
Originariamente Scritto da
DuffMc92
Secondo me il luogo comune legato alla mancanza di ventosità della PP è dovuto al fatto che nella climatologia storica, oltre alle solite stazioni su cui resta il mistero di cosa misurassero e all'impressione generale data da smog e nebbie, non si è mai dato peso - neanche teorico - alla quantità enorme di sbocchi di valli fluviali che escono proprio sulla nostra pianurona
Tantissimi capoluoghi di provincia, sicuramente per motivi strategici, sono stati collocati proprio in prossimità di essi, perciò non si può affatto escludere a priori la loro ventosità.
Questo perché la maggior parte delle valli implica un certo gradiente termico tra il proprio fondo, bello chiuso e freddo, e la pianura collocata all'uscita, aperta e mite, resa poi ancora più mite dalla brezza notturna (diretta dal fondovalle, sempre più freddo, all'uscita della valle, costantemente più calda) che si crea e spesso si rinforza proprio a causa di questa differenza termica.
Dico ''la maggior parte'' delle valli perché dove esse sono laghi prealpini il gradiente è completamente annullato, non penso proprio che a Como arrivi aria forte da Lugano, perché avranno si è no gli stessi gradi 24/7, salvo puntuali differenze di eliofania fisiologicamente dovuta al fatto che ciascuna ha i propri rilievi intorno.
Purtroppo però, siccome risentire delle brezze provenienti dalle valle fluviali implica una almeno moderata vicinanza ai rilievi, si è diffuso questo storico luogo comune che nelle zone pedecollinari/montane c'è ''aria dalle colline'' (o dalle montagne).
Grande cavolata (SE naturalmente non si abita su un pendio), perché in prossimità di qualsiasi rilievo la ventosità crolla di brutto, specie durante le irruzioni.
Tornando agli esempi padani e veneto-friulani di sbocchi vallivi che sventolano bene i contigui capoluoghi provinciali, ce ne sono per tutti i gusti!
Da est a ovest:
- su Gorizia ci sbuca l'Isonzo;
- Verona ha un bel po' di vallecole N-S alle spalle (entro 1-3 km);
- Brescia ha la valle del Mella che la attraversa, con le stesse conseguenze microclimatiche, al netto dell'isola di calore;
- a Bergamo l'aria da NE della valle del Serio penso sia talmente forte da spettinare la gente; se non la spettina, di sicuro però è lei che tiene quella zona sopra lo zero per notti intere.
Poi c'è un mega buco, perché Lecco, Como e Varese hanno i laghi che tappano ogni gradiente, perciò avranno solo brezzoline di monte e di valle circoscritte alla convezione.
Bisogna saltare subito a Torino, la cui parte ovest è completamente in balia dell'uscita della Val di Susa, motivo per cui mi sembra di intuire che la zona di Rivoli non se la passi benissimo coi cali termici notturni. Poi non so se anche l'aeroporto di Caselle in qualche modo risenta di venticello debole dalla valle dello Stura di Lanzo, magari nell'estremità settentrionale dell'aeroporto.
Restando sui capoluoghi, tocca volare subito in Emilia, in cui praticamente ogni capoluogo è puntato da una valle o anche due o tre.
Bologna non si fa mancare nulla, avendo sia l'uscita del Reno che del Savena proprio a ridosso, mentre Parma è più lontana dalla linea delle colline ma ha tre valli che rompicchiano (Taro, Baganza, Parma).
Per il resto, sempre da est a ovest, è pieno di cittadine importanti poste su sbocchi di valli di fiumi importanti o anche solo torrenti (Cividale del Friuli, Gemona del Friuli, Bassano del Grappa, Ivrea, Pinerolo, Sassuolo, Imola) o abbastanza vicino ad essi (Montebelluna,
Thiene, Novi Ligure, Voghera).
Quindi in conclusione direi che, tra i capoluoghi aperti e ventosi per dinamiche atmosferiche (irruzioni e compagnia) e quelli meno aperti ma perforati da brezze vallive, la ventosità Padana è un parametro tutt'altro che debole
Chiaramente non raggiungerà mai le punte transalpine per ovvi motivi, ma è sicuramente meritevole di attenzione, anche perché in un contesto chiuso dove le leggi del clima le emana l'inerzia anche la più microscopica brezzina prende importanza

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