MATESE (M. MILETTO m. 2050)
Giorni fa Cristiano,su facebook, ha postato delle belle foto su questo massiccio molisano,ed ha suscitato la mia curiosità,facendomi notare che ci sono delle evidenti tracce glaciali sui suoi pendii settentrionali ed orientali,mentre la sommità sembra meno toccata dal glacialismo,sembra un nonsenso eppure è così,la sommità sembra quasi non avere segni di glaciazione mentre i fianchi settentrionali ed orientali si,specie sotto una certa quota,con valli ad U docce glaciali(sottolineate da Enrico).
Io questa sera ho iniziato a fare qualche ragionamento su questo massiccio,ho sempre saputo che gode di una certa piovosità perchè secondo me,data la sua posizione, non ha nulla che gli provochi ombre pluviali tanto dal Tirreno che dall'Adriatico per cui prende tutto quello che gli passa sopra la testa.Questo depone per una buona glaciazione quaternaria sebbene le quote siano modeste.
Ho ipotizzato un limite climatico medio durante il massimo glaciale di circa 1750 m. (buono per i versanti est ed ovest) un poco più basso per il versante nord(1650m) ed un poco più alto per quello sud(1900 m.).
Poi ho iniziato a tracciare delle sommarie curve di livello con l'ausilio dell'altimetro di google earth, usando la funzione di tracciamento dei percorsi.Si vedono quindi le curve di livello tra 1500-2000 tracciate ogni 100 m.(in giallo) a partire dai 1500 in rosso e finire ai 2000 dello stesso colore.
Poi ho tracciato i crinali per dividere sommariamente i versanti nord-ovest-sud-est e quindi poter tracciare le aree al di sopra dell'ipotetico limite delle nevi permanenti di cui sopra(diverso nei vari versanti).
Quindi ho campito i bacini collettori (in bianco) ed i sottostanti bacini collettori(azzurrino).
La resa grafica è sommaria,qui vale solo come bozza di esame preliminare,il metodo potrebbe essere buono,salvo indovinare l'esatta quota del limite delle nevi permanenti nel massimo glaciale e gli scarti tra i vari versanti di esposizione.(al di la dell'ipotesi che ho fatto io)
ora le immagini:
1-Matese vista G.E. zenitale-1 matese zenitale.jpg
2-Matese vista G.E. nord-
2 matese nord.jpg
3-Matese vista G.E. ovest-3 matese ovest.jpg
4-Matese vista G.E. sud-4 matese sud.jpg
5-Matese vista G.E. est-5 matese est.jpg
6-Matese curve di livello ogni 100 m.(gialle) da 1500(rosso) a 2000(rosso
--
6 matese curve di livello 1500-2000.jpg
7-Matese crinali(nero)-
7 matese crinali.jpg
8-Aree sopra il limite delle nevi perenni del massimo glaciale-medio est ovest(1750);nord(1650);sud(1900)
--8 aree sopra nevi perenni.jpg
9-Bozze ghiacciai-9 bozze ghiacciai.jpg
10-Bozze ghiacciai nord-
10 bozze ghiacciai nord.jpg
11-Bozze ghiacciai ovest-11 bozze ghiacciai ovest.jpg
12-bozze ghiacciai sud-12 bozze ghiacciai sud.jpg
13-bozze ghiacciai est-13 bozze ghiacciai est.jpg
14-vista Monte Miletto est(street view)--
14 vista da est.jpg
15-vista nord (street view) monte Gallinola(m. 1923) dovevano esserci dei bei ghiacciai anche lì
--15 gallinola nord.jpg
BLOCKHAUSS 2145 (un ghiacciaio appena nato)
Il Blockhauss,nei pressi della Maiella,si presenta come una pianoro inclinato degradante dolcemente verso nord-ovest con un orlo che precipita bruscamente verso sud-est con colatoi verso la valle di Pennapiedimonte(Chieti).I suoi pianori sommitali sono in parte a pascolo(al di sopra del limite della faggeta) ed in parte ospitano i più bei mugheti dell'Appennino.
