Mi rinvolgo in particolar modo a chi conosce il radar cetemps e quello di monte midia , radar che fungono per Lazio e Abbruzzo e con minor dettaglio toscana, Viterbese, Umbria, Marche, Molise, Calabria.
Mi raccomando risposte chiare e semplici, ma che siano vere, in passato e più di una volta mi sono trovato in contrasto avendo avuto informazioni sbagliate.
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
spero che questo ti possa essere d'aiuto.
osservazione dal satellite
Al satellite individuare una supercellanon è così facile come potrebbe sembrare, tuttavia se si ha a disposizione l'immagine di un satellite polare è facilmente individuabile la cupola che sfonda negli strati bassi stratosferici e che sovente proietta la propria ombra sull'incudine o sulle formazioni nuvolose circostanti; se tale cupola ha dimensioni sufficientemente vaste ci si troverà di fronte ad una supercella in piena regola (estensione di almeno 20-30 kmq). Se abbiamo l'immagine di un satellite geostazionario noteremo la forma rotondeggiante dell'ammasso nuvoloso, e con animazione potremo vedere un'eventuale direzione non sempre coerente col flusso in quota dominante.
a) la supercella appare molto bianca al satellite infrarosso
b) al satellite polare può essere individuata l'ombra dell'overshooting top sulla superficie dell'incudine
c) molto raramente, sulla parte occidentale può comparire una corona di nubi indice di forti supercelle
d) alla moviola satellitare, la supercella non segue la direzione dominante dei corpi nuvolosi deviando generalmente verso destra se le correnti nella media troposfera sono occidentali
e) è di forma tondeggiante od elittica con eventuale flanking line che sembra partire dalla parete meridionale della supercella stessa; non è mai a forma di linea anche se può apparire tale nel caso di temporali ad asse molto obliquo in cui le incudini, molto allungate, conferiscono alla supercella un forma più lineare che tondeggiante
Dal satellite le aree temporalesche appaiono di forma rotondeggiante ma ciò dipende essenzialmente dalle incudini dei cumulonembi le quali, una volta raggiunta la tropopausa, si appiattiscono fino ad assumere una forma a fungo che, dall'alto, si vedrà come un cerchio. L'incudine circolare infatti non è sempre segno di supercelle in quanto essa ha molte analogie con un'esplosione e quindi assumerebbe comunque una forma più o meno a cerchio (per lo meno nei Cb più intensi, per l'appunto sempre associati a supercelle). Per cui l'incudine circolare sottovento all'osservatore (egli cioè si trova nella direzione in cui si muove l'incudine e davanti ad essa - es. incudine che si muove o estende verso SE con l'osservatore posto alcuni km a SE dell'incudine stessa -) non necessariamente sarà segno di supercella.
3) osservazione al radar
Al radar le supercelle si riconoscono innanzitutto per la notevole estensione geografica e per la forma rotondeggiante della massa nuvolosa nonchè per la presenza di fasce concentriche all'interno della cella con riflettività a fondoscala. In ogni caso l'aspetto che più le distingue è la grande estensione spaziale, facendo bene attenzione a non fare confusione con formazioni multicellulari a grappolo, che però lasciano brevi spazi sereni o con precipitazioni deboli; nella supercella tutta la massa nuvolosa è compatta e le precipitazioni intense.
a) nelle radarate che mostrano l'intensità di precipitazione, è possibile scorgere un eco ad uncino più o meno definito a seconda dei casi, vicino al quale si trova il settore a "fondoscala" ove l'intensità delle precipitazioni è massima. Nelle mappe Doppler (quelle che mostrano i campi del vento) sarà possibile osservare pixel adiacenti con velocità aventi intensità simili ma direzioni opposte, indice questo di rotazione.
b) poichè è plausibile che i temporali ad asse obliquo evolvano rapidamente in supercelle, le scansioni radar che mostrano una lunga area a bassa reflettività (incudine) con un nocciolo di forti precipitazioni (eventuale futuro mesociclone) all'inizio della stessa vanno monitorate di continuo
c17.gif Supercella del 7 luglio 2001 ore 12.30 UTC sul padovano con evidente eco ad uncino
a314.jpgSupercella del 14 maggio 2006 sul padovano sud-occidentale ore 19.09 UTC. Sulla scansione di riflettività in alto la freccia indica l'eco ad uncino, mentre sulla seconda immagine il cerchio mostra la traccia Doppler (vento) del mesociclone (pixel celeste adiacente ai pixel rossi).
articolo e foto tratti dal sito fenomenitemporaleschi.it
grazie, l'articolo è una garanzia a vedere il nome, ma è davvero difficile scovare l'unicanata. ho un caso arretrato il 7 novembre passato con la supercella tornadica a Roma ma non riscontro nulla nel radar. dopo metterò tutti gli scatti, magari mi sapete aiutare. cmq grazie!
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ciao bhe sicuramente se si dispone della scansione di riflettività della traccia Doppler (vento) del mesociclone è molto + facile riconoscere l'eco a uncino, perchè è in corrispondenza dei pixel a fondo scala ravvicinati come nell'esempio....
Ultima modifica di thunderstorms118; 15/11/2011 alle 11:27
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