Sono triste,
la mia terra affettiva fatta di decenni di escursioni in appennino
è preda della paura e della morte.
Mettete una qualsiasi delle stupende foto di fabry64 su rocca calascio,con la speranza che rimanga l'unica icona abruzzese di rovine antiche, a commento di queste righe...
Incombono macerie
su visi di pietra,
nulla è più del grigio
anche la neve all'orizzonte,
così come le strade
tra le sfingi.
Solo un pensiero... da chi sta fortunatamente comodo a casa sua.
Tutti i balconi d'Europa
ammantano l'orizzonte
la lacrima marmorea delle nebbie madide
accarezzata da sguardo geniale,
vacilla sempre, sempre tremula,
arranca dietro l'ombra del cipresso
il più nobile fra gli arbusti come quella striscia di città
che incastra cuori insabbiati ad armi splendenti
che gioca con le anime dei viventi.
Non c'è più arte qui, solo aliti d'angoscia.
Arranca il pensiero, la colonna è abbattuta
piange l'ombra più fiera, uccisa dal sole vorace.
Duemila anni, ed un solo sentiero.
C'è sempre poi una luce giocosa
cieca, bambina, che corre col vento
risveglia, ravviva e rialza la colonna.
L'arte non muore.
Volontà si risveglia e stimola la ragione a creare
arte, la stella più bella figlia dell'emozione.
Non lo so, è sputata ora ed è inutile.
E' un modo per giocare con le sensazioni: solo così anche si può dimostrare quanto si sia vissuta la vicenda, anche a più di 600 km di distanza.
Esiste però un sentimento comune a tutti coloro che non han provato nulla da ciò che è accaduto.
Ed è la paura, il sentimento più antico dell'universo.
Per le foto..non le trovo.![]()
Per quanto riguarda le foto, stanno in questa stanza.
C'è scritto il titolo di un film girato a rocca calascio, che trovi pure scritto.
Se la poesia è tua, sei veramente bravo se poi hai solo 18 anni ancora di più, però attento che la sensibilità al giorno d'oggi non è sempre positiva, ti può portare a soffrire, sappila gestire.
Si adatta bene al disastro,
"Tutti i balconi d'Europa
ammantano l'orizzonte"
Già l'orizzonte che i morti e gli sfollati non vedono più.
salutimeteo
Grazie amici miei per l'iniziativa di aprire un topic a parte.
La vostra sensibilità mi ha commosso davvero.
15 giorni fa ero a L'Aquila...
I miei occhi erano pieni di immagini sensazionali, le stesse che ho voluto condividere con voi...
Rocca Calascio, Santo Stefano di Sessanio...
15 giorni fa ero bloccato nel traffico per le vie dell'Aquila,
una coda interminabile di automobili,
gente...
mercatini con le bancarelle della frutta e dei fiori,
donne con le buste della spesa,
lunedì 6 aprile - ore 3,32 - magnitudo 5,8 - stop
pensavo che comunque mi piaceva essere lì... bloccato,
fermo ai semafori...
quei semafori che mi davano il tempo di fermarmi e ammirare il panorama del Gran Sasso innevato.
Invidiavo gli abitanti di quella splendida città di montagna
così vicini al Gran Sasso,
a pochi minuti dalla montagna, quella vera, la più alta dell'Appennino,
il Gran Sasso...
una signora che portava a passeggio il suo cane nel parco,
finestrino aperto, i nostri sguardi si incrociano,
tre ragazzine uscite dalla scuola con gli zaini a tracolla...
lunedì 6 aprile - ore 3,32 - magnitudo 5,8 - stop
una città simile ad altre città di montagna
molto somigliante per certi versi a Trento,
ma anche Bolzano, Belluno, Aosta...
con la neve che fa da corona alle case, ai palazzi...
il corso, i negozi, le pizzerie... mi fermo
parcheggio a metà sul marciapiede,
entro in pasticceria, compro il panducale... è tipico.
Riparto,
un altro sguardo al Gran Sasso in fondo alla via
una signora entra in casa e il portone di legno si chiude dietro di lei.
lunedì 6 aprile - ore 3,32 - magnitudo 5,8 - stop
rallento un po', scatto ancora una foto,
ancora un altro semaforo... sarà l'ultimo, poi giro a destra,
direzione Rieti, via Salaria.
