Partiti alle 7 da Rimini, io e Michele, alle 12 si lascia l'auto a Ponte Compol mt 729 in Val Cimoliana, appena sopra l'abitato di Cimolais(dopo Erto e Casso).-
Queste montagne belle e selvagge, rimangono tali e poco frequentate. Poco frequentate per il fatto che le valli sono "profondissime", e le strade si "fermano" molto in basso.-
Il Bivacco Greselin ci attende 1.200 mt sopra.
Sole feroce, con pochi alberi all'inizio....
Fortunatamente non mancano rivoli d'acqua e cascatelle, e poi qualche provvidenziale cumulo estivo a ripararci dal sole impietoso.-
Dopo un mezz'ora il sentiero si fa duro, a volte si è costretti ad usare anche le mani per salire.-
Come già avevo notato in precedenza, con la scalata del Duranno un paio di anni fa, e del Cridola, nel giugno scorso, da queste parti(confine frà la prov. di Belluno e Pordenone), la vegetazione "viaggia per conto suo", rispetto ai canoni normali: Cioè il limite vegetativo delle varie specie è stravolto.-
Stelle alpine già dai 1600 mt, mughi dai 900 ai 1700, faggi a 800/900 mt, e sopra i 1700 solo piccoli prati, ghiaia e roccia.-
Nevai valaghivi, a Nord, ancora fino ai 1150 mt.-
Alle 16,15 al bivacco. Qui ci accolgono degli stambecchi che si lasciano avvicinare fino a 3/5 mt.-
Degli indumenti stesi sui tiranti del bivacco, ci fanno capire che non siamo soli nella zona. Infatti verso le 18,30 due ragazzi Padovani sono di ritorno dalla scalta della "Cima dei Frati" appena sopra(di 650 mt) il bivacco.- Anche loro il giorno seguente hanno come meta la "cima dei Preti" mt 2706.-
Il solito fornelletto, con la solita vecchia e nera gavetta degli Alpini, ci sfornano un buon minestrone.-
Alle 21,20 dopo avere salutato i numerosi stambecchi ancora li attorno, tutti in cuccetta.-
Anche a 1920 mt non fa freddo, anzi, non si riesce a dormire nel sacco a pelo, che ben presto diventa solo una parziale coperta.-
Nella notte la fortuna di svegliarsi per l'immancabile bisognetto fisiologico, è l'occasione di ammirare una stellata favolosa, una "Via Lattea" da sballo, in un silenzio "assordante"!
Alle 6 sveglia; l'immancabile the caldo sul fornelletto, biscotti e gallette, ed alle 7 si parte per la vetta.
Le vie principali sono due: io e Michele optiamo per quella a sinistra, gli amici Padovani invece vanno su dritti per quella di fronte a dastra.
Dalla "descrizione" tutte e due sono date come primo grado, ma con frequenti tratti di secondo.
Sempre nella descrizione vien detto che se non si "soffre di vertigini", e se ci si sente "sicuri", sono tutte e due fattibili in libera, senza assicurazione.
Il casco in testa, e tutto l'occorrente, corde comprese, per eventuali evenienze, nello zaino.-
Il "nostro" canalino, che visto da sotto sembrava un "impossibile-per noi- 5° grado", in realtà si è dimostrata una piacevolissima divertente scalata di secondo, con roccia buona, appigli(sempre da cercare e ponderare con attenzione) ottimi !
Nel salire si individuano i 5 chiodi per le eventuali e necessarie "doppie" del ritorno.-
Terminato il "canalino" in arrampicata si prosegue su un cengione detritico verso la vetta, dove le due vie si riuniscono.
Infatti ecco che appena sotto i due Padovani sbucano dalla loro "via".-
Non avendo "imboccato" una fessura, dove esisteva un piccolo tratto di "corda fissa", avevano perso tempo per ritornare e riprenderlo.
Alle 10,10 in vetta.
Spettacolo!!!!
Un grazie al Padre, con un "Gloria", che ancora una volta mi/ci permetteva di gustare tanto.
Gran parte delle Dolomiti, fino a quelle del Brenta, piccolissime, all'orizzonte, faceva bella mostra.
La Marmolada, fra il maestoso Pelmo ed il Civetta, era quasi irriconoscibile, sembrando piccola per la distanza.-
Le immancabili foto, un pensiero sul "libro di Vetta"(nascosto-riparato- sotto i sassi attorno ad una "Madonnina" di pietra).-
Contemplazione per una mezz'ora, e alle 10,45 si discende.
