Venerdi ho la simuazione della terza prova dell'esame di stato e come materia sicura c'è Meteorologia Aeronautica.
La mia professoressa mi ha consegnato un dossier di 30 domande probabili che può mettere (alla fine ne sceglierà 3).
Una domanda a cui non so rispondere è questa:
Descrivere ciclone tropicale ed extratropicale,evidenziandone le differenze. Come si genera il ciclone tropicale? Come quello extratropicale? Quali fenomeni meteorologici vi sono connessi?
Qualcuno potrebbe darmi delucidazioni in merito?![]()
Andrea Vuolo - Meteorologo Rai Pubblica Utilità TGR Piemonte - Stazione meteorologica DAVIS VP2 di Nole (TO)
Nessuno riesce a darmi una mano?![]()
Andrea Vuolo - Meteorologo Rai Pubblica Utilità TGR Piemonte - Stazione meteorologica DAVIS VP2 di Nole (TO)
In generale:
EXTRATROPICALE
- E' ben più esteso (migliaia di km vs. poche centinaia di diametro); si dice che il ciclone extratropicale è una struttura su scala sinottica (>1000 km), quello tropicale su mesoscala.
- Presenta una struttura frontale ben definita (ramo freddo, caldo e spesso occluso), mentre il tropicale no
- Di conseguenza presenta nubi ed ammassi nuvolosi di natura diversa, con piogge in alcuni settori più deboli e diffuse (prima del ramo caldo al suolo), in altre più brevi, intermittenti ed intense (in corrispondenza e dopo il ramo freddo); nel tropicale larga parte delle nubi sono di natura convettiva, con piogge violente ed abbondanti
- I venti sono più forti nella parte periferica nel ciclone extratropicale, forti ovunque nel tropicale, specie verso il centro (ad eccezione dell'occhio, dove c'è calma).
Venendo alle domande nello specifico:
- il ciclone extratropicale si forma per instabilità baroclina, quando viene ad accentuarsi un gradiente di temperatura lungo superfici ben definite (i fronti), quasi sempre in corrispondenza della Corrente a Getto. Per farla semplice, quando masse d'aria fredda si spostano verso zone più calde e viceversa masse d'aria calda si spostano verso zone più fredde. L'evoluzione dei rami frontali è diretta conseguenza dell'evoluzione della depressione stessa.
- il ciclone tropicale invece - per farla breve - prende energia dal mare, e solo lì sopra può svilupparsi. Qui non ci sono spostamenti di masse d'aria fredda verso sud o viceversa, ma spostamenti soprattutto in verticale (convezione). Non ci sono correnti a getto nei dintorni. Per motivi un po' complessi da capire su due piedi - in pratica - si parte da un ammasso di cumulonembi che si rigenera continuamente in vicinanza dell'Equatore. Mano a mano che questo ammasso si allontana (causa correnti in quota) dall'Equatore, incontra una forza (la Forza di Coriolis) dovuta alla rotazione terrestre, forza sempre più intensa mano a mano che va verso nord. Tale forza impone una rotazione antioraria sempre più accentuata alla struttura ciclonica e, in condizioni favorevoli, ne accentua l'approfondimento, fino a farla divenire un ciclone tropicale (depressione, tempesta o uragano, questa è la classificazione in ordine di intensità).
L'ho messa giù semplice semplice, non penso tu abbia bisogno di approfondire chissà quanto![]()
Last edited by Lorenzo Catania; 07/05/2010 at 10:26.
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
Lorenzo ti ha già risposto molto più chiaro e diretto, io avevo già scritto tutto quindi posto... Anzi, Lorenzo correggi se ho detto cavolate...
Ciclone tropicale
- Ingredienti: un'estesa massa uniforme di acque calde con annessa massa uniforme di aria calda e umida; una "scintilla" che faccia partire la convezione (vedi sotto); una zona meteorologicamente tranquilla o con venti costanti.
- Esempi di "Scintille": piccole ondulazioni degli Alisei, deboli aree depressionarie preesistenti, sistemi temporaleschi preesistenti;
A questo punto si crea un embrione di bassa pressione con aria che converge verso il centro che viene poi deviata da Coriolis a formare la rotazione ciclonica.
A quel punto (per convergenza) parte sul serio la convezione e la successiva condensazione di enormi quantità di vapore acqueo contenute nelle masse d'aria stagnanti sugli oceani tropicali (molto calde e molto umide, un mix esplosivo). In pratica si sviluppano celle temporalesche.
