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  1. #21
    Everest
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Citazione Originariamente Scritto da Tubular Visualizza Messaggio
    Piu' che altro delle sostanze che vengono aggiunte e che poi rimangono sui prati...
    Esattamente....

  2. #22
    Brezza leggera L'avatar di ciona
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Citazione Originariamente Scritto da Everest Visualizza Messaggio
    Esattamente....
    La questione sostanze è molto confusa .. molti dicono che la neve artificiale ha bisogno di "additivi" per essere prodotta, alcuni parlano perfino di ammoniaca .. di certo non c'è nulla!
    Io abito a Folgarida e giro parecchio per tutto l'anno fra gli impianti, conosco le varie statazioni di pompaggio dislocate nel mio comprensorio scistico ma di queste sostanze non ne ho mai viste. Ho visto i camioncini che portano il cloro per l'acqua potabile ma nessun mezzo per portare gli "additivi" e qui di neve artificiale se ne produce molta.. anche gli amici che lavorano per la società non hanno mai sentito parlare e gli impianti a bassa pressione dislocati nelle piste in basso funzionano con l'acqua potabile dell'acquedotto..
    Secondo me quindi tutto funziona con normalissima acqua e aria ..

  3. #23
    Vento fresco L'avatar di Meteourbino
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Per laneve artificiale vine utilizzata solo acqua e aria e nessuna sostanza!!! In passato venivano usati additivi a base diammoniaca ma visti i rislutati effimeri eil costo sono parecchi anni che non si usano più! Quindi la neve artificiale non inquina visto che chimicamente ha le stesse caratteristiche della neve naturale.

  4. #24
    Everest
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Citazione Originariamente Scritto da Meteourbino Visualizza Messaggio
    Per laneve artificiale vine utilizzata solo acqua e aria e nessuna sostanza!!! In passato venivano usati additivi a base diammoniaca ma visti i rislutati effimeri eil costo sono parecchi anni che non si usano più! Quindi la neve artificiale non inquina visto che chimicamente ha le stesse caratteristiche della neve naturale.
    problemi generati da un sistema di innevamento artificiale sono quindi tantissimi. Riassumiamo quelli che riteniamo più evidenti, e attendiamo vostre aggiunte o indicazioni.

    -depauperamento delle falde acquifere (carenza di acqua per uso potabile, sanitario, irriguo, antincendio, collassamento terreni)

    -impoverimento dei corsi d'acqua (carenze di cui sopra, aumento concentrazione di inquinanti civili - fogne -, agricoli, industriali)

    -inquinamento atmosferico (locale - scarichi dei compressori diesel - o dislocato - dove l'energia assorbita viene prodotta)

    -inquinamento acustico (i 7 bar di pressione richiesti alla bocca di uscita di ogni cannone provocano un rumore intenso e continuativo: disturbo alla quiete pubblica, disturbo alla fauna selvatica)

    -indebolimento della costituzione manto erboso (da pressione - la neve artificiale è più compatta di quella naturale -, da carenza di ossigeno, da maggior durata del periodo "al buio", da agenti chimici eventualmente presenti nell'acqua); per tutto ciò l'erba resiste meno agli agenti atmosferici e perde le capacità di trattenuta: la pioggia dei temporali estivi ed autunnali porta via sempre più materiale: dilavamento. Rischi idrogeologici.


    -avvelenamento delle falde acquifere (da agenti chimici eventualmente presenti nell'acqua, essenzialmente sali: questo punto è ancora provare sono in corso diversi studi indipendenti, ma critiche pesanti agli additivi si sollevano in Svizzera e Stati Uniti, principale accusato: lo Snomax, prodotto di un'industria inglese ora acquistata dalla Eastman Kodak Co. (uno dei maggiori sponsor olimpici peraltro).


    -distruzione di piante, tappeto erboso, radici di alberi e di flora in generale, disturbo della quiete della fauna selvativa (i lavori di realizzazione della rete sono particolarmente intrusivi - si scavano trincee per decine di chilometri su e giù per prati e boschi, si stendono chilometri di tubi di plastica, acciaio e gomma, il tutto con ruspe e macchinari rumorosi/inquinanti).


    danno paesaggistico: sporgenze dei cannoni (da 1 a 4,5 metri) in inverno come in tutte le altre stagioni.


    consumo energetico: spesso l'azione notturna dei cannoni è illuminata da potenti fari. (Sono stati segnalate illuminazioni anche durante il giorno).


