"I romanisti non servono a ricordarci che esistono, lo sappiamo già.....servono a ricordarci che non bisogna essere come loro!" [Roberto Benigni] https://www.youtube.com/watch?v=qZFE...embedded#at=25
Una domanda che forse c'entra poco...domani che tempo prevedete zona Campo Imperatore?
La conca è posta in dolina?
Se si allora con queste temperature non ha problemi ha gelare di notte
Saluti da Corrado
La risposta ce la da Enrico Rovelli nel suo articolo (che mi sto rileggendo in questi giorni). Enrico correggimi se sbaglio. La quota delle nevi perenni si è alzata (dalla fine dell'800 in realtà) dall'82 in poi in maniera stabile collocandosi oltre la cima del corno grande. Lo scioglimento del ghiacciaio ha svuotato la conca formando una dolina delimitata dall'anfiteatro roccioso e dalla morena frontale, profonda ormai circa 60 m. Il primo fattore fa si che la neve nella parte alta del calderone sia normalmente non permanente. Il secondo invece crea le condizioni per inversioni termiche nel fondo della conca-dolina. Inversioni favorite anche dalla ventilazione maggiormente ostacolata. Quindi, è normale che il nevato tenda a sparire nel corso dell'anno (o per cicli di pochi anni) su tutto il calderone, che ormai si trova stabilmente sotto la quota delle nevi perenni. Nella conca di fondo lo fa più lentamente perchè l'attuale morfologia favorisce inversioni locali.
Va detto inoltre che il gradiente termico fra l'aria a 2-2,5 m dal suolo e il suolo stesso è di circa 3 gradi su manto erboso, su neve-ghiaccio anche di più. Questo vuol dire che nella conca specialmente la neve-ghiaccio rigela anche con aria a 4-5 gradi. La parte alta subisce anche questo minore "effetto suolo" a causa della maggiore ventilazione che a quelle quote è costante anche nelle notti più stabili e serene. Ventilazione sicuramente più ostacolata nel fondo per "effetto dolina".
Bellissima gita oggi su al Gran Sasso, con partenza C.Imperatore e arrivo alla croce del Monte Aquila passando per il Duca e scendendo al ritorno dal sentiero che traversa i pendii del Monte Portella.
Giornata ottima, con numerosi passaggi nuvolosi ma innocui.
Ventilazione costante e anche alquanto intensa in cresta e nelle zone aperte, che aumentava di gran lunga la sensazione di freddo.
A "pelle", in cima al monte Aquila, ci saranno stati non più di 8-10 gradi.
Come uno scemo non ho pensato a portarmi della crema solare protettiva, risultato: scottato come non mi capita neanche al mare
Una curiosità: ma la ferrata che si vede tra la direttissima e il bivacco Bafile, come si chiama? Arriva fino in cima al Corno Grande?
Ciao,
la ferrata che porta al bivacco Bafile non ha nome, serve agli alpinisti
per affrontare le numerose vie di roccia per scalare il Torrione Cambi e la Vetta
Centrale del Gran Sasso, una sua diramazione porta alla Forchetta del
Calderone e immette nel versante nord e al ghiacciaio.
Altro mondo.
salutimeteo
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
Ciao kima. Innanzitutto partiamo da dove siamo, penso, tutti d'accordo: la mancanza del freddo in quota non ha permesso il trasporto eolico. La pioggia poi ha rovinato parzialmente la situazione anche se su questo punto sono meno tragico: in fondo i nevai fuori dal calderone sono in ottima forma pur non partendo da 10 metri di spessore. Tutta quella pioggia insomma, se avesse contribuito fortemente a squagliare 10 metri di neve sul calderone, avrebbe fatto sparire tutti gli altri nevai ed invece questo non è successo.
Detto questo, ribadisco invece l'importanza dell'evento di novembre. Non concordo sul fatto che fossero rimasti 2-3 metri a seguito del caldo periodo anticiclonico di dicembre, in quanto ad 850 hp non si è mai andati oltre la +8 e solo per un giorno. Per cui escludo ablazione, sopratutto che dei 5 metri ne siano rimasti la metà.
Concordo che ci sia stato solo ovest. Ma la trottola mediterranea di novembre, come tu stesso scrivi, aveva sul gran sasso venti da est e anche se non era una irruzione da est, ha comportato lo stesso tipo di accumulo di una irruzione da est.
Per i 1000 mm di quella stazione, e per il nevone sulle Alpi, ricordo ed è stato scritto nelle scorse pagine, che spesso il gran sasso accumulava meno di quanto si pensava e molto meno di quanto ricevevano le Alpi. Avevo anche chiesto a cristiano come mai. Forse le correnti non erano ottimali, forse troppo SSO anziché O o SO. Devo andare a rileggere...
Ultima modifica di Damon Hill; 25/08/2014 alle 00:14
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