Penso: "forse mi fermo a prendere un po' d'acqua al fontanone delle terme di Cotilia"
proseguo...
Paganica... bella, con il piccolo Santuario scavato nella roccia
il campanile a vela con due archetti,
le case sulla strada
i balconi con i primi fiori della stagione,
quattro vecchi su una panchina di legno,
mi guardano...
lunedì 6 aprile - ore 3,32 - magnitudo 5,8 - stop
***
lunedì 6 aprile...
ore 3,32 - il letto ondeggia, ci alziamo tutti, corro al computer.
Ho trovato il nowcasting dell'Italia centrale già aperto alle 3,35 e ci siamo ritrovati improvvisamente in tanti a commentare...
eravamo davvero in tanti!
Non si parlava di tempo...
la meteo quel giorno stava a zero.
Zero.
Molti utenti abruzzesi non si sono connessi.
Le loro case sono inagibili.
Quasi tutte le web-cam abbruzzesi presenti su MNW sono ferme alle 3,32... altre si sono fermate qualche minuto dopo.
Una catastrofe.
Le montagne,
quelle montagne che amo tanto adesso guardano attonite un mucchio di rovine polverose ai loro piedi,
le rovine di una città come tante altre,
una città ferita
ma non a morte...
no!
Com'era...
![]()
Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
Cristo santo che belli....prego tutto il pregabile che quelle torri, quelle finestre timide dei campanili e quei muri che sanno di antico siano ancora ancora in piedi tutti, o perlomeno la maggior parte di loro.
L'arte è sempre vittima.
questo thread lo mettiamo in rilievo per un po' di tempo eh?
credo che meriti,mi piacerebbe che tutti coloro che possono portare testimonianze fotografiche di questi luoghi così duramente colpiti in questi giorni,lo facessero,in modo da rendere in qualche modo omaggio agli abitanti di questa bellissima regione d'Italia.
sotto con le foto dai!![]()
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
Caro abruzzese,
non ti ho scritto finora perchè non volevo speculare sulla tragedia. Questa lettera sarebbe stata equiparata ai tanti racconti che scrivo sui siti di meteorologia, svilendone il senso profondo.
Il fatto è, caro fratello abruzzese(ti chiamo così perchè da cristiano, non perchè sei italiano anche tu)che mi sento maledettamente in colpa.
Si, perchè quel lunedì in cui i tuoi sogni sono andati in frantumi come la tua città, in cui tanta gente ha perso i propri cari, in cui tanti sono stati gli esempi di eroismo come di viltà, in cui si sono accartocciati palazzi che tutti credevano sicuri, in cui sono crollate Chiese e le piazze riempite di calcinacci, quel lunedì io ero indifferente.
Indifferente perchè tutto questo noi messinesi l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle un secolo fa, e la solidarietà iniziale si è presto tramutata in indifferenza. Guarda che era bella la mia città: più volte distrutta da terremoti nel corso della storia e sempre ricostruita, Messina era una città elegante, con bei palazzi, culturalmente viva, abbastanza ricca per essere una città del sud. Rivaleggiava con Palermo, nonostante i vari terremoti l'avessero già fiaccata nelle opere d'arte e nella sua identità.
Poi il terremoto dell'undicesimo grado della scala Mercalli e un maremoto di violenza immane: pensa che Mercalli "inventò" l'ultimo grado dopo aver visto Messina distrutta da un immane sisma seguito da un maremoto orrendo. Messina non esisteva più.
Anche allora arrivarono soccorsi da tutto il mondo, anche allora ne parlavano i giornali di tutto il pianeta, anche allora si pensava di ricostruire la città da un'altra parte, anche allora vi furono episodi di sciacallaggio, anche allora vi fu una città senza più identità, anche allora si cercò di ricostruire in maniera antisismica, anche allora in Europa vi fu gente scossa a tal punto che dal grande Jung, a migliaia di chilometri da noi, arrivavano pazienti in analisi perchè traumatizzati dalle immagini e dalle notizie che arrivavano da Messina. Palazzi e case, monumenti e Chiese furono distrutti: e del bellissimo Duomo non rimase che un cumulo di macerie.