    Da http://nolimpiadi.8m.com/inneviamoli.htm

  5. #25
    Everest
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Da leggere TUTTO...
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  6. #26
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Citazione Originariamente Scritto da ciona Visualizza Messaggio
    La questione sostanze è molto confusa .. molti dicono che la neve artificiale ha bisogno di "additivi" per essere prodotta, alcuni parlano perfino di ammoniaca .. di certo non c'è nulla!
    Io abito a Folgarida e giro parecchio per tutto l'anno fra gli impianti, conosco le varie statazioni di pompaggio dislocate nel mio comprensorio scistico ma di queste sostanze non ne ho mai viste. Ho visto i camioncini che portano il cloro per l'acqua potabile ma nessun mezzo per portare gli "additivi" e qui di neve artificiale se ne produce molta.. anche gli amici che lavorano per la società non hanno mai sentito parlare e gli impianti a bassa pressione dislocati nelle piste in basso funzionano con l'acqua potabile dell'acquedotto..
    Secondo me quindi tutto funziona con normalissima acqua e aria ..
    Citazione Originariamente Scritto da Meteourbino Visualizza Messaggio
    Per laneve artificiale vine utilizzata solo acqua e aria e nessuna sostanza!!! In passato venivano usati additivi a base diammoniaca ma visti i rislutati effimeri eil costo sono parecchi anni che non si usano più! Quindi la neve artificiale non inquina visto che chimicamente ha le stesse caratteristiche della neve naturale.

    Se ne era gia' parlato qui ed erano usciti anche degli articoli su quotidiani a tiratura locale: quando le temperature non sono abbastanza basse, gli additivi vengono usati eccome.

    Cmq, anche soprassedendo su questo aspetto, uno skilift od una funivia inquinano in maniera non indifferente e generano quantita' enormi di rifiuti costosi da smaltire, che spesso vengono abbandonati alle quote piu' alte.

    Senza contare l'assedio di auto piu' o meno inquinanti che salgono verso la funivia stessa, ed i rifiuti che in genere la maggior parte degli sciatori abbandona ovunque.

    Come se fosse antani...


    always looking at the sky

    ''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
    Vasco.

    come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
    (Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)

  7. #27
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    IO non sono assolutamente daccordo!! Questi mi sembrano solo discorsi prettamente estremisti e che non tengono conto ne delle esigenze turistiche delle zone montane ne dei meccanismi di produzione della neve artificiale.
    Come prima cosa come ho già ripetuto sono molti anni che nn vengono usati più additivi chimici per produrre neve.
    Seconda cosa, tutte le stazioni sciistiche che producono neve hanno dei bacini d'accumulo che vengono ricaricati nei mesi autunnali ricchi di precipitaizoni piovose e quindi non vanno a sotrarre acqua direttamente dalle falde e nei periodi di magra ma anzi i bacini idrici per l'innevamento possono essere anche utili riserve d'acqua per i mesi estivi e spesso vengono usati anche per l'irrigazione.
    Terza cosa, il manto nevoso che spesso permane in maniera maggiore sulle piste preserva parecchie specie dalle gelate primaverili e nello stesso tempo rilasciano una quantità di acqua sul suolo in un tempo più lungo favorendone così un miglior assorbimento.
    Quindi l'innevamento aritficiale se è fatto come si deve non è dannoso per l'ambiente e per i ghiacciai! Prova ne èla Val Senales e il Molltal dove da anni viene prodotta neve sulle piste estive.

