mi sono sempre chiesto quale fosse l'aspetto di campo imperatore durante le glaciazione e nei periodi interglaciali.
chi ci è stato sa che vi sono abbondanti testimonianze di passati ghiacciai, morene, conoidi e fiumare di pietra nonchè canyon derivanti dalle acque di fusione, massi erratici presenti anche a quote basse e su versanti meridionali.
se ciò è vero sul versante sud di monte bolza c'era una specie di calotta che scendeva verso natrella.
non dimentichiamo le coppe moreniche di santo stefano, poste alla base del prena-brancastello, i vari circhi glaciali e le pianure alluvionali che poi sfociavano nel vallone d'angora-fosso di cretarola.
in passato l'acqua di certo non scarseggiava come oggi...
ora mi chiedevo se durante i periodi interglaciali o proprio anche solo 10.000 anni fa, campo imperatore fosse un immenso bosco.
TUTTO CIò INTESO SENZA ALCUN INTERVENTO UMANO
io me lo immagino come un'immensa abieti - faggeta, con abete rosso e bianco, betulle e pini muhi che risalivano in quota,...insomma un vero relitto vegetazionale alpino!!
tutto ciò che ipotizzo è stato quindi disboscato-tagliato-bruciato per far posto ai pascoli,per costruire e per scaldarsi da epoca preromana????
è possibile che l'ampio disboscamento del versante aquilano,valle del tirino compresa,abbia mutato il clima locale riducendo le precipitazioni sul versante meridionale e quindi la capacità della vegetazione di rigenerarsi, assieme al pascolo intensivo???
faccio presente che lì pascolavano decine di migliaia di pecore in passato!!!
se qualcuno fa un giro, può ancora notare alberi isolati che forse testimoniano qualcosa: aceri di monte, generalmente associati alle faggete, che ora crescono isolati in un ambiente arido, che il faggio sopporta di meno.
esiste un faggio isolato centenario sul versante sud di monte bolza, l'unico....
a castel del monte ho notato una enorme risalita di specie che normalmente dovrebbero trovarsi piu in basso, quali roverelle, ornielli, cerri,citisi, carpino nero,e altre piante termofile in genere frequenti in pianura. sono in genere in boscaglia mista piuttosto giovane, e probabilmente questa risalita dovuta all'esposizione meridionale ,è stata anche causata dai vasti disboscamenti passati e dall'inaridimento del suolo. se poi aggiungi il cosiddetto effetto serra....
il terreno ovunque è arido e degradato, tuttavia alcuni rimboschimenti sembrano aver attecchito: se escludiamo quelli monotoni a pino nero austriaco presso castel del monte, che riescono pochissimo a spontaneizzarsi, prendiamo quelli dell'abetina artificiale di fonte vetica o di quelle presso il valico di capo la serra :
in entrambe ho notato una facile spontaneizzazione dei larici e degli abeti rossi,che si propagano e riescono a crescere e riprodursi sopra ai ginepri o ai cespugli d' uva ursina!!
ciò avviene naturalmente, rispettando l'evoluzione del terreno e della vegetazione, e se ci fosse una maggiore copertura di arbusteto di sicuro si potrebbe optare per un rimboschimento. tuttavia se escudiamo alcuni tratti a cotoneaster,ranno alpino ,ginepro comune e subspecie alpina...il manto erboso è inadatto.
sotto l'abetina di fonte vetica l'abete bianco si rinnova naturalmente, e ho notato un grosso abete bianco più vecchio degli altri, per nulla coetaneo col rimboschimento, che cresce lungo il sentiero. pare essere l'unico: è forse un relitto della passata foresta distrutta??
presso l'ex bivacco lubrano su una morena nel vallone della fornaca alla base del monte prena di rinviene un discreto popolamento di pino mugo, forse reimpiantato ma COMUNQUE BEN ATTECCHITO E SPONTANEIZZATOSI.
qua e la presso la piana si rinvengono PINI SILVESTRI,SALICONI E VARI SALICI ROSSI nel canyon della valianara, di cui uno maestoso e sicuramente centenario.
