
Originariamente Scritto da
Ricky nibi
Paglia, tutto giusto...ma...non dare troppo peso ad eventi dilavatori che effettivamente non ci sono stati, in quest'ultimo mese quando ha piovuto molto in pianura con temperature elevate sui monti ha fatto ben poco (meno di 20mm di pioggia), non ci sono MAI state piovute di molte ore a 3400m in questo settembre...tanto più che i pochi mm caduti effettivamente sui ghiacciai sono arrivati con t della pioggia piuttosto basse (niente a che vedere con le piogge calde e violente di temporali estivi con ZT a 4400m).
per quanto riguarda il Colombano, lo so che è tutta invidia visto che i tuoi Concarena est sono forse scomparsi


a parte gli scherzi, ho parlato per esperienza più che per medie calcolate o stimate, in mesi di settembre ben più caldi di questo il nevaio è resistito allegramente nella sua conca seppur di dimensioni minori rispetto a come l'ho visto l'8 settembre...(esempi? nel 2003 il nevaio non era più visibile dal basso già da agosto e lo ritrovai ancora in ottobre), lo scorso anno il 3 settembre il nevaio era forse di 5mx5m e ha tirato avanti fino a ottobre nonostante gionate molto molto calde...
Nibi, il Colombano è scomparso nel fronte caldo del 18 Settembre, alle 17 circa (chiedi all'ufficiale sanitario dei ghiacciai ma il decesso dovrebbe riferirsi a quell'ora, anche se l'apparato era in coma già la mattina). I 2 Concarena sono al loro posto.
Peccato che passandoci in moto non avevo la macchina fotografica con il 300. Ma a fine primavera saranno disponibili le prove in loco.
cordiali saluti,
Paglia
quest'anno il Puntel lo ha visto da Talamona (quindi dal fondovalle) verso il 13-14 settembre. Questo significa che la massa aveva ancora uno spessore superiore ai 2m...
gli eventi piovosi di metà mese non hanno certo influito pesantemente sul nevaio (tanto più ha pure grandinato!), comunque molto meno rispetto ai temporali estivi violenti e caldi ai quali il nevaio aveva resistito allegramente...
ricordo che quest'anno la sommatoria delle nevicate al nevaio è stata la più bassa degli ultimi 4 anni con poco più di 5 m di accumulo
con questo non si vuole trarre alcuna indicazione per quanto riguarda le dinamiche precipitazioni/temperature visto che il nevaio in questione negli ultimi 10 anni si è comportato in modo del tutto sorprendente e sinceramente pone molti dubbi sulle attuali conoscenze delle dinamiche di accumulo/ablazione della neve.
La domanda che mi pongo spesso è:
"come fa' a fondere così poca neve in quel sito?" la domanda è quella perchè conoscendo bene la morfologia della conca assicuro che ad inizio stagione non si accumulano molti metri di neve...al massimo 4m, valore che normalmente si rinviene sul Ghiacciaio del Lupo ad una quota leggermente superiore...il fatto è che la neve sul Lupo, favorito anche dalla presenza del ghiaccio che abbassa le temperature, nelle stesse condizioni scompare ad inizio luglio e da
li in avanti vanno via 2-3 m di ghiaccio...
al Colombano questi 4m di neve bastano per tirare avanti fino a settembre e testimoniano tassi di fusione superficiale veramente irrisuori e segni di quote ed esposizioni ben più elevate.
Spesso si cerca di mettere sul piedistallo l'esposizione al sole del sito (che si suppone minima), niente di più inesatto! il Colombano come vedete dalla foto postata sopra è esposto a ENE e prende molto sole soprattutto nelle prime ore del mattino. Non gode della protezione di pareti di 800m verticali come capita per molto altri ghiacciai...
qualche idea per risolvere la questione l'ho trovata ma abbisogna comunque una serie di concause:
1) la neve poggia sempre su ciotoli di 20-30cm di diametro estremamente drenanti, non sono mai esistite le morfologie da fusione nivale tipiche dei nevaio da vallone di bassa quota (quando il torrente ablatore incide al centro il nevaio scavando cunicoli o gallerie). Effettivamente non è mai esistito un torrente ablatore, chiaro segnale di un sottosuolo estremamente drenante che isola la neve dalle acque superficiali
2) dinamiche di accumulo particolari che producono un manto nevoso eccezionalmente coseso.
la neve è sempre durissima e non si incide mai per più di 2-3 cm, una cosa molto particolare che si verifica anche in condizioni di temperature in libera atmosfera di molti ° sopra lo zero (sperimentato anche con ZT oltre i 4000m).

un fattore predisponente a questo comportamento può essere la presenza di permafrost all'interno del detrito di base che può favorire il rigelo notturno anche in codizioni di temperatura elevata.
il permafrost potrebbe spiegare questa immagine di M.Puntel dell'8 ottobre 2006

l'unico punto in tutto il pendio dove si è conservata un po' di neve fresca è la conca del nevaio...
3) le dinamiche di accumulo (valanghivo ed eolico) unite alla morfologia "a conca" possono ovviare, nel limite del possibile, alla carenza di precipitazioni nevose...molto importante a mio avviso l'accumulo eolico con i venti da nord che superando la cresta del M.Colombano possono depositare molta neve nella conca così come i venti meridionali che trasportano la neve oltre la vetta del Legnone.
tutto questo per dire che questi piccoli, insignificanti, testimoni della criosfera possono dare numerosissimi spunti da applicare ai ghiacciai più importanti...e ci dimostrano come, a scala locale e temporalmente limitata, le dinamiche di accumulo/ablazione, siano piuttosto complesse.

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