  8. #28
    Everest
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Citazione Originariamente Scritto da Meteourbino Visualizza Messaggio
    IO non sono assolutamente daccordo!! Questi mi sembrano solo discorsi prettamente estremisti e che non tengono conto ne delle esigenze turistiche delle zone montane ne dei meccanismi di produzione della neve artificiale.
    Come prima cosa come ho già ripetuto sono molti anni che nn vengono usati più additivi chimici per produrre neve.
    Seconda cosa, tutte le stazioni sciistiche che producono neve hanno dei bacini d'accumulo che vengono ricaricati nei mesi autunnali ricchi di precipitaizoni piovose e quindi non vanno a sotrarre acqua direttamente dalle falde e nei periodi di magra ma anzi i bacini idrici per l'innevamento possono essere anche utili riserve d'acqua per i mesi estivi e spesso vengono usati anche per l'irrigazione.
    Terza cosa, il manto nevoso che spesso permane in maniera maggiore sulle piste preserva parecchie specie dalle gelate primaverili e nello stesso tempo rilasciano una quantità di acqua sul suolo in un tempo più lungo favorendone così un miglior assorbimento.
    Quindi l'innevamento aritficiale se è fatto come si deve non è dannoso per l'ambiente e per i ghiacciai! Prova ne èla Val Senales e il Molltal dove da anni viene prodotta neve sulle piste estive.
    Per favore leggi il documento basato su studi e ricerche e non su parole

  9. #29
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Citazione Originariamente Scritto da Meteourbino Visualizza Messaggio
    IO non sono assolutamente daccordo!! Questi mi sembrano solo discorsi prettamente estremisti e che non tengono conto ne delle esigenze turistiche delle zone montane ne dei meccanismi di produzione della neve artificiale.
    Come prima cosa come ho già ripetuto sono molti anni che nn vengono usati più additivi chimici per produrre neve.
    Seconda cosa, tutte le stazioni sciistiche che producono neve hanno dei bacini d'accumulo che vengono ricaricati nei mesi autunnali ricchi di precipitaizoni piovose e quindi non vanno a sotrarre acqua direttamente dalle falde e nei periodi di magra ma anzi i bacini idrici per l'innevamento possono essere anche utili riserve d'acqua per i mesi estivi e spesso vengono usati anche per l'irrigazione.
    Terza cosa, il manto nevoso che spesso permane in maniera maggiore sulle piste preserva parecchie specie dalle gelate primaverili e nello stesso tempo rilasciano una quantità di acqua sul suolo in un tempo più lungo favorendone così un miglior assorbimento.
    Quindi l'innevamento aritficiale se è fatto come si deve non è dannoso per l'ambiente e per i ghiacciai! Prova ne èla Val Senales e il Molltal dove da anni viene prodotta neve sulle piste estive.
    Questo ti basta?


    il manifesto - 25 Novembre 2004

    Come le tecnologie innevatrici stanno rovinando monti, pendii e ambiente
    Montagne pericolose con la neve artificiale

    Come le tecnologie innevatrici stanno rovinando monti, pendii e ambiente
    Montagne pericolose con la neve artificiale
    Batteri sotto gli sci. Un additivo usato nella produzione di neve
    artificiale facilita la moltiplicazione di batteri d'ogni tipo, che restano
    poi nel terreno e sulla vegetazione. E l'uso di questi sistemi si
    intensifica ogni anno, per i mutamenti climatici che stanno riducendo
    l'innevamento naturale
    GABRIELLA ZIPOLI

    La prima neve ha già imbiancato le montagne alpine, e la stagione degli
    sport invernali è ormai alle porte. Dato che i capricci del clima, o meglio
    gli effetti del riscaldamento globale, rischiano di compromettere i grossi
    profitti legati agli sport della neve, da qualche anno le piste da sci
    vengono trattate con neve artificiale. Un solo esempio: nella passata
    stagione in Francia la neve artificiale è stata riversata su 4mila ettari di
    piste, in 185 stazioni sciistiche. Si potrebbe pensare quindi che non ci
    siano problemi per l'economia alpina, ma sulla neve artificiale i pareri
    sono molto discordi: chi guarda solo all'oggi - se operatore turistico, per
    trarne profitti economici, oppure se «sportivo» per il proprio immediato
    godimento nel praticare lo sci ad ogni costo - considera come una vera manna
    la neve sparata dai cannoni; ma per chi invece ha compreso che l'unico
    turismo davvero possibile, a media come a lunga durata, è quello
    eco-compatibile, la neve artificiale è peggio del fumo negli occhi.

    Già nel 1990 una ricerca, finanziata dal ministero francese del turismo e
    dell'ambiente, aveva evidenziato nella neve artificiale la presenza di
    goccioline d'olio lubrificante, provenienti dalle macchine usate per
    produrla; ovviamente, nei fiocchi di neve che dalle nubi volteggiano fino a
    terra l'olio non c'è, e quindi la neve artificiale si era rivelata un facile
    veicolo per inquinanti.