sappiamo che specialmente il salice rosso, nonchè l'eleagnos amano i greti dei torrenti montani. nel vallone si sono spontaneizzati sui ginepri anche degli abeti rossi... alla faccia, i semi ne hanno fatta di strada in volo!!
i larici ripiantati qua e là nelle abetine crescono maestosi e si spontaneizzano
alla luce di tutto ciò non potrebbe avvalorarsi l'ipotesi di un bosco in epoche remote distrutto( come al solito) dall'uomo???
sono stati effettuati dei carotaggi nel suolo per studiare i pollini???
farli nei depositi alluvionali o lungo i versanti non sarebbe una buona idea??
e qualunque sia l'esito,perchè non rimboschire?? eh?? possibile che gli ultimi rimboschimenti lì risalgono agli anni 60?!!
eheheheh le combriccole di esperti ed eletti di oggi vogliono essere pagate pure per amare la natura! se avessero veramente la passione si coltiverebbero gli alberelli a casa gratis per poi ripiantarli sui monti. io lo faccio....tempo perso???
bando a ciò se qualcuno sa risponda, che mi interessa sapere.
RIMBOSCHIAMO CAMPO IMPERATORE
ciao
Argomento già trattato in passato.....che non ritrovo più![]()
Ti rispondo velocemente e sinteticamente perché non ho tempo per farlo più estesamente
Se ti interessa approfondire l'argomento possiamo parlarne ma non tramite tastiera![]()
1) Non mi risulta che sul Bolza ci fosse una calotta. Non ne vedo le tracce.
2) Il limite delle nevi, nella fase di acme glaciale non scese sotto i 1900m
3) Campo Imperatore era ricoperto di bosco dopo l'ultimo glaciale e questo è state anche comfermato dal ritrovamento di orizzonti con residui carboniosi di alberi
4) La scomparsa della gran parte del bosco risale probabilmente all'epoca romana, periodo nel quale ci fu un forte incremento del pascolo. Le ultime piante sono scomparse in un periodo compreso tra il Seicento e L'Ottocento perché ci sono ancora toponimi che ricordano le faggete (Faeto, Faiete, ecc.)
5) L'abetina di Fonte Vetica è artificiale al 100% ed è stata piantata nel 1901. Ho foto anteriori a quella data
6) Non mi risulta che il ghiacciaio del Prena/Camicia raggiungesse il Vallone d'Angora
7) La specie che si rinnova meglio a Fonte Vetica sotto copertura è l'abete bianco e questo è normale. All'esterno il larice è in progressione
8) Quell'abete è più grande semplicemente perché posto nel margine orientale del bosco ed in una sacca con terreno sciolto.
9) Il mugo della Fornaca è stato piantato nel 1971
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p.s. qual'è il faggio del Bolza ?? Non me lo ricordo![]()
ti dico che sul versante sud del bolza trovi ghiaioni e dei massi erratici. io credevo fossero antiche frane staccatesi dalla vetta,ma un geologo m'ha detto che sono massi erratici, e io ci sono rimasto sorpreso. appena torno ti posto foto esplicative. tra l'altro sul monte bolza lato sud sopravvive un arbusteto a ranno alpino.
io intendevo che l'acqua derivante dalla fusione dei ghiacciai,tramite torrenti sfociava nelle pianure alluvionali e poi si incanalava nel vallone d'angora e nel fosso di cretarola,le uscite verso valle dell'altopiano.
ci si becca dopo
certo che è stato fatto un bello scempio...ripiantare ora i faggi sarebbe inutile e non riprenderebbero. si dovrebbe partire dai ginepri.
Il fatto che l'abbia detto un geologo non è che mi dia molte conferme...