Non presenta grandi segni di erosione glaciale,dato che la sua conformazione morfologica non presentava versanti in ombra adatti alla conservazione della neve durante le estati dell'era glaciale,anche perchè la Maiella aveva un limite climatico delle nevi molto in alto(1900m.),essendo in piena ombra pluviale,rispetto alle correnti umide tirreniche.Qui il limite climatico era più in alto rispetto a tutto l'Appennino centrale.
Proprio per questo motivo è interessante notare un abbozzo di ghiacciaio,preso sul nascere,insomma appena nato e poi abbandonato dal ghiaccio con il risalire delle temperature.Si ha così l'immagine cristallizzata della fase iniziale della nascita di un piccolo ghiacciaio(sviluppa in tutto una lunghezza di circa 550 m.).
Quel pianoro inclinato ed esposto a nord-ovest arriva poco sopra i 2050 m (la vetta di 2145 è più defilata a sud ovest),esso ha ancora oggi un buon innevamento che dura a lungo,e tendeva allora ad ammassarsi nelle parti basse,ove c'erano già degli impluvi ,la neve nelle parti più basse (comunque al di sopra dei 1600 m.) aveva più possibilità di non sciogliersi completamente anche in estate,cosa che invece probabilmente succedeva nelle parti sommitali troppo esposte.Questa massa nevosa,trasformatasi in ghiaccio anno dopo anno iniziava a scendere a valle per gravità ed a erodere il terreno roccioso con questa tipica forma a piccolo catino.Forme simili,ma più evolute e un pò più grandi le ho colte sul monte Argatone ed il monte La Terratta (sempre in Abruzzo e con quote delle vette intorno ai 2100 m o poco più).
Questo meccanismo,che erode i fianchi più in basso dei monti e lascia le cime cupoliformi intonse è appunto quello appena visto sul Matesa dove la calotta (piccola o media ,talvolta discontinua),agiva con maggior vigore proprio più in basso dove il cono d'ombra dei pendii esposti a nord,iniziavano a garantire una maggiore conservazione della neve e l'avvio del processo di erosione glaciale.
Ora un pò di immagini di questo piccolo antico apparato glaciale del Blochhauss come si vedono su Google Earth e su Bing Mappe
-- vista invernale
BLOCKAUSS 1 G.E..jpg
-localizzazione del piccolo ghiacciaio-
BLOCKAUSS 2 G.E..jpg
-una inquadratura più generale-BLOCKAUSS 3 G.E..jpg
--BLOCKAUSS 4 G.E..jpg
--BLOCKAUSS 5 G.E..jpg
-G.E. senza neve,la traccia si vede appena-BLOCKAUSS 6 G.E..jpg
-ma con Bing mappe in questo caso l'immagine è molto più chiara ed evidenzia bene quanto affermato-
BLOCKAUSS ZENITALE BING M..jpg
--il monte Argatone,uno stadio più maturo di erosione glaciale iniziale .
--MONTE ARGATONE-TERRATTA.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 23/11/2012 alle 08:10
Non voglio contraddirti, ma quella nicchia sul Blockhaus è una frana. I ghiacciai non c'entrano.
Non credo che sul Blockhaus ci sia mai stato nulla di rilevante, tranne qualche cornice di neve sulle creste.
Tieni presente che, nel wurm, la Majella era più bassa di circa 100-130m e quindi il Blockhaus, oltre alla posizione ed alla morfologia sfigatissima, era anche troppo basso per ospitare ghiacciai
![]()
Ah, ecco! anche a me a prima vista era apparso uno scivolamento di terreno...
E poi, vero che non ho sufficienti nozioni sulle grandi glaciazioni, e lungi da me sollevare inutili diatribe, ma non è che si stanno vedendo un po' troppe tracce di ghiacciai in ogni vallecola che scende dalle creste?
