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Burrasca
Föhn e inquinamento
Oltre alle molte prerogative negative del föhn, ci sono almeno un paio di aspetti che invece sono positivi.
Uno è l'incredibile luce e visibilità (un amante della fotografia potrebbe infatti gioire) dovuti all'aria secca, a basso contenuto di vapore.
L'altro, ovviamente, è la limpidezza dell'aria, dovuta alla bassa concentrazione (oltre che di vapore) di agenti inquinanti a causa del ricambio completo della massa d'aria e l’evacuazione verso sud dell’aria carica di polveri sottili (che, di solito, ristagnano a basse quote).
L'aria che si respira sotto effetto favonico a basse quote sul versante sudalpino è aria che nei giorni precedenti si trovava sull’Europa settentrionale e, soprattuto, si trovava a quote superiori ai 2000 metri. Aria dunque con una concentrazione molto bassa di polveri sottili e di altri agenti inquinanti.
Un esempio? Il caso del föhn dello scorso 1° marzo.
Il ricambio della massa d’aria è visibile molto bene nelle immagini fornite dalle webcam meteorologiche di MeteoSvizzera, come ad esempio quella di Novazzano (Svizzera italiana), raffigurata qui sopra.
La diminuzione delle concentrazioni di polveri sottili è stata netta, come illustrato nei grafici riprodotti qui sotto provenienti da due stazioni di rilievamento ambientali del Cantone Ticino.

Vi sono diversi meccanismi che possono portare alla diminuzione delle concentrazioni di polveri sottili: il dilavamento grazie all’effetto delle precipitazioni (pioggia o neve), la diluizione a seguito del rimescolamento dell’aria carica di polveri sottili con aria meno carica oppure – come in questo caso – il ricambio completo della massa d’aria.
In quell'occasione, durante l'entrata del föhn alle basse quote della Svizzera italiana, la velocità media del vento al suolo era di circa 15 / 20 km/h. Dunque l’aria che la mattina del 1 marzo ristagnava sul Ticino è stata spostata di almeno 250 / 300 km verso sud. In questo suo movimento l’aria carica di polveri sottili si è rimescolata con altra aria presente sulla Pianura padana, effetto che ha portato ad una modifica delle concentrazioni delle sostanze inquinanti.
La mappa riportata qui sotto indica la traiettoria di un’ipotetico palloncino lasciato libero a Lugano sabato 1° marzo 2008 alle ore 12UTC. La linea rossa indica il movimento del palloncino se esso si muovesse a 100 metri dal suolo, la linea blu se il palloncino si muovesse a 1500 metri dal suolo. Nel primo caso il palloncino si sarebbe trovato il 2 marzo già sull’Adriatico, nel secondo caso addirittura fra la Sicilia e il Nordafrica (ogni cerchietto o quadratino sulla linea indica la posizione a successive 12 ore).

Fonte: meteosvizzera.
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