Michele decide di intraprendere un altra via di discesa, appena accennata sulle guide, però in parte ricalca un breve itinerario della "Alta via delle Dolomiti n°6".-
Questa "discesa" però ci riportava in basso, ma ad una decina di km dall'auto.-
Arriviamo ad una sella sottostante per valutare la "fattibilità", qualche "segno rosso" ci incoraggia e attraversando un audace crestina rocciosa, riusciamo grosso modo ad intravvedere la "discesa".-
All'inizio di un bel nevaio a 2100 mt, salutiamo i due amici Padovani che sono diretti altrove.-
Non è stato facile individuare, volta per volta, la "via giusta", specie a quota 1800, dove le grosse valanghe, avevano "modificato" i "sentieri" o meglio avevano cancellato i segni e gli "ometti" di riferimento.-
45 minuti terribili, fra i mughi, a cercare una via di uscita dagli strapiombi, che iniziavano dove finivano vallette coperte di mughi.-
Alla fine con intuito, ed un po di esperienza, ci si è calati nel sottostante accidentato vallone, dove con gioia, abbiamo salutato i primi "ometti" del "rimasto" sentiero.-
Ma quei mughi avevano spompato di brutto, le residue energie erano rimaste "impigliate" lassù.-
Raschiando il "fondo del barile", per le forze disponibili, alle 16 ecco un parcheggio al di la del torrente.
Appena in tempo di buttarsi acqua addosso, con una gran bevuta "al naturale", e notare una coppia di giovani avvicinarsi ad un auto, ho subito chiesto un passaggio per i 12 km che ci restavano da fare( in falsopiano, ma sotto un sole feroce), la fortuna ha voluto, che le buone tre ore di aggiunta sofferenza, si trasformassero in un 20 minuti comodamente seduti in auto.
Alle 16,30 si riparte per Rimini, alle 20 a casa!
Che bella la Montagna, specie quella "selvaggia"!!!
Qualche foto:
A Ponte Compol mt 729, si calzano gli scarponi.
Cumuli in formazione: tanto belli quanto utili per un po d'ombra...
La Natura con tutto il suo splendore....
......
stele alpine a 1650 mt
gli amici stambecchi
....
.....
Finalmente sul prato davanti al bivacco, si riposa in ciabatte!
continua il relax in compagnia dell'amico stambecco
Gran saluto sull' "attenti"!
I maschi combattono:
Un geco di montagna....
L'immancabile minestrone caldo....
Al mattino seguente prima della partenza per la vetta.
Alle spalle il primo balzo di roccia da superare con facile canalino iniziale...
La "parte tecnica" e centrale dell'arrampicata:
Seguono altre......
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Segue foto:
Ed ecco l'inquietante verticale canalino, con i primi passaggi di "secondo"
Il maestoso Duranno(il monte di Mauro Corona), scalato un paio di anni fa, li a "due passi"!
La Marmolada, piccolissima in lontananza, in mezzo al Civetta ed il Pelmo
Mazzolin di fiori:
Madonnina di Vetta.
Con Michele in vetta a mt 2706
Laggiù, 800 mt più in basso il "nostro" bivacco
Si inizia la discesa per il versante opposto
Bei nevai, intervallati, da 1700 ai 1200 mt
Enorme nevaio valanghivo che termina a 1180 mt
......
Sfatto, ma sodisfatto!!!
In auto a Rimini.
Ciao,
Giorgio![]()
Ultima modifica di giorgio1940; 21/08/2009 alle 15:37
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
ma che stambecchi sono???? Addomesticati?? Si lasciano avvicinare in modo schifoso!![]()
Wow che spettacolo!
Il Duranno è fantastico!
Complimenti per l'escursione!
[SIZE=1][B][SIZE=2][SIZE=1]le mie foto su FLICKR:[/SIZE][U] [URL]http://www.flickr.com/photos/indianajohnny/[/URL]
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[I][SIZE=1][B]"Devo assolutamente trovare un modo per vivere in montagna tutta la mia vita. In città non sopravviverò ancora per molto..."[/B][/SIZE][/I]
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
giorg ma questa è da poster!!incredibile....
simpatica anche quella dello stambecchino in piedi su 2 gambe...
letto anche il racconto...com'e l storia del silenzio assordante?
un salto dal Mauro Corona li a 2 passi non l'avete fatto...gli portavi una bocia di sangiovese ...![]()
E pensare che ieri mi sembrava di averti visto camminare a Cima Sappada, Giorgiobelle foto!
Ciao!![]()
la foto dello stambecco è da cartolina![]()
Bravissimi che avventura![]()
" L'alpinismo è salire per la via più facile alla vetta, tutto il resto è acrobazia ".
-Bruno Detassis-
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