![]()
Probabilmente Enrico ti sembrerà che io sottostimo pesantemente perchè tu i ghiacciai li vedi anche dove non ci sono stati mai,tipo il mega ghiacciaio di Campo Ceraso che tu una volta mi hai indicato e di cui esiste un vecchio tuo post(veramente imbarazzante direi). Fossi in te,io lo andrei a ridimensionare "pesantemente" se non a cancellare del tutto,mi sembra che tu conosca poco la Maiella per dire quello che dici,il Monte Martellese ,ad esempio,è alto più del Blockhauss solo 100 m. ma aveva un apparato glaciale molto più evoluto e già formato.Del resto anche Cristiano,che la Maiella la conosce come le sue tasche,ha indicato un ghiacciaio lì dove ho indicato io(anzi lui in quel versante ne indica due,io uno solo già nella prima ricostruzione dei ghiacciai della Maiella da me postata).Il fatto che sembri una frana non significa che non possa essere un piccolo ghiacciaio.
Prima di parlare di ghiacciai sottostimati rispetto alle tue ricostruzioni sovrastimate,ad esempio sulle Mainarde,dovresti risolvere delle incongruenze palesi di quella ricostruzione da te postata rispetto alle quali non hai ancora risposto.Insomma se i tuoi ghiacciai lì hanno conservato tracce di erosione fluviale precedente(ed ho dimostrato che erano precedenti) non erano poi così potenti,da poter scendere così in basso per centinaia e centinaia di metri come sostieni tu.Il resto è solo piccola polemica a cui io non sono abituato.
P.S. contatterò un geologo per chiedergli se questi calcari compatti
--73144887[1].jpg
disposti orizzontalmente, possono essere soggetti a frane di quel tipo,io propendo per il no,(viceversa con terreni argillosi o rocce di altra consistenza avrei creduto il contrario);ribadisco il convincimento che sia erosione glaciale,poi che la Maiella fosse più bassa in epoca glaciale è notorio,infatti questa è una concausa del suo limite climatico delle nevi "apparente" più in alto rispetto all'Appennino centrale,l'altra causa è la più volte citata ombra pluviale rispetto alle correnti tirreniche(in questo caso il limite climatico era effettivamente più in alto).Teniamo poi conto che il mare era più basso di circa 80-100 metri,ma questo ovviamente valeva per tutti i monti della terra.
Non importa quanto la Maiella fosse più bassa,e nemmeno se si sia alzata in tempi diversi nelle diverse zone,come effettivamente è avvenuto,quello che conta è vedere da che quota cominciano i segni di glaciazione antica: a tal proposito allego una valle glaciale (e vi assicuro che non è una frana) presa sotto il Martellese a circa 1800m.Nella seconda foto posto l'immagine della sede del ghiacciaio del blockhauss,visibile parzialmente sulla destra, di cui si discute (con pareri opposti).
--valle glaciale martellese.jpg
--catino maielletta.jpg
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 24/11/2012 alle 00:49
Ennio, senza nulla togliere al tuo preziosissimo lavoro, da piccolo conoscitore della Majella, posso dirti solo che quello che tu chiami "Ghiacciaio del Blockhaus", gli abitanti o conoscitori della zona (E. Micati, ad esempio) lo chiamano "cucchiaio" (e spesso viene utilizzato per "sci estremo") e dicono che sia il risultato di un movimento franoso avvenuto in tempi nemmeno tanto remoti. Inoltre, proprio in quella zona e nelle vicinanze della strada postata nella seconda foto (dovrebbe essere la strada che sovrasta il Vallone di Santo Spirito, all'inizio della stessa, in zona Fonte Tettoni-Mammarosa) sovente tra quelle pietre ho riscontrato resti fossili di conchiglie e molluschi, sintomo che in passato lì c'era il mare...![]()
Ciao Buby senza nulla togliere ai conoscitori del posto,io quando ho fatto la mia tesi di laurea(di tuttaltro argomento-era una tesi storico urnanistica) ho letto un sacco di volte opinioni di gente del posto circa frane esagerate avvenute nel passato,che magari avevano altre motivazioni.Ora io non sono un geologo per cui mi riservo di chiedere a loro (ne conosco diversi a causa del mio lavoro) però i terreni lì sono calcarei e disposti orizzontalmente,per cui mostrano una grande resistenza allo scivolamento di cucchiai tanto profondi,anche se erosi alla base da altre motivazioni che non siano quelle glaciali(ad esempio erosione fluviale).Nessuno ha la verità in tasca e qui si discute con pareri diversi;anche ai piani alti della ricerca scientifica ,al loro livello gli esperti discutono,con pareri talvolta opposti sulla entità o addirittura esistenza o meno di apparati glaciali non immediatamente riconoscibili; noi qui nel nostro piccolo ci divertiamo a fare lo stesso senza alcuna pretesa di avere sempre ragione,ma discutendo di volta in volta ragionandoci sopra,stimolati dalle obbiezioni dei frequentatori del forum,il bello dei forum è proprio il confronto (pacato e civile) delle diverse opinioni e dei successivi ragionamenti che esse stimolano.