Se l'aria che affluisce verso il centro del ciclone continua ad avere caratteristiche caldo-umide estreme e la situazione sinottica è essenzialmente barotropica (niente shear verticale del vento, che disturberebbe i flussi principali del sistema-ciclone), allora l'energia scaturita dalla continua ed imponente condensazione di vapore mantiene in vita l'intero ciclo! Il ciclone può così mantenersi in vita o addirittura rafforzarsi fino a divenire uragano. Quando si incontrano zone più fredde o più secche (terraferma o oceani extra-tropicali) o quando il ciclone incontra zone con shear verticale del vento, allora il ciclo si interrompe bruscamente a causa di mancanza di energia o di disturbi esterni e il sistema collassa anche abbastanza velocemente.
Non a caso questi sistemi proliferano in zone di calma meteorologica o in zone con regimi di venti pressochè costanti (Alisei).
I fenomeni meteorologici connessi sono forti piogge (l'intero sistema è un vortice di celle temporalesche) e vento intenso o molto intenso. Da evidenziare che tali sistemi sono quelli in grado di far raggiungere i valori minimi di pressione sul nostro Pianeta.
Ciclone extra-tropicale
- Ingredienti: scontro tra masse d'aria con caratteristiche diverse; zone di divergenza in quota (che si creano facilmente lungo il percorso della corrente a getto); in parte a volte motivi orografici. A differenza dei cicloni tropicali necessitano comunque di aree meteorologiche tutt'altro che tranquille.
Il sistema che si crea al suolo non coincide esattamente con la struttura alle altre quote (atmosfera baroclina). La circolazione ciclonica che si instaura trasporta aria calda verso zone fredde e aria fredda verso zone calde (fronti) generando instabilità.
Una volta innescati i fronti il sistema si mantiene solo se viene mantenuto vivo lo scontro tra masse d'aria. Ha quindi bisogno di situazioni fortemente dinamiche per mantenersi.
I fenomeni meteorologici connessi dipendono dal tipo di fronte in esame e dalla stagione in cui ci si trova. Si va da possibili celle temporalesche dei fronti freddi a distese di nembostrati con pioggia debole/moderata dei fronti caldi. Venti in generale più deboli.
Differenze
Principale differenza tra i cicloni tropicali e quelli extratropicali è la dinamica di formazione e mantenimento dei sistemi... Nei cicloni tropicali non vi è scontro di masse d'aria con caratteristiche termodinamiche diverse (almeno a grande scala), ma solo pura e semplice (ma potente) convezione dovuta a convergenza di aria calda ed umida. Il sistema è quindi essenzialmente barotropico (allineato lungo la sua verticale). In quelli extra-tropicali lo scontro tra masse d'aria con caratteristiche opposte (fronti) è invece essenziale e il sistema è spesso molto più complesso. Si parla infatti di sistemi quasi sempre "baroclini", ovvero con variazioni dei flussi d'aria e dei gradienti (e non solo) a seconda delle diverse quote.
Non a caso, quando un ciclone extra-tropicale si avvicina alla barotropicità, la sua vita è ormai finita perchè alle nostre latitudini non c'è l'energia necessaria a mantenere sistemi di questo tipo (a parte i cicloni semi-permanenti per motivi dinamici e gli occasionali TLC mediterranei, simili a cicloni tropicali)...
Ovviamente differenze ci sono anche nella tipologia di fenomeni ad essi associati (come già descritto) e nella estensione dell'intero sistema (i cicloni tropicali sono generalmente su scale spaziali minori)...
un po' detta cosi'.. :D
ciclone extratropicale:
- scala sinottica (molto esteso)
- baroclino
- scontro fra masse d'aria opposte
- cuore freddo
- venti piu' intensi lontani dal centro o lungo i fronti associati
- convezione temporalesca ben lontana dal centro o lungo i fronti associati
ciclone tropicale:
- mesoscala (piccolo metereologicalmente parlando)
- barotropico
- alimentato dal calore latente del mare
- cuore caldo
- venti piu' intensi presso il centro, calma nell' "occhio"
- convezione temporalesca nel centro del sistema
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Last edited by Daniele_Bianchino_rm; 07/05/2010 at 10:21.
.."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..
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