qualcosa meno in presenza di profonde depressioni, quelle che al suolo vanno sotto i 995-998 hpa).
La differenza tra la temperatura a 850 hpa e quella al suolo (2 metri) è influenzata da innumerevoli variabili. Il "default" è il guadagno di 1°C ogni 160 metri, ma il parametro è fortemente influenzato dal soleggiamento, dalla natura del suolo, dalla presenza o meno di brezze, dalla eventuale presenza di foehn, dall'umidità della colonna d'aria, dalle inversioni termiche e/o dalle omotermie. Le carte dei modelli a 2 m a mio avviso dicono quindi poco per i LAM (es.Lamma), addirittura niente se parliamo di GM.
Per la prima domanda, 500, 850 e 925 sono tutte importanti, come lo sono anche le carte a 700 hpa. E' essenziale, per prevedere temperature, nuvolosità e precipitazioni, osservarle tutte, per avere il profilo verticale dell'atmosfera. Per esempio, la "nostra" maccaja ligure-alto toscana, quella nuvolosità bassa fastidiosa ma quasi sempre sterile (quasi, perchè pioviggini o deboli piogge può arrivare a darle), la vedi in genere nella 925 hpa, spesso già a 850 hpa c'è aria secca e ancora più alle quote superiori.
La 500 hpa ti indica soprattutto la situazione in alta quota, in estate quindi evidenzia le "gocce fredde" in quota, all'origine di forte attività convettiva e quindi di temporali anche con pressione elevata al suolo, in inverno e prima parte della primavera è soprattutto importante osservare i geopotenziali e la T a quella quota per l'influenza notevole sulla quota neve. Geopotenziali molto bassi (522/528 dam) associati a temperature inferiori a -30°/-32°C possono portare neve, nei rovesci, a quote insospettabilmente basse basandosi semplicemente sulla T a 850 hpa.
La ur a 700 hpa evidenzia benissimo i fronti responsabili di piogge copiose e persistenti. E'intorno a quella quota (un po' meno in inverno) che in genere si trovano i nembostrati apportatori di pioggia, tipici dei fronti caldi.
Si potrebbe scrivere molte altre cose sull'argomento, altri forumisti tra l'altro sono molto più preparati di me sulla cosa, ma forse è meglio se approfondisci con qualche buon libro.
Ultima modifica di giesse59; 25/04/2010 alle 20:37
Giovanni
Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009
Grazie della risposta ,
infatti sto' per acquistare un libro , anzi cosa consigliate di valido? che spieghi un po' tutto
intanto leggendo in qua' e la' ho letto che gli indici Cin - LI -e PW sono utili per prevedere temporali ma non hanno valori presi da soli ,esempio solo ill Cin, e' vero questo?
quindi per la temperatura e umidita' e' meglio avvalersi di tutte le carte a partire da quella di 500 arrivare a 925 hpa?
grazie![]()
Per il libro, puoi avere ottime dritte in questa stessa sezione, nel thread
Consiglio per libro Meteorologia
"Prevedere il tempo con Internet" è stato per me fondamentale, a mio avviso è la più utile delle opere citate, insieme a "Il tempo in montagna" del Kappenberger.
Giovanni
Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009
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