Tornando al nostro ghiacciaio del Blockhauss,in favore di esso porto il fatto che in quel versante la neve si conserva a lungo rispetto ai versanti sud-orientali della Maiella,( i primi a scoprirsi in primavera o anche in inverno dopo un lungo periodo soleggiato e senza precipitazioni seppure freddo).Io la Maiella la vedo da casa tutte le mattine,la saluto quando faccio colazione,e spesso in inverno,nei casi di cui ti ho detto osservo ad esempio che nel settore nord (a cui appartiene il Blockhauss) la neve magari staziona da lungo tempo ad 800 m mentre nel versante sud-orientale si è ritirata sopra i 1500m.,in tempo di disgelo puoi trovare neve sul Blockhauss,in certe annate ancora sufficente a farsi una sciata anche a maggio,mentre i corrispettivi versanti sud-orientali sono verdi e scoperti(salvo le cavità più riparate) fin sopra i 2400m. cito sempre quel versante perchè lì c'era la famosa calotta glaciale delle parti sommitali della Maiella,che iniziava a quote alte proprio in virtù dell'esposizione a sud-est di quei versanti.Dico ancora che il monte Porrara,altro sfigato a livello glaciologico,con una quota simile al Blockhauss aveva sul versante est proprio sotto la cima più alta un apparato glaciale(secondo me ovviamente) ad imbuto appena accennato,data la forte pendenza.
Io credo che per scovare i ghiacciai quaternari,o almeno i loro bacini generatori,nel nostro Appennino basta farsi una camminata su quei monti a metà del mese di maggio(purchè non sia stata una annata troppo avara od al contrario troppo generosa di neve-diciamo una media annata)allora le lingue di neve residua,sempre secondo me,ricalcano fedelmente i bacini di accumulo dei ghiacciai e nevai dell'era glaciale,da cui poi scendevano,quando c'erano le condizioni,le lingue glaciali.
Questo metodo,non vale assolutamente per le Alpi(magari per i monti isolati ed esterni delle prealpi si),nelle alpi infatti il ghiaccio era talmente tanto da riempire tutte le valli,fino al fondovalle per centinaia di metri di spessore,per cui questo metodo non ha nessuna applicazione.
Per quanto riguarda i fossili marini,scusa ma non capisco il nesso logico,i fossili di quel tipo li trovi anche sulle Dolomiti e sulle Prealpi(infatti una volta al posto dell'Italia,ben prima delle glaciazioni c'era il mare).
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 24/11/2012 alle 09:18
Caro Ennio, mi dispiace che tu l'abbia presa a male. Purtroppo, dici che quello che ho scritto è addirittura "imbarazzante". Mi dispiace per te, ma tutto quello che scrivo è per il 99% partorito dallo studio e dalle ricerche di geomorfologi che si occupano della materia. Nel caso specifico del ghiacciaio "imbarazzante" di Campo Ceraso, l'Autore di tale "imbarazzante" dimensione è il Prof. A.V. Damiani (Univ. di Perugia), accompagnato dall'allora ricercatore del CNR L.Pannuzzi. Il riassunto della loro ricerca è pubblicato nel pregevole articolo apparso nell'ormai lontano 1988 sulle Memorie descrittive della Carta Geologica d'Italia. Il titolo dell'articolo è: "La glaciaziobne pleirstocenica nell'Appennino laziale-abruzzese. Nota V: I ghiacciai dei Monti Simbruini (Campo Ceraso, Valle Mozzone, Fiumata, Valle Granara)". Se vuoi, informali delle tue perplessità....