    Additivo ad alto impatto

    Attualmente, un gruppo di ricercatori dell'Università di Torino in
    collaborazione con il Cemagref (un ente pubblico francese di ricerca
    scientifica e tecnica, che si occupa dell'ambiente montano e di quello
    rurale) ha studiato l'impatto ambientale di un additivo, lo snomax: prodotto
    e commercializzato da una ditta statunitense, si usa sui campi da sci da
    circa vent'anni. Finora nessuno aveva mai analizzato gli effetti
    sull'ambiente di questo prodotto, autorizzato in alcuni paesi (in Svizzera,
    ad esempio), regolamentato o vietato in altri (come in due provincie
    austriache).

    Lo snomax si ottiene dalla coltura del batterio Pseudomonas syringae , che
    normalmente si trova sulle foglie di moltissime piante e solo raramente è
    libero nel suolo, ed è una proteina della parete cellulare in grado di
    accelerare la cristallizzazione della goccia d'acqua. Le cellule batteriche
    vengono liofilizzate e commercializzate in pellets, che vengono disciolti
    nell'acqua destinata alla produzione della neve artificiale. La «proteina
    che fabbrica il ghiaccio» raggiunge il suo effetto a temperature più alte
    del solito (circa -3° invece dei normali -6°): in questo modo si risparmia
    energia, perché non è necessario raffreddare tanto l'acqua per trasformarla
    in neve. La ricerca ha voluto verificare che non ci fosse traccia dei
    batteri né nella neve prodotta né nella vegetazione e nel suolo al disgelo;
    e per questo ha monitorato, in tre stagioni invernali consecutive, due
    località innevate artificialmente: Antagnod in Val d'Aosta e Valloire nella
    Savoia francese. Nessuna traccia di Pseudomonas nella neve, anche se piccole
    differenze rilevate nella vegetazione estiva hanno portato i ricercatori «a
    non poter escludere deboli effetti a lungo termine». Grande soddisfazione
    quindi sia per il committente della ricerca - guarda caso proprio il
    produttore dell'oggetto delle analisi, l'americana York Snow Inc. (80
    dipendenti ed un volume d'affari di 40 milioni di euro per il 2003!) - sia
    per gli operatori turistici che «vivono» sulla neve artificiale. Ma di
    solito il meccanismo della ricerca scientifica si avvicina a quello delle
    scatole cinesi: ogni risultato può aprire la via ad un nuovo ramo di
    indagine; e così è anche in questo caso, dato che nella stazione francese si
    è osservata la presenza, sia nella neve artificiale che nei cannoni
    impiegati per produrla, di batteri fecali in quantità superiore al normale.

    Ecosistema delicato

    Il problema non è la presenza di questi microrganismi, che si trovano
    normalmente sia nell'ambiente sia nella neve naturale, quanto la loro
    quantità e la loro velocità di propagazione: al momento sembra che lo snomax
    funga da «brodo di coltura» per i batteri, che quindi si riprodurrebbero
    molto più in fretta del normale, col rischio di una pesante contaminazione
    ambientale.

    L'ambiente montano è caratterizzato da ripidi pendii, la cui stabilità è
    precaria. L'habitat della vegetazione, al di sopra del livello del bosco, è
    molto delicato a causa del clima rigido: il periodo vegetativo è molto breve
    e le gelate notturne sono frequenti. Se si altera l'equilibrio ecologico, è
    difficilissimo ripristinarlo: occorrono molte decine d'anni perché un'erba
    autoctona -cioè tipica di una zona - torni a ricoprire il pendio. Lo si vede
    molto bene dove si spianano i fianchi della montagna per realizzare piste da
    sci: per avere una nuova copertura erbosa a rapida crescita bisogna
    riseminare tutti gli anni, e utilizzare concimi chimici. Esistono studi che
    evidenziano come l'innevamento artificiale, arricchendo di acqua il suolo,
    favorisca la crescita dell'erba; non si può però generalizzare, dato che
    questo vale solo nel caso di un pendio o di un prato particolarmente
    asciutti: più acqua fa crescere di più, ma solo le specie vegetali che hanno
    bisogno d'acqua, e queste non sono mai quelle tipiche dell'habitat di alta
    montagna. Ci può essere quindi anche un aumento del verde, ma sempre con una
    grave e irrimediabile perdita di biodiversità in uno degli ecosistemi più
    delicati.

