
Originariamente Scritto da
Alexgn
Qualche giorno fa al risveglio ho scoperto di aver misurato una temperatura minima notturna di circa 2-3ºC.
Guardando fuori dalla finestra ho notato sull'erba nei campi di fronte a casa e sui vetri delle auto parcheggiate la presenza di un sottile strato di brina o ghiaccio.
Sapendo che l'acqua alla pressione ambiente (starò a 15-20 metri s.l.m.!!) cambia stato da solido a liquido a circa 0ºC ho dedotto che nei campi di fronte a casa la temperatura fosse andata sotto zero mentre la mia stazione avesse risentito del calore rilasciato dalle case che la circondano.
Ed infatti anche l'erba ed i fiori fino a 20-30 metri dalla stazione non erano coperti di brina.
Situazione analoga questo weekend quando, verso le ore 01.00 della notte tra sabato e domenica, i miei amici mi hanno riaccompagnato all'auto che avevo lasciata parcheggiata in periferia e che ho ritrovata con ghiaccio sul parabrezza.
Il termometro nell'auto dei miei amici misurava invece 5-6ºC.
Stamani leggendo la descrizione di un psicrometro mi sono trovato davanti a questa frase che mi ha fatto ripensare alla formazione di ghiaccio nonostante si misurino temperature superiori allo 0ºC: "l'altro, definito termometro a bulbo bagnato, ha il bulbo avvolto in una garza di cotone mantenuta umida: quindi misura la temperatura dell'acqua a contatto con l'aria, che è inferiore a causa del calore richiesto per l'evaporazione".
Ho capito bene? L'acqua in un bicchiere ha sempre temperatura inferiore a quella dell'ambiente circostante??
Per tempo -> infinito l'acqua non dovrebbe andare in equilibrio termico con l'aria che la circonda (il pozzo termico)?
Io pensavo che l'unica differenza tra l'aria e l'acqua fosse il coefficente di scambio termico..
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