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  1. #1
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Scialpinismo: XVII Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    E finalmente alta quota fu! L’idea era quella di salire il Breithorn Occidentale 4165 m, anche se l’ho già fatto ben 3 volte, come primo test d’alta quota in vista di obiettivi ben più ambiziosi nei prossimi mesi..

    Il rinvio del Trofeo Mezzalama al 2 maggio ha dato un motivo in più per salire al rifugio Teodulo e fare la cima l’indomani, approfittandone per vedere il passaggio degli atleti al Plateau Rosà. Dovevamo essere in quattro, alla fine ad Ivrea venerdì 1° maggio ci troviamo in due, io e una cara amica di Milano con cui avevo salito il Dome des Neiges due anni fa.

    Saliamo verso il Breuil , e qui la sorpresa, ci fan parcheggiare prima del paese!! Ultimo we di impianti aperti + tre giorni di tempo splendido + Trofeo Mezzalama = il mondo a Cervinia. Vabbeh.. ci prepariamo, ci carichiamo il pesante zaino e con un breve ma intenso viaggio sulla navetta (sembra un autobus di Torino all’ora di punta, stipati come sardine) ci porta alla partenza degli impianti per Plateau Rosà.

    Quasi scappiamo da qui, e ci incamminiamo verso una pista di discesa. Fa molto caldo, la lunga salita fino al colle del Teodulo (quota 3302 m) ci farà penare, mi sa. Con molta calma ci incamminiamo, salendo a bordo piste o sfruttando quelle dei gatti delle nevi. Gli addetti agli impianti e i maestri di sci chiudono un occhio e non ci dicono nulla (la legge regionale vieterebbe la risalita delle piste, ma basta metterci un po’ di buon senso da una parte e dall’altra) . Siamo nel bel mezzo del carosello sciistico, ma non mi volto nemmeno una volta indietro a guardare l’orrida Cervinia, la nostra attenzione è tutta verso il Cervino, che abbiamo alla nostra sinistra e pare quasi di toccare con mano.

    Forse molti dei “pistaioli” che sfrecciano sulle piste tirate come dei biliardi manco si accorgono della sua presenza. Noi vediamo solo Lui.

    Qualche buco nella neve, sporco di terra, segnala che le marmotte sono uscite in esplorazione, e chissà cosa avranno pensato vedendo tutto bianco, senza un ciuffo d’erba. Mi son chiesto cosa mangeranno..

    Saliamo così, con numerose soste, prendendocela con molta calma, talvolta osservando la “varia umanità” che affolla le piste. A quota 2700 m ci fermiamo per il pranzo, non c’è vento e si sta in T-shirt. Riprendere la salita è sempre dura, raggiungiamo la Cappella Bontadini 3041m e ci aspetta l’ultima parte. La stanchezza comincia a farsi sentire, sia per il dislivello (1300 m) che per il pesante zaino, gli ultimi 100 metri sono caratterizzati da un fastidioso vento freddo, ma non voglio fermarmi per mettermi una maglia e cerco di resistere, accelerando il passo.

    Arrivo così al rifugio Teodulo 3317 m, e poco dopo mi raggiunge la compagna di gita. Siamo arrivati finalmente, quale piacere cambiarsi e bersi una birra dietro la grande vetrata del rifugio, affacciati sul Cervino. Gli impianti si fermano, e questo posto torna ad essere vera alta montagna. Arrivano molti sci alpinisti, sia saliti da Cervinia come noi, sia da Plateau Rosà e forse dai Breithorn, vista l’attrezzatura che portano.

    Mi godo un po’ il sole del pomeriggio sul fianco del rifugio, a nord i quattromila di Saas Fee e la Corona Imperiale… vedo quelle cime e penso a quando le ho salite.. Bishorn, Alphubel, Stralhorn.. e quelle che prima o poi salirò, prima tra tutti il Dom dei Mischabel... e quelle che non salirò mai perché non sono alla mia portata, tipo Taschorn e Weisshorn, che è una delle montagne più belle che abbia mai visto, imponente, slanciata ed elegante.

    Le brutte strutture di Plateau Rosà e i relativi impianti di risalita non mi disturbano, il mio sguardo va “oltre”. Sono però poi costretto a rientrare, oggi abbiamo preso molto sole e i miei occhi necessitano riposo. Si va in branda un’oretta, poi si scende per la cena.. che va un po’ per le lunghe.. tra una portata e l’altra non riesco a non uscire per “cogliere l’attimo”, la luce radente che disegna chiaroscuri da sogno sulla Testa del Furggen, ed il tramonto verso la Tersiva ed il Gran Paradiso.

    A cena, al nostro tavolo, ci sono i simpatici genitori di un ragazzo trentino che l’indomani farà la gara (secondo in classifica di coppa italia di scialpinismo).. sono molti qui che hanno amici o parenti in corsa domani, e sono venuti a vederli e sostenerli.

