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  1. #1
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    “Quando lo Chaberton tuonerà, la Francia cadrà!” Così disse il Duce relativamente al forte dello Chaberton, a 3131 metri sul confine italo-francese, alla vigilia della “pugnalata alle spalle” alla Francia. Peccato che, entro pochi giorni da quel 10 giugno 1940, il forte, fiore all’occhiello del “vallo alpino”, con le sue otto torrette armate di altrettanti cannoni da 149, fu messo fuori uso dai mortai francesi appostati fuori dalla sua portata di tiro…

    A questo pensavo sabato mattina (dopo la partenza sotto il diluvio a Venaria) quando tra le ampie schiarite della val Susa, imbiancata di fresco fino a 1300 m, ci è apparso lo Chaberton di fronte, con le ultime (almeno così pensavamo..) nubi residue abbarbicate sulla cima. Confidando in Meteofrance, decidiamo di sconfinare e di fare questa bella gita. Sullo Chaberton sono stato nel 98, a piedi, e ci tenevo molto a tornare, dopo aver letto parecchi libri di Mario Rigoni Stern che ne parlava (lo zio prestò servizio militare al forte, e pure lui stesso, in occasione dei campi alpini a Cesana mi pare che lo salì).

    Partiamo quindi dal Village du Soleil di Monginevro, in terra francese, con un’alba colorata e piena di speranze di bel tempo. Ci incamminiamo per la pista di sci, lasciandola dopo breve per una stradina che si inoltra nel vallone del Rio Secco. Ci portiamo sul fondo del vallone, salutando due francesi partiti prima di noi. Bellissimo il vallone, ricordo di averlo percorso anche nell’autunno di ormai tre anni fa, ed anche allora la giornata, dopo essere partita bene, fu caratterizzata dalla nebbia.

    Il colle dello Chaberton è visibile, però il cielo si sta rapidamente chiudendo, lo Chaberton è avvolto nella nebbia. Il morale comincia a scendere, mentre noi saliamo. Un traverso su un pendio ripido mi ruba parecchie energie, senza coltelli e con le pelli consumate è una faticaccia e un gioco di equilibrio. La neve fresca, due dita, poggia sul fondo duro, e ad ogni passo lo sci a valle mi scivola.. ne esco bestemmiando e metto i rampant.

    Proseguiamo la salita, il colle sparisce, cala una nebbia da tagliare col coltello. Non si capisce neanche se saliamo o scendiamo, né la pendenza del terreno. Ci affidiamo esclusivamente ad una traccia esistente e all’altimetro, oltre che ai pochi ricordi estivi della zona. Gli ultimi duecento metri di dislivello li facciamo pressoché alla cieca, ma giunti al colle ecco che il sole appare, beffardo, oltre la cresta. Si apre un po’, siamo indecisi se proseguire o meno, poi il cielo si squarcia, e verso la Francia si fa strada l’azzurro.

    I pallidi raggi ci illuminano la via, e ci invogliano a proseguire. Il vento sposta le nebbie di continuo, l’aria è gelida, i resti dei reticolati della guerra sono incrostati di neve e ghiaccio. Prendiamo come riferimento pali di ferro arrugginito ed una casermetta. Poco oltre questa, però, la nebbia si fa sempre più fitta, la traccia di salita sparisce. Non si vede nulla, è tutto bianco, in ogni direzione. Saliamo così per un po’, poi, ad un certo punto, siamo decisamente “smonati”, come si dice nell’est. A me, oltretutto, preoccupa la discesa, e non poco, visto che non si vede nulla e so bene cosa significa sciare nella nebbia, specie in un posto “nuovo”. Ci fermiamo a circa 3100 m, così segna l’altimetro, anche perché con la visibilità nulla è anche difficile valutare le condizioni del pendio, che comunque è ripido, e i 30 cm di neve fresca poggiano su fondo di croste da vento e rigelo. Aspettiamo un po’, magari si apre, ma vediamo che non c’è speranza.

    E’ meglio scendere. Ci prepariamo e parto io davanti. Rigorosamente sulla traccia, e guai a perderla. La dorsale dello Chaberton è come sospesa su salti e canali di roccia, è facile cacciarsi nei casini. Scendo così, molto teso e preoccupato, cavandomi gli occhi per “tenere la traccia”. La neve sarebbe bellissima ma non possiamo godercela.

    Riecco la casermetta, i reticolati. Poi perdo la traccia… “e ti pareva…”… la ritroviamo, la riperdiamo, e la ritroviamo.. poi finalmente, d’improvviso, la nebbia si alza, un colpo di vento, il sole… e la beffa… ci voltiamo indietro, ecco tutto il pendio finale, fino alla vetta. Vediamo la nostra traccia di salita, perfetta (grande Alex battitore), e quelle di discesa. Capiamo che ci siamo fermati si e no 10, forse 20 metri sotto la vetta.. eravamo arrivati e non lo sapevamo… bah..

