Per cortesia come si diagnostica leggendo un RS?
Quella condizionale ha un CAPE in quota sormontato da un CIN al suolo, per cui se si vince il CIN (es. per salita su un pendio), una volta raggiunto il livello di condensazione se si risece ad arrivare al livello di libera convezione parte una bella nuvola cumuliforme. In questo modo si formano i TS orografici e quelli di calore, vero?
Ma l'instabilità convettiva cos'è esattamente? E ' quella che si forma se al suolo siamo già vicini alla saturazione con un CIN molto ridotto?
Chiedo qualche spiegazione in più. Grazie
Valmadrera (LC) 260 mt. s.l.m. - Rete MNW - Oregon WMR 928
Nell' avatar "Il Resegone" che fa da sfondo al paese
io non rispondi altrimenti quei furoni di GB e di JERRY iniziano a dire che faccio il figo quindi non rispondo !!!!
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scherzi a parte, non so di cosa stai parlando, non posso aiutarti.
Ciao.
spieghiamo meglio: l'instabilità condizionale si ha quando il gradiente di temperatura ambientale verticale è intermedio al gradiente adiabatico secco e al gradiente adiabatico saturo, per cui una particella dapprima sale lungo un adiabatica secca e poi lungo un'adiabatica satura SE la spinta verso l'alto è sufficiente (ovvero se vince il CIN). ma non basta, la spinta deve far arrivare la particella al livello di convezione libera, altrimenti si formano cumuli innocui che si dissolvono in fretta. l'instabilità convettiva o potenziale si ha quando uno strato di inversione termica presenta un forte gradiente di umidità relativa al suo interno ovvero umido in basso e secco in alto: quando questo strato viene sollevato per un qualche fattore forzante la parte in basso segue quasi subito un'adiabatica satura, mentre quella in alto segue una adiabatica secca, con il risultato che ad un certo punto la parte in alto risulterà più fredda di quella in basso rendendo instabile lo strato inizialmente stabile (in pratica si trova aria fredda sopra aria calda, che è una situazione di per se instabile)![]()
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Mi associo all’esatta spiegazione di Cristian aggiungendo che l’instabilità condizionale,analizzata sui diagrammi aerologici,segue un’andamento caratteristico della curva di stato rispetto alla TAP (adiabatica satura che parte dal livello di condensazione forzata LCL),infatti l’adiabatica secca partita dalla temperatura al suolo,raggiunge il livello LCL dove,oltre all'isoigrometrica,incontra la curva di stato la quale lungo l'ascesa,tende a portarsi alla sinistra della TAP intersecandola in un punto denominato LFC,ossia livello di libera convezione,quota dalla quale la particella d’aria in ascesa diviene più calda dell’ambiente circostante e pertanto,spinta dal galleggiamento,si solleva liberamente fino al livello di equilibrio solitamente posto in alta troposfera.
La porzione alta del diagramma chiusa tra la TAP a destra e la curva di stato a sinistra identifica il CAPE,quella bassa racchiusa tra l’adiabatica secca e la TAP ( a sinistra) e la curva di stato (posta a destra )identifica il CIN.
Per la diagnosi finale,si parla di instabilità latente (o condizionale,cioè con aria instabile solo a condizione che sia satura) qualora l’area del diagramma che identifica il CAPE presenti una notevole “pancia” estesa fino alle alte quote,mentre in basso si nota un CIN evidente ma non troppo vigoroso che,al momento opportuno,sia sfondabile e non faccia da tappo alla convezione:naturalmente un livello LCL molto basso indica un elevato quantitativo di acqua precipitabile e paventa quindi la possibilità di fenomeni abbondanti.
Ciao,Luca![]()
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