Non ho la certezza di quello che dico,ma sono sicuro al 99,99% che il Bolza i ghiacciai li ha solamente visti a distanza...erano quelli del Prena e camicia,peraltro non molto sviluppati neanche loro
l'arbusteto che hai visto non è un relitto ma una vegetazione pioniera di insediamento abbastanza recente, del XX secolo
Piantare faggi è possibile solamente come sottopiantagione di un precedente rimboschimento a conifere
Visto che conosci l'abetina di fonte vetica, dovresti anche aver visto la piantata di faggi sopra ilsentiero, in direzione del bottino dell'acquedotto. Sono una schifezza...mentre quelli presenti all'interno dell'abetina sono in ottime condizioni
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non ho mai detto che l'arbusteto è un relitto, ma solo che è presente sul versante sud,sui ghiaioni.
c'è da considerare che molte tracce di eventuali ghiacciai sono state sicuramente distrutte dall'imponente opera di spietramento e terrazzamento che le popolazioni locali hanno effettuato nel corso dei secoli, e in generale come conseguenza delle attività umane.
comunque posto le foto dei presunti massi erratici. io sono perplesso... o sono massi erratici, e in tal caso la calotta ghiacciata avvolgeva la cima scendendo a valle verso sud e lasciando scoperto l'attuale sperone roccioso, oppure sono il risultato di antiche frane rotolate poi verso valle???
preciso che i massi non sono emersioni di roccia dal sottosuolo
a voi le foto. c'è anche quella del faggio. sembra piccolo ma solo perchè non c'è una persona vicino a fare da riferimento. è l'unico della zona.
Hai parlato di "sopravvivono" e quindi in gergo significa che sono resti di preesistenti vegetazioni
Cmq, quei massi possono essere tranquillamente residui di carsismo. D'altronde tutta quella zona è letteralmente crivellata di doline. Inoltre, semmai ci fossero stati ghiacciai sul Bolza, questi si sarebbero impostati sul versante settentrionale e non certo su quello meridionale.
Infine, se ci sono massi erratici ci devo essere anche delle morene, che non ho mai visto in zona.
Riguardo il faggio, anche lui è il classico esemplare insediatosi tra i sassi dei muretti o dei macereti. Non è un relitto del bosco preesistente
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ok
cmq dicevo che perfino i ghiaioni sono terrazzati e tutta la zona è stata rimodellata e spietrata dall'uomo da tempi antichi, per cui eventuali morene sono state spianate. i presunti massi erratici sono rimasti,essendo anche di dimensioni notevoli.
la loro posizione poi è proprio sotto la parete rocciosa di m.bolza e sono presenti solo lì.
può anche darsi che siano rotolati per frana...
in effetti è strano, dato che non vi sono circhi glaciali, e l'esposizione è a sud
anche il prena e il camicia avevano ghiacciai a sud, ma la loro altezza è superiore al m.bolza, che non arriva a 2000m..
se veramente ci fù qualcosa, era un bel ghiacciaio che cinceva l'attuale parete rocciosa del bolza,scendendo sui fianchi...molto irreale.![]()
dai su! fantasticare non costa nulla!![]()
piuttosto, e vado off topic,mi chiedevo perchè qui nessuno si interessa ai poveri appennini...possibile che non ci sono altri abruzzesi? la cosa può anche essere riferita ai topic che ho aperto fino a adesso
tornando a campo imperatore e agli studi sulla foresta che lo copriva, si sa anche di quali specie era composta?? erano presenti relitti alpini?
se non ne vuoi discutere qui dimmi come possiamo fare...messaggio privato??
ciao,scusa l'insistenza![]()
Ultima modifica di lost_soul; 29/01/2007 alle 13:38 Motivo: nessuno si caca questo topic
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Il carbone trovato nei sedimenti non è stato analizzato, perlomeno io non ne conosco i risultati, ma in base alla toponomastica, è verosimile al 99,99% che la zona fosse coperta di faggete, forse, ma molto forse, miste ad abete.
Il peccio è scomparso rapidamente dopo il Wurm, incalzato dall'incipiente risalita della faggeta verso le zone sommitali e dalla mancanza di "un'effetto di massa" del rilievo che ne garantisse la sopravvivenza in qualche nicchia ecologica ristretta. E' probabile che le ultime peccete siano rimaste sulla marnosa Laga.
Certo è che l'aridità dell'area e la natura carbonatica del substrato di C. Imperatore hanno favorito l'eliminazione del bosco, soprattutto nelle fasi climatiche calde
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