    Il dopocena scorre veloce, la stanchezza per la giornata si fa sentire, ed alle 22 sono quasi tutti in branda. La notte passa come può passare a 3300 m di quota, quindi tra micro sonni e sveglie continue. Penso che sono almeno due anni che non dormo così in alto. Alle 5.15 è ora di alzarsi.

    Esco fuori e mi stupisco di immergermi in una gelida nebbia, ma so che sono quelle tipiche dell’alta quota prima dell’alba. Colazione e preparativi, alle 6.10 partiamo dal rifugio. Fa molto freddo, ma non partiamo veloce per non bruciarci subito. C’è già molta gente a Plateau Rosà, le funivie stanno girando dalle 5 per via della gara. Arriviamo su appena in tempo per vedere passare, da distante, la prima squadra… loro sono partiti alle 5.30 da Breuil-Cervinia, 1500 m più in basso, noi alle 6.10 da quota 3300, ed arriviamo insieme.. no comment!!

    Sento una certa emozione nel sentire il boato del tifo, coi campanacci come al Giro d’Italia, nel passaggio degli atleti con lo sfondo delle montagne innevate che si rischiarano con le luci del nuovo giorno. Continuiamo a salire senza fermarci troppo per via del freddo, gli atleti quasi sfrecciano rispetto al nostro passo. Un forte boato del pubblico annuncia l’arrivo della prima squadra femminile (con il “folletto” francese Latetia Roux) , che supera altre cordate di uomini come fossero dei paracarri…

    Noto anche molte squadre miste, alcune dove i due maschi “trainano” la fanciulla, altre invece dove è la donna che fa la “locomotiva” e trascina i due maschietti..

    Il primo sole illumina la calotta della Gobba di Rollin, ed è suggestivo, con gli atleti in corsa ancora in ombra e quella luce lassù a destra. A forza di interrompere il passo per fare foto, tuttavia, prende freddo anche a me, e quindi, passata la fiumana degli atleti, cerco di riprendere un passo regolare. La rampetta che porta a scollinare sul Plateau dei Breithorn è sempre dura, ma usciamo finalmente al sole.

    C’è un sacco di gente in giro, ovviamente, in ogni direzione. Sembra il lungomare di Rimini, invece siamo a 3800 m. Ma purtroppo si sa, questa zona già normalmente è inflazionata di alpinisti e sci alpinisti, oggi più che mai vista la gara. Ci fermiamo per una pausa, il sole finalmente ci scalda un po’. Guardiamo il Breithorn, c’è parecchia gente che sale ed è tutto tracciato. Gli iniziali timori per il pericolo valanghe si smorzano, tuttavia da qui a là ci vogliono almeno un paio d’ore. La mia compagna di gita è un po’ cotta, quindi alla fine decidiamo di ripiegare sulla Gobba di Rollin, che non ho mai salito.

    Ripartiamo, quindi, e seguendo la traccia dei due compagni di stanza, saliamo verso la cima, passando a fianco ad uno skilift in disuso (penso sia il più alto skilift d’Europa..), raggiungendone la stazione superiore. Qui lasciamo gli sci, e con qualche passo a piedi su un’estetica cresta, raggiungiamo la vetta rocciosa, a picco sul grande ghiacciaio di Verra. La presenza degli impianti, ancora una volta, non mi disturba. Che bello, guardiamo la folla sul Breithorn Occidentale e siamo contenti di essere qui, siamo solo in 5. Tutto l’affollamento sembra così lontano, nemmeno l’elicottero delle riprese del Mezzalama mi disturba, è poi solo un rumore, basta concentrarsi ed è come se ci fossimo solo noi per chilometri.

    Sono a 3902 m di quota e sto benissimo, niente mal di testa né stomaco, e sono contento perché è una specie di rinascita, dopo parecchi problemi fisici, tornare a queste altezze dopo quasi due anni.
    Ammiriamo il panorama, dai Breithorn alla Roccia Nera, al Polluce, al Castore con il “serpentone” dei Mezzalamisti su per la parete ovest, ai Lyskamm… tutto il Rosa è davanti a noi, e dietro c’è sempre Lui, il Cervino, il “Nobile scoglio d’Europa”. Ci sono il Monte Bianco, il Gran Combin, il Grampa, si possono contare decine di quattromila davanti ai nostri occhi, e centinaia di altre montagne più basse.

    Viene ora di scendere, si alza un’arietta che ci ricorda che siamo quasi a 4000 metri. Raggiungiamo gli sci, ci prepariamo, e siamo pronti. Con piacevole scivolata senza quasi spingere siamo sulle piste, e qui è solo divertimento..giunti a Plateau Rosà imbocchiamo la mitica pista del Ventina, e perdiamo rapidamente quota, fermandoci di tanto in tanto a riprendere fiato (sciare a 3800 metri non è come farlo a 2000…), e facendo riposare i quadricipiti in fiamme… in un’ora scarsa perdiamo 1600 m di dislivello, questo è il bello dello scialpinismo.. ti fai un mazzo così in salita, ci metti una vita, ma la discesa (se la neve è bella..) è solo divertimento..tanto veloce che a volte rallenti apposta per goderti ogni singola curva..

