Le catene montuose bloccano o comunque "sfaldano" le perturbazioni, tanto più quanto i rilievi sono elevati. L'esempio classico lo sono le Alpi Meridionali della Nuova Zelanda: correnti prevalenti da W che impattano sulla dorsale, generando stau imponente (si hanno medie pluviometriche superiori ai 3000-4000mm annui, localmente si superano i 6000mm - Milford Sound ha 6813mm annui). Mano a mano che si avanza verso E-SE le precipitazioni diminuiscono di molto (Queenstown sugli 800mm annui), ancora più ad E, Alexandra ha un clima semiarido con appena 360mm annui.
Proprio per che le zone sottovento alla catena montuosa soffrono una decisa ombra pluviometrica. In Italia ombre pluviometriche così accentuate non ce ne sono..anche se localmente possono essere importanti, e dipendono molto dalle correnti..
Lou soulei nais per tuchi
il concetto è identico, solo che la causa non è la cima che fisicamente ferma la perturbazione ma lo scompiglio che essa crea.
Ripeto le cime sono larghe pochi metri, secondo questo principio se trovo una valle dritta che attraversa una catena montuosa dovrei avere quindi anche li precipitazioni intense sino al lato opposto delle catene, invece si ha solamente una piovosità leggermente maggiore di una citta limitrofa protetta dai monti.. (posso far l'esempio di Verona con la val d'adige che punta senza ostacoli sino allo spartiacque austriaco ma mi pare che li fanno 100-150mm con correnti da NE a Verona forse forse si inumidiscono le strade).
Questo solo per dire che la catena spezza i processi per i quali la perturbazione stessa si nutre, tolto il cibo essa muore. Poi l'altezza delle cime aumenta questi processi e quindi velocizza la sua morte (ovvero la precipitazione svanisce pochi km dopo il crinale).
Effettivamente il clima della Nuova Zelanda è emblematico per spiegare in termini semplici la dinamica stau-ombra pluviometrica!
Anche se meno esasperato, pure il clima della costa pacifica dell'America è molto didattico: si passa dai 2000-2500 mm delle località sopravento alle Montagne Rocciose, ai 250-300 mm di moltissime località sottovento della British Columbia.
La mia umile stazione meteo
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Perdonami ma non ho capito molto quello che vuoi dire
Non è LA cima che blocca la perturbazione, ma l'insieme della catena montuosa, e fin qui ci siamo. Il discorso "valle che attraversa i monti" è un po' strano, poiché per quanto larga possa essere, è pur sempre una valle, quindi è compresa all'interno del sistema "catena montuosa"![]()
Lou soulei nais per tuchi
Col fatto che lì in India si parla di clima caldo, ancora di più!
Le medie del versante sud himalayano sono anche di 5-6000 mm!!
Per tornare in topic (anche se non eravamo andati troppo OT) e rispondere alla domanda iniziale, per me la risposta è sì: più la collina è bassa più la zona di ombra pluviometrica è ristretta al lato opposto da cui soffiano le correnti, ma c'è!
Guardate questa immagine.
neve-3marzo04_lowres.jpg
È il sat del 3 marzo 2004, dopo giorni di nevicate incessanti su Emilia e Veneto, e guardate nel versante sud dei colli Euganei (che sono alti massimo 600 m) c'è un posto in cui praticamente di neve non ce n'è proprio, ed è quello sottovento ai colli stessi, dopo giorni di correnti da N e NE.
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Lou soulei nais per tuchi
Non credevo venissero fuori tutte queste risposte interessanti, grazie!![]()
vorrei intromettermi ponendo anch'io un quesito sull'argomento...
allora, può un'altura di 800m con pendio sopravvento molto dolce far salire in alto le correnti? si tratta di correnti calde che scorrono su un cuscino d'aria fredda.![]()
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