
Originariamente Scritto da
miki
Si son quelle giuste...
I modelli si differenziano essenzialmente per le parti di acquisizione dati, approssimazione e parametrizzazione...
I vari fenomeni fisici che coinvolgono l'atmosfera non vengono infatti tutti trattati esplicitamente (termine fondamentale) dai modelli... Quelli non trattati esplicitamente vengono "parametrizzati"...
Per motivi di complessità del sistema, ognuno deve decidere, in base a quello che vuol fare e alle possibilità di calcolo a disposizione, cosa parametrizzare e cosa trattare esplicitamente..
Ad esempio posso trattare esplicitamente la convezione (cioè costruire un modello completo anche per i fenomeni convettivi all'interno del mio modello), oppure parametrizzarla secondo schemi e funzioni costanti costruiti ad hoc (quindi dipende anche da COME scelgo di parametrizzare un fenomeno e da quale schema costruisco per parametrizzarlo!) risparmiando sui calcoli ma perdendo in giustezza delle approssimazioni..
Altro punto fondamentale di differenza tra modelli è la metodologia di acquisizione dei dati di analisi osservati (al tempo t=0 per intenderci, la cosiddetta "data assimilation"). La rete di osservazioni, come sappiamo, si è evoluta tantissimo negli ultimi anni, ma è ancora ben lungi dall'essere considerata sufficientemente capillare sull'intero globo...
Per cui ogni centro di calcolo ha le sue metodologie per dare in pasto al modello una griglia (in 3 dimensioni) di osservazioni al tempo t=0 che in realtà non esiste... E' calcolata pure quella...
In certe specifiche situazioni (Andrea Corigliano ne sa qualcosa) vi sono differenze assurde già nelle analisi tra i vari centri di calcolo!
Poi logicamente anche la risoluzione orizzontale e verticale del modello gioca un ruolo nel differenziare le performance...
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