    Il sole ci scalda un po’, e ci deride, forse.. a volte capita. Facciamo una pausa, poi decidiamo che è meglio scendere per sfruttare la luce solare che da le idee delle pendenze. Manco a farlo apposta, appena ricominciamo a scendere, il sole va via di nuovo tra la nebbia, e le condizioni di luce sono pessime. Non c’è cosa più brutta di sciare nella nebbia o con condizioni di luce così, perché si appiattisce tutto, non vedi gli avvallamenti e i cambi di pendenza, e ti sembra di essere sull’ottovolante..

    Complice anche il “rilassamento” per essere fuori dalla parte più difficile, mi assale una bella nausea.. era da tanto che non capitava, ma sciare nella nebbia a volte mi fa questo effetto.. e così, nonostante le condizioni stupende della neve, non riesco a godermi la discesa…rieccoci quindi sul fondo del vallone, con qualche ultima curva su uno splendido velluto, e nei pressi di un tavolino ci concediamo un’altra pausa.

    Il resto è solo il rientro per la stradina innevata, senza neanche spingere, arrivando con le ultime curve sci ai piedi all’auto.

    Quando torno dalla montagna con le pive nel sacco o quasi, mi viene sempre in mente “La lotta con l’Alpe” tanto cara a Guido Rey… ma a quei tempi la montagna era proprio vista come una battaglia contro i limiti dell’uomo e del proprio Io, forse.

    E stavolta? Una vittoria? Una sconfitta? Boh. Non posso dire sia stata un gita divertente.. né una sciata piacevole.. però è esperienza anche questa, rimane il “nervoso” per essere stati fregati dal tempo e forse sbagliato meta, ma anche questo è vivere la montagna. Non sempre tutte le gite vanno per il verso giusto, non sempre è tutto perfetto, ma anche una giornata come questa sarà oggetto di racconti, ricordi e risate davanti ad una birra coi soci di montagna, magari in un rifugio, mentre si ricordano le vecchie avventure!



    Foto poche ovviamente…e fanno pure schifo.. sono giusto una documentazione…salvo solo le prime due dell’alba.

















    Il punto rosso indica dove ci siamo fermati… eravamo praticamente in cima, senza saperlo..

    Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
    Villanova C.se (TO) 376 m slm



  2. #2
    Burrasca L'avatar di fabri64
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Molto bello e suggestivo tutto.
    Interessante la parte storica del racconto, e per le foto... il connubio nebbia-neve-sole mi prende particolarmente.

    Ottimo come sempre
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  3. #3
    Vento fresco L'avatar di bru
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    bella la foto dalla quasi cima!!

  4. #4
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Citazione Originariamente Scritto da fabri64 Visualizza Messaggio
    Molto bello e suggestivo tutto.
    Interessante la parte storica del racconto, e per le foto... il connubio nebbia-neve-sole mi prende particolarmente.

    Ottimo come sempre
    grazie fabbrì!

    Citazione Originariamente Scritto da bru Visualizza Messaggio
    bella la foto dalla quasi cima!!
    oooeuuuu
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  5. #5
    Vento fresco L'avatar di Misty
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Ho saputo che tempo è capriccioso


    ps: me le do da sola
    "Il potere della vera bellezza è proprio quello di allontanarci da noi stessi e di condurci in luoghi incontaminati dal ricordo e dal pensiero, dove possiamo sentirci liberi" by L.Schooler (Da "L'orso azzurro")


  6. #6
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Citazione Originariamente Scritto da Misty Visualizza Messaggio
    Ho saputo che tempo è capriccioso


    ps: me le do da sola
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  7. #7
    Burrasca forte L'avatar di rainbow
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Delle foto mi piace quella dove c'è a destra la persona, a sinistra la palla di sole
    Il racconto invece è bello e coinvolgente come sempre


    -Adoro la luna piena...e la neve :-D!!! -Odio gli insetti

    mio 1°sito:www.naturalagomonti.altervista.org

    sito Barby&Luca : www.balconisullealpi.it

  8. #8
    Vento forte L'avatar di Nevizio
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Notevoli

  9. #9
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Citazione Originariamente Scritto da rainbow Visualizza Messaggio
    Il racconto invece è bello e coinvolgente come sempre
    ..grazie barby
    Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
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  10. #10
    Vento fresco L'avatar di paroplapi
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    Predefinito Re: Nel nulla bianco sul Monte Chaberton 3131 m, Francia

    Citazione Originariamente Scritto da roby4061 Visualizza Messaggio
    Non c’è cosa più brutta di sciare nella nebbia o con condizioni di luce così, perché si appiattisce tutto, non vedi gli avvallamenti e i cambi di pendenza, e ti sembra di essere sull’ottovolante..
    E vero, e si puo cadere essendo praticamente fermo. Aggiungo che dalle mie parti quando c'è nebbia fittissima e che vado a fare la mia (quasi unica) gita locale generalmente mi fermo all'uscita del bosco e poi scendo perche nebbia + neve = impossibile sapere dove si trova anche se ci sono andato più di cento volte .

    Sara per te l'occasione di tornarci .

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