Quest'oggi facile giro sul monti Lucretili, fino alla vetta del monte Gennaro, il balcone su Roma. Montagna già splendidamente raccontata da Fabri64 e le sue foto ma in rara veste invernale... Adesso, al posto della neve, nonostante sia ancora febbraio, si respira già aria di primavera fin sui 1271 metri della cima...Tepore assoluto, farfalle che volteggiavano, fiori che ricoprivano i prati. Ci siamo addirittura appisolati in maglietta sotto il caldo sole guardando in basso la pianura e la città. Unico elemento a ricordarci che siamo ancora in inverno, le vette innevate del Lazio e dell'Abruzzo in lontananza: il Terminillo, il Velino, i Simbruini, gli Ernici, e addirittura sua maesta il Corno Grande (incredibile vedere da un solo punto Roma da una parte e questa corona di monti dall'altra).
I lucretili sono monti selvaggi e tranquilli: sul "Pratone", questa ampia valle pianeggiante a mille metri di quota, eravamo soli e nessun elemento poteva indicare in che epoca ci trovavamo... Pace assoluta, a pochi chilometri da casa mia, che quasi riuscivo a scorgere dalla cresta...Incredibile


L'ambiente è ricchissimo di alberi enormi...abbiamo ammirato decine di faggi secolari...


Uno delle migliaia di Crocus che tappezzavano i prati ed i pendii


Il Velino..L'inverno è confinato ad altissima quota...


Arco naturale lungo il cammino


Furtivo ci controlla




Il Pratone e la vetta del Gennaro


Il monte Viglio sovrasta i Simbruini


La brulla cima del Gennaro


Un tizio negli anni 60' si fece costruire questa torre, ora sotto sequestro...


Il Semprevisa, meta di due settimane orsono di una splendida salita con Fabrizio e Matteo...(quanta neve che c'era)


Il Corno Grande sovrasta la cima del Pellecchia


I Pratoni dall'alto, sullo sfondo la cima Vallevona, nei Simbruini


Panorama di vetta verso l'Abruzzo e la Marsica


Terminillo




Il mio collega Marco sul punto trigonometrico


Il Golgota


Fumi si levano dalla pianura dove veloce e disordinatamente cresce la metropoli