    La neve artificiale è inoltre molto più pesante di quella naturale: da 400 a
    500 chili al metro cubo, mentre quella naturale è fra i 100 e i 200. Questo
    perché il cristallo della neve artificiale, avendo forma sferica, chiude
    meglio gli interstizi fra le particelle e lascia passare poca aria: si
    riduce la capacità di isolamento e quindi il freddo raggiunge il suolo molto
    più in fretta, ghiacciando la superficie del manto erboso e mettendo in
    forse la sua ricrescita nella stagione estiva; inoltre, l'innevamento
    prolungato fino a stagione inoltrata comporta un ritardo di circa 20 giorni
    per l'inizio dell'attività vegetativa.

    Erosione accelerata

    In questo modo i pendii vengono esposti ad erosione accelerata, aggravata
    dall'aumento dello scorrimento superficiale delle precipitazioni che non
    possono infiltrarsi nel terreno a causa dell'impermeabilizzazione svolta
    dagli strati ghiacciati: le conseguenze in termini di dissesto idrogeologico
    sono ben note.

    Quanta acqua ci vuole per fare la neve artificiale? Dipende dallo spessore
    dello strato bianco, comunque non meno di 200 litri al metro quadrato:
    questo è un grosso problema, perché nelle Alpi i corsi d'acqua sono in magra
    proprio nei mesi invernali. In Francia, dove l'80% delle stazioni invernali
    usa la neve artificiale, i cannoni consumano annualmente 10 milioni di metri
    cubi d'acqua, l'equivalente del consumo annuo di una città di 170mila
    abitanti (i calcoli sono dell'Agenzia francese per il bacino
    Rodano-Mediterraneo-Corsica). Il confronto dei dati per unità di superficie
    evidenzia che l'innevamento artificiale consuma molto di più di una
    coltivazione di mais. Di questo passo, si arriverà a conflitti d'uso
    dell'acqua, soprattutto nei mesi invernali: lo dice l'Ufficio parlamentare
    francese per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche
    (Opecst), che ha monitorato la situazione negli ultimi due anni.

    Sul Notiziario speciale per la Presidenza del consiglio (gennaio 2004) nelle
    «norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da
    discesa e da fondo» si legge che «lo Stato, nel limite massimo di 5 milioni
    di euro per l'anno 2003, interviene a sostegno dell'economia turistica degli
    sport della neve, mediante la concessione di finanziamenti a favore delle
    imprese turistiche operanti in zone colpite da situazioni di eccezionale
    siccità invernale e mancanza di neve nelle aree sciabili, con particolare
    riguardo alla copertura degli investimenti relativi agli impianti di
    innevamento artificiale». Chi pensava che le norme di sicurezza
    riguardassero l'obbligo per i gestori degli impianti di apporre sulle piste
    la segnaletica necessaria, oppure un comportamento responsabile richiesto
    agli sciatori, o ancora l'uso del casco per i minori di 14 anni, rimarrà
    certamente sorpreso.

    Se è vero che sciare su una pista male innevata espone lo sciatore a rischi
    elevati per la propria incolumità, è altrettanto vero che gli stanziamenti
    previsti per la neve artificiale superano di gran lunga la necessità di
    coprire i sassi sulle piste. Mountain Wilderness protesta, facendo notare
    come i cannoni da neve, inizialmente semplici garanti dell'innevamento,
    siano oggi usati per aprire nuove piste a quote sempre più alte: il
    riscaldamento globale infatti sta provocando l'innalzamento (si prevede
    anche di 300 metri) del limite medio delle nevicate.

    Tutto come una volta?

    A fronte del mutamento, a quanto pare irreversibile, delle condizioni
    meteo-nivali (sempre meno neve, sempre meno giorni di neve) la neve
    artificiale è abilmente utilizzata per indurre la convinzione che tutto sia
    come una volta: il numero degli sciatori può essere mantenuto alto e
    costante, anche se l'innalzamento della quota di partenza degli impianti di
    risalita (in basso non c'è neve) comporta un «inevitabile» adeguamento degli
    impianti (sempre più veloci, e quindi sempre più voraci di energia). E alti
    e costanti sono anche i profitti immediati degli operatori turistici. In
    ogni caso, come per ogni palliativo, la situazione è destinata a durare
    pochi anni: gli impianti per la neve artificiale producono un pesante
    impatto ambientale e quando anche la neve artificiale si scioglie, le
    pendici montane appaiono ogni anno più marroni e più secche.

