Io, dall'Umbria, posso dire che le zone meno nevose sono quelle intorno al Lago Trasimeno, proprio per l'effetto lago, e la Valle Umbra, ovvero la zona che si estende da Spoleto ad Assisi, con limite occidentale Perugia ed orientale gli Appennini/M.te Subasio. Sono zone sui 200 m s.l.m. quindi la neve da ovest è rara a causa della bassa altimetria che fa sì che il 95% delle volta da W sia acqua.
Da est gli Appennini favonizzano molto più di quanto si possa pensare ed inibiscono tutto specialmente tra Foligno e Spoleto (leggermente più avvantaggiata la zona di Cannara-Bastia Umbra-Assisi).
Per far nevicare lì, comunque, serve un bello sfondamento dello stau orientale, quindi un nucleo freddo in quota ben strutturato ed un minimo al suolo tra lo Stretto di Messina ed il Golfo di Taranto, possibilmente di 1000/1005 hPa.
In questo caso però la neve arriva fino a Perugia e poi basta, le zone occidentali non vedono nulla.
Per i collinari occidentali è il Rodano la soluzione migliore dato che i nuclei che arrivano dal vitebese-grossetano, lì sono più intensi e rovesciano meglio l'aria fredda, stessa cosa vale per la zona lago, che molto raramente vede neve da est (successe nel 2012, con una spolverata il 4 ed un paio di cm l'11 di quel magico febbraio), più spesso da WSW.
Spero di essere stato esaustivo e, se c'è qualche umbro che ne sa più di me nel forum, mi corregga.
PS: mi sono accorto di non aver inserito la più nevosa.
In questo caso se la battono due cittadine chiamate Fossato di Vico e Scheggia, che sono protette parzialmente dagli Appennini e le stesse montagne sopra di loro non sono molto alte cosicché abbiano un clima più marchigiano che umbro.
Dopodiché vengono gli altri comuni della fascia quali il mio, Sigillo, Costacciaro, Nocera Umbra e Gubbio.
La Valnerina invece è molto protetta dai Sibillini ed in generale prende un po' meno, anche se in certe situazioni è avvantaggiata (es. a gennaio 2017, quando caddero 110-120 cm là ed una 70ina qui).
Ultima modifica di GiagiKarl; 15/09/2019 alle 09:38
2012: 31 Gennaio - 15 Febbraio (120 cm) T. minima: -10,9°C
2017: 5 - 19 Gennaio (40 cm)T. minima: -10,7°C
2018: 24 - 28 Febbraio (30 cm) T. minima: -11,2°C
comprendere temperatura,piovosità/nivometria di un luogo, presuppone una seria conoscenza in primis della geografia, geologia (orografia) e concetti di meteorologia legati alle condizioni oggettive che portano alla conformazione di pioggia e neve..
su queste condizioni sto cercando di migliorare perché sono abbastanza scadente
su geografia e orografia sono a un più che ottimo livello...
detto questo, siccome ritengo che le nevosità e la piovosità siano un dato razionale legato al punto geografico sul quale sorge il sito che ci interessa, per qualsiasi luogo si deve innanzitutto considerare:
1 - latitudine: questo è senza dubbio il punto più scontato e fondamentale che subisce variazioni significative solo (con l'altimetria e la vicinanza al mare)
2 - altimetria
3 - azione termoregolatrice del mare (distanza dal mare e da grandi laghi)
4 - orografia del territorio
5 - esposizione solare
6 - l'esposizione ai venti
7 - isolamento urbano
Più uno padroneggia queste conoscenze geografiche, più comprende facilmente e senza sorprese i dati sul clima.
C'è una spiegazione logica per ogni località geografica che avete nominato qui sopra
Qua passiamo dal centrocitta`dove nevica con accumulo una volta ogni tot di anni alle colline del Carso verso il confine con la Slovenia dove si va`facilmente oltre i 40/45cm di media con blizzard impressionanti causa bora![]()
Certo che poi c'è neve e neve, un conto è una bufera di 3 giorni con temperature costantemente zottozero come può capitare con ingressi dai Balcani in Molise\Abruzzo un altro conto è una nevicata pur importante da cuscinetto freddo che magari diventa mista e poi gira a pioggia nel giro di mezza giornata o comunque con temperatura che sale sopra lo zero a fine evento.
In Puglia direi che sia l'Appennino Dauno, per ovvi motivi.
Ma non sfigurano le Murge in caso di forti avvezioni fredde per via dell'ASE, perchè spesso possono cadere in poche ore (anche solo 24-48) fino a 60/80 cm di neve, creando alla lunga vere e proprie emergenze! Solo che perchè nevichi sulle Murge (alte sui 300/400 m in media) è necessaria un'avvezione abbastanza forte in quota, la cui frequenza varia a seconda dell'inverno.
La zona meno nevosa invece sono sicuro sia la costa ionica basso-salentina, tra Ugento e Leuca da un lato, e verso Castro dall'altro. Questo perchè non solo hanno la copertura offerta dai modesti rilievi delle "serre salentine", alte verso Leuca anche 150/200 m, ma perchè l'ASE produce nuclei molto carichi con difficoltà data la minore distanza tra le coste italiane e balcaniche per lo stretto offerto dal canale d'Otranto.
Ciononostante, qualcosa arriva anche lì di sicuro, ma più raramente e con accumuli più esigui.