Inoltre, pensa che già nel 1930 qualcuno parlava del grande ghiacciaio di Campo Ceraso....imbarazzante vero ?
In merito alla mia *non* risposta circa la "fantomatica" calotta delle Mainarde, ti avevo risposto inviandoti quel lavoto bibliografico. Era un invito a studiare un po' più l'argomento, mettendo da parte temporaneamente le avventure virtuali di G.E. e Bing Maps, ma vedo che non hai recepito....
Buon lavoro
![]()
Quello che irrita è la mala educazione,sintetizzata dalla faccina che ride post commento verso il sottoscritto,magari se poi l'intento non voleva essere di sbeffeggio nei miei confronti ritiro tutto,ma la mia prima impressione è stata quella.
Del resto non è la prima volta che registro commenti frettolosi e contrari a prescindere alle mie modeste supposizioni,a cui di solito controdeduco con successivi ragionamenti logici.Ad ogni modo l'insuperato Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ecc. ecc.
Sulle Mainarde è una non risposta a delle precise obbiezioni,quella di invitare a leggere delle opere sull'argomento,se tu lo sai già avendole lette potevi replicare direttamente senza girarci troppo a lungo.O quella calotta,collegata alla morena inferiore era del riss ,e la successiva calotta del wurm era troppo debole per cancellare i reticoli fluviali nel frattempo incisi oppure la morena inferiore non era una morena ma altro fenomeno deposizionale scambiato per una morena.
Su Campo Ceraso approfondirò senzaltro,certamente sembra incredibile riempire di ghiaccio una valle carsica che sembra generata da pieghe tettoniche e sovrascorrimenti, per tutta quella lunghezza non avendo rilievi alimentatori di una certa altezza tutto intorno.Anche lì a me che sono profano,sapendo di un limite climatico a circa 1550m. mi risulta difficile giustificare un tale apparato avendo intorno quelle montagnole di modesta altezza,se poi leggendo quel lavoro uscisse fuori che magari il ghiacciao fino alle dimensioni massime da te postate era del più generoso periodo del Riss (quando nelle contigue montagne del P.N.A.-Mainarde- il limite delle nevi era sceso a 1340m.allora buona parte di quella valle era essa stessa la generatrice del ghiacciaio).
Sul ghiacciaietto del Blockhauss invece mi sono infastidito della tua presa di posizione netta senza considerazioni al contorno,io rimango della mia opinione,e chiederò ad un geologo se quei terreni rocciosi calcarei stratificati e compatti,hanno dissesti di quel tipo,e tra l'altro così perfettamente circoidi,ma per i ghiacciai inferiori della Maiella vale quello che ho detto nei post precedenti.In merito alla tua obbiezione che la Maiella era più bassa di 100-130m. ed essendo il limite delle nevi per il versante nord già a 1900,sembrava che volessi intendere che sommando 130+1900=2030 gran parte del Blockhauss ne era escluso(max. m. 2145).Ora leggendo ieri un interessante lavoro sul gruppo centrale della Maiella(C. Giraudi-Nuovi dati sul glacialismo della Maiella) si evince che la quota del limite delle nevi è per il versante nord a 1900 m.,come già sapevo,considerata al netto di tutte le condizioni al contorno(ombra pluviale e quota più bassa-quest'ultima non citata) ossia calcolata sulla base dell'esame dei circhi alimentatori e dei rispettivi fronti morenici ad essi collegati,osservati negli apparati glaciali che scendevano nel vallone dell'Orfento.In parole povere,per non creare confusione 1900 è la quota riportata ad oggi.Pertanto una buona fetta di pendio sovrastante quel ghiacciaietto rientrava in tale limite medio,per le quote precise si veda la cartina IGM piuttosto che G.E. che frega sempre un trenta quaranta metri.(molti ghiacciai minori oggi resistono sotto il limite delle nevi e lo stesso Calderone ne è un esempio).Saluti
Ultima modifica di EnnioDiPrinzio; 25/11/2012 alle 09:18
Segnalibri