    Lo sviluppo (anche turistico) sostenibile è oggi questione generale di
    sopravvivenza: dove sono gli investimenti per combattere le vere cause
    dell'innalzamento del limite delle nevicate? E'giunto il momento di adattare
    le nostre abitudini al clima che cambia: sviluppo (turistico) sostenibile
    vuol dire che si scia se c'è neve, e se non c'è si fanno passeggiate.

    Come funzionano i cannoni per la neve

    Il fiocco di neve naturale ha una struttura piana, generalmente esagonale;
    la neve artificiale è invece costituita da granelli tridimensionali e per
    questo è più resistente al traffico sciistico, ai raggi solari e alla
    perdita di coesione. Il cannone nebulizza l'acqua, cioè la riduce in
    microscopiche goccioline che vengono raffreddate al di sotto di 0° C,
    passando allo stato solido; se il sistema è a bassa pressione, la
    nebulizzazione viene favorita da un piccolo compressore, e l'espulsione
    delle gocce è ottenuta mediante l'impiego di una grande ventola in grado di
    produrre una corrente d'aria sufficiente al trasporto delle gocce a grande
    distanza. Nei cannoni ad alta pressione invece la nebulizzazione dell'acqua
    è ottenuta da una miscela di acqua e di aria fortemente compressa: a
    contatto con l'aria a pressione atmosferica normale, l'aria compressa si
    espande rapidamente, determinando un sensibile raffreddamento dell'acqua che
    così diventa neve artificiale a temperature superiori rispetto al sistema a
    bassa pressione.

    Il meccanismo è piuttosto semplice; qual è il suo impatto ambientale?

    Occorre acqua in quantità davvero gigantesche: per coprire una superficie di
    3600 metri quadrati (l'equivalente di circa 1/2 campo da calcio) con uno
    strato di 15 centimetri di neve saranno necessari 283 metri cubi d'acqua,
    cioè 283.000 litri d'acqua, che riempirebbero 10 Tir. Per ottenere la
    nebulizzazione, la pressione dell'acqua deve essere molto elevata: si usano
    quindi compressori potenti (e rumorosi) che assorbono una grande quantità di
    energia elettrica (inquinamento dislocato) o bruciano notevoli quantità di
    gasolio (inquinamento locale). E poi ci sono gli oli lubrificanti ed i
    batteri che la neve artificiale distribuisce sul suolo al momento del
    disgelo... (G.Z.)

    --------------------------------------------------------------------------

    Al di la' di questo, una domanda:

    La Natura impiega gasolio o kerosene per imbiancare i monti?
    Come se fosse antani...


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    Vasco.

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  10. #30
    Everest
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    Predefinito Re: Beccati! Prelievi ILLEGALI per lo sci estivo

    Sempre da documento che ho postato

    Excursus: additivi per neve
    Quando le temperature si innalzano eccessivamente, sempre più spesso vengono impiegati degli additivi che influiscono sulla temperatura, alla quale l’acqua ghiaccia. Lo SNOMAX della ditta York è di gran lunga l’additivo più noto. Con lo SNOMAX, è possibile un innevamento economicamente so-stenibile anche a -3°C e con un’umidità dell’aria molto bassa, addirittura sino intorno agli 0°C.
    Il principio attivo dello SNOMAX è il batterio Pseudomonas syringae che viene allevato in speciali serbatoi, liofilizzato e, secondo il produttore, ucciso mediante la sterilizzazione. I batteri agiscono da germi dei cristalli di ghiaccio e generano un processo di cristallizzazione più rapido, a temperature elevate. In tal modo, si può produrre neve a temperature, alle quali l’acqua priva del principio attivo non gela.
    Lo SNOMAX consente quindi la produzione di neve con un minor consumo di acqua ed energia. I suoi sostenitori definiscono pertanto lo SNOMAX “compatibile con l’ambiente“, senza però disporre di studi di lungo periodo sui possibili effetti di questi additivi sull’uomo e sull’ambiente.

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