Molti monumenti e palazzi superstiti furono abbattuti dal maledetto "Piano Borzì", che ne salvò solo quattro. Sopra fu ricostruita una bella città, elegante e con criteri antisismici. Ma senza le vecchie vestigia.
Dopo la guerra le periferie furono riempite di costruzioni edificate senza criterio, le baracche dopo cento anni rimangono lì e da provvisorie che erano sono diventate definitive, la gente porta ancora addosso le ferite di quella tragedia fatta di grandi promesse ma senza esiti concreti: la gente è stata abbandonata, anche se noi del sud spesso troviamo dei comodi alibi per non reagire alle catastrofi.
Amico abruzzese, so che stai soffrendo: sappi che Messina è con te, perchè noi sentiamo profondamente questa tragedia e continuiamo a sentirci vostri fratelli avendo vissuto sempre la disgrazia di vivere in una terra ballerina.
Ma quel giorno, il giorno in cui l'Italia, dalle valli della bergamasca alle colline toscane alle contrade gialle del ragusano rimaneva tramortita, attonita, sgomenta di fronte al tuo terremoto, ero indifferente.
Ho pensato come sempre a grandi promesse e poi i soliti risultati: imbrogli, sperperi, baraccopoli. Come in Belice, in Irpinia, in Molise.
Non sono indifferente verso il sisma, ma sono indifferente verso le false promesse e i falsi miracoli. Sono vicino, però, nel dolore. Qua in giro per le strade di Messina la gente parla spesso di questo evento, mostrandosi vicina a voi e rivivendo con la mente scene viste dai nostri avi e raccontate di generazione in generazione. Inoltre tanti terremoti sono avvenuti anche nell'ultimo secolo, e ognuno di noi ha ricordi legati a eventi sismici, anche di moderata entità.
Il popolo abruzzese ha dimostrato grande dignità, mostrandosi molto più vicino ai friulani e agli umbri che non a noi.
Il sud-a cui vi unisce tanto ma non tutto-ha molto da imparare dalla vostra compostezza, dalla vostra voglia di fare, dalla vostra volontà.
Ricordatevi sempre che c'è qualcuno, in riva allo Stretto, che prega per voi. Ma sa che voi, a differenza di noi che viviamo in una terra stupenda ma spesso non sappiamo reagire, vi darete da fare e ci darete l'esempio per evitare altre tragedie.
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Grazie Jack, bella iniziativa.
Però ti dico che sarà un po' difficile attualmente arricchire queso topic con nuovi apporti fotografici per via dei severi controlli in zona, atti a contrastare il cosiddetto "turismo delle catastrofi".
Personalmente attenderò che si calmino un po' le acque e conterò di far visita ai borghi di Santo Stefano di Sessanio, Castelli, Castel del Monte e Calascio in un fine settimana di maggio.
Stamattina su Rai News 24, hanno parlato per circa 15 minuti di Santo Stefano di Sessanio. Le case sono quasi tutte integre, tranne la caratteristica torre Medìcea alta ben 18 metri che sovrastava il borgo. E' venuta giù insieme alle poche case che non erano state sottoposte a restauro globale, quel grande restauro che trasformò qualche anno fa il borgo in "albergo diffuso".
Comunque se non sono possibili le immagini, chiunque può dimostrare la propria partecipazione anche attraverso un semplice pensiero, una frase, qualsiasi cosa.
Ringrazio tutti.![]()
Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
Superquoto.
Infatti potrebbe divenire un 3d più "culturale" che fotografico.
Con la doverosa specifica che il limte della valenza artistica non interessa, ma con la speranza che chi leggerà parole o poesie sul nostro amato abruzzo, potrà spero avvalersene per compenetrare il fascino di questa regione, che ho al lato del mio cuore.
ABRUZZO MIO
Grato ogni volta
attraversare
lo stesso sentimento
che diretto
dipana profondo
nei ricordi
e quando il tempo dilata
è solo l'amore
che mitiga le attese.
Riccardo ott. 2008
Salutimeteo![]()
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