    Scendendo vediamo le impressionanti valanghe a lastroni a fianco della pista, probabilmente provocate per bonificare la zona, e alzando gli occhi si notano, dalla Gran Sommetta alle Motta di Pletè, le creste con delle cornici spaventose. Notiamo che qualche geniaccio passa fuoripista su pendii che paiono molto molto carichi…. Con sotto le piste affollate, naturalmente. Deficienti.

    Ad un bar chiuso un po’ lontano dalle piste, su una panchina al sole, ci fermiamo per smangiucchiare qualcosa. Si sta bene, siamo lontani dalla pista e quasi non si sente nulla, il caldo legno del larice profuma di primavera, ma intorno è tutto bianco e coperto da metri di neve. Dopo un’ora ripartiamo, la neve è cambiata, ma sempre divertente, anzi ora lo è ancora di più visto che è vellutata.

    In breve siamo giù alla fine della pista, ultima curva ed anche questa è andata! 1900 metri di discesa nelle gambe!

    Risaliamo al piazzale per la navetta, giunti all’auto è d’obbligo levarsi tutta la ferraglia di dosso e mettersi in abiti civili. Ultimo sguardo al Cervino, poi “scappiamo” da qui, per fermarci a ritemprare il fisico con un veloce pranzo rigorosamente valdostano poco prima di Valtornanche.

    E via verso casa, verso la calda pianura.. Fa così strano, mentre siamo in auto, vedere tutti questi prati color smeraldo e pensare a quel che abbiamo vissuto e visto poche ore prima, neve, freddo, gelo e alta quota. Questo è il bello dello scialpinismo di primavera. Una gita un po’ diversa, non posso dire di essere stato in un posto selvaggio, ma è stata una gran bella esperienza, un primo assaggio dell’aria sottile, una gran sciata condita da due giornate di sole e cielo blu come non si vedevano da tempo. A la prochaine!
    Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
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  2. #2
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    foto parte I



































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  3. #3
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    foto parte II








































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  4. #4
    Burrasca forte L'avatar di rainbow
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    Bellaa serie di foto
    Stavolta il racconto voglio leggermelo ma è lunghissimo


    -Adoro la luna piena...e la neve :-D!!! -Odio gli insetti

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  5. #5
    Tesoriere MeteoNetwork L'avatar di fabry72
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    I commenti riguardo alla bellezza delle foto son superflui....
    una sola curiosita'....

    la cordata.... non avevo mai visto una cordata legata in quel modo!
    Come funziona? serve a redistriduire meglio il peso della corda ed a dare lasco solo in caso di bisogno?
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    Ciao Ale!
    20/12/2009... La giornata Perfetta! Min. -10.2° - Max. -5.1°
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  6. #6
    mattecapu
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    Grande per la gita e per le foto, alcune sono un capolavoro!

  7. #7
    Uragano L'avatar di roby4061
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    Citazione Originariamente Scritto da fabry72 Visualizza Messaggio
    I commenti riguardo alla bellezza delle foto son superflui....
    una sola curiosita'....

    la cordata.... non avevo mai visto una cordata legata in quel modo!
    Come funziona? serve a redistriduire meglio il peso della corda ed a dare lasco solo in caso di bisogno?
    me lo son chiesto anche io (nonostante i -10° che mi avevano congelato il neurone) e non ne ho idea... ma se ha passato il regolamento, funzonerà!
    Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
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  8. #8
    mattecapu
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    Citazione Originariamente Scritto da roby4061 Visualizza Messaggio
    me lo son chiesto anche io (nonostante i -10° che mi avevano congelato il neurone) e non ne ho idea... ma se ha passato il regolamento, funzonerà!
    Bhe a vedere dalla foto è un tipo di nodi che uso anche io in barca!!
    Diciamo che sono nodi che pero tengono solo la corda corta, ma se la tiri si sfila tutta e diventa lunga e dritta!!
    Lo fanno quasi sicuramente perche cosi è meno ingombrante e gli da meno fastidio, ma se succeddesse qualcosa comunque si allunga velocemente!

  9. #9
    Tesoriere MeteoNetwork L'avatar di fabry72
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    Citazione Originariamente Scritto da roby4061 Visualizza Messaggio
    me lo son chiesto anche io (nonostante i -10° che mi avevano congelato il neurone) e non ne ho idea... ma se ha passato il regolamento, funzonerà!
    a vederla cosi'... se uno prende un po' di distanza gli anelli si chiudono e danno corda.... pero' se uno finisce dentro qualche buco si ritrova almeno 2/3 metri + in basso... anche se probabilmente ammortizzano il colpo.
    Pero' e' carina da vedere!
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  10. #10
    Brezza tesa L'avatar di Finsty
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    Predefinito Re: Scialpinismo:Trofeo Mezzalama e Gobba di Rollin 3902 m

    Splendide, in particolare quelle all'alba e al tramonto

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