Se prendiamo come riferimento i capoluoghi provinciali e il loro territorio comunale, sicuramente per quanto riguarda la Liguria la città più nevosa è Genova... tra l'altro Genova ha un territorio comunale discretamente vasto (circa 240 m2) che ha anche la bizzarria di svilupparsi per 33 Km di costa in senso WNW/ESE e di possedere un'escursione altimetrica compresa tra 0 e 1183 m. Per fare un paragone, il Comune di Roma si estende su circa 1288 Km2 ma il punto più elevato è a 377 m di quota, mentre il punto più alto del territorio comunale di Genova supera di 31 m la vetta più alta di tutta la Puglia (Monte Cornacchia, FG). Genova perciò ha zone assolutamente urbane, da un punto di vista amministrativo e catastale, che superano i 3 m di nevosità annua, accanto ad altre che probabilmente non raggiungono nemmeno il centimetro (le aree più protette del Levante genovese come Quinto e soprattutto Nervi)... La meno nevosa è probabilmente Imperia, un po' perché ci nevica davvero di rado (ancora meno che a Sanremo) un po' perché nell'Imperiese le nevicate sotto i 600 m di quota sono sporadiche, si riducono quasi sempre a modestissime spolverate e il punto più alto del Comune di Imperia è ad appena 579 m di quota.
Ultima modifica di galinsog@; 17/09/2019 alle 20:35
La città marchigiana più nevosa è indubbiamente Urbino, vuoi per la latitudine settentrionale, e anche per il contesto morfologico-orografico territoriale, situato su un colle tra i 400-500mt a ridosso dell'appennino, quindi sicuramente ne beneficia sia con gli ingressi da est (grazie allo STAU) e talvolta anche da ovest. Pure Camerino però si difende bene con i suoi 600mt o poco più, forse meno "premiata" rispetto a Urbino, risultando anche più a sud di latitudine..
Le città invece meno nevose sono quelle poste lungo il litorale e nelle zone basso collinari adiacenti (da Pesaro a San Benedetto) , soltanto la parte settentrionale tra il pesarese e nord anconetano ha maggiori chance nevose. Questa fascia di territorio sfrutta generalmente l'ASE in determinate condizioni favorevoli, molto rare per altro..
Ultima modifica di Daniel92; 18/09/2019 alle 10:10
Uhm fortunatamente no, è un po' complicato da spiegare per chi non conosce la zona, ma ci provoSostanzialmente la particolarità dell'area viterbese interna, a differenza della Maremma o di altre zone limitrofe, è che in alcune configurazioni riesce a beccarsi discrete nevicate da Grecale Scuro fino in basso anche in presenza di termiche fetecchia; parlando su più vasta scala, l'area a cui mi riferisco è in genere compresa tra tutta la zona che va dall'Amiata-Cetona a Nord ai Monti Sabatini a Sud, e quindi il basso senese-orvietano-viterbese interno (a Est di Valentano-Tuscania) e parte dell'estremo alto romano. Le uniche città grandicelle che fanno parte di questa particolare zona climatica sono Viterbo e Orvieto. Viterbo e la Tuscia, nonostante sia una zona tirrenica è molto esposta al NE che le garantisce temperature piuttosto basse per la sua quota e posizione (in caso di irruzione) e quindi con i venti congeniali nevica fino in città con la -1° a 850 Hpa; nulla di strano se nel frattempo a Rieti piove o proprio non precipita. Non di rado VT fa le stesse temperature diurne di PG ma sta a 150 m in meno!
L'anti-appennino tosco-nord/laziale, formato da vari rilievi non molto alti fatta eccezione per l'Amiata, riesce in alcuni frangenti a ri-umidificare la colonna garandendo nevicate fino in basso mentre magari parte del ternano e reatino sono sotto ombra pluviometrica e con termiche a 850 Hpa più alte anche di diversi gradi (peculiarità ben visibile a 850 hpa in inverno dai vari lam), per non parlare della Maremma dove si aggiunge anche il cono d'ombra dell'Amiata...
Nel Lazio per ovvi motivi Rieti dovrebbe avere un numero di nevicate più alto, anche se spesso ha pochissima resa. Viterbo ha meno episodi ma probabilmente più resa in termini di cm per singolo episodio, e spesso viaggia in "solitaria" nel senso che vi sono configurazioni, spesso ridicole, dove ha nevicato solo qui e negli altri capoluoghi laziali e umbri non ha fatto nulla...dipende dalle annate...ma non darei cosi scontata Rieti per vincitrice.
Per quanto riguarda la Maremma, considera che c'è un abisso già tra Manciano e Pitigliano/Sorano, con la prima che spesso "arranca" trovandosi già sotto il cono d'ombra dell'Amiata mentre le altre 2 sono decisamente più fredde e nevose...spostandoci ancor più verso Est la nevosità cresce ancora come nel caso di Valentano e S.Lorenzo Nuovo che sono tra le località più nevose del Lazio alla quota di 500 m, e molto fredde per tale esigua altezza
Ultima modifica di Mat87; 18/09/2019 alle 15:27
Citerei anche la zona di Bagnoregio, magica per qualche motivo. Ho fatto il liceo a Montefiascone ed ho notato diverse volte quella zona imbiancata quando a Montefiascone, circa 100m più in alto, non attaccava. Sto parlando di ingressi dal Rodano o giù di lì, credo che a Bagnoregio sia neve spesso con questa (ahimè sempre meno frequente) configurazione in inverno.
A Perugia ho vissuto 10 anni ed è stata una bella delusione come precipitazioni nevose, sarà stata anche sfiga chissà ma ne ho vista veramente poca (periodo 1993-2003). In compenso ho scoperto che in estate fa veramente caldo, soprattutto in occasione delle prime forti ondate di calore è non di rado tra i capoluoghi di regione che raggiungono la max più alta.
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