Il Ponjis fa da "testata" di destra alla Val Duron che da su Campitello.
La spalla di SX è il Sassopiatto fino al Rodella.
Ciaspole, ramponi, e piccozza indispensabili.
Partenza(alle 7 col buio) e ritorno(ore 17) da casa(Ronc).
Dislivello totale in salita mt 1150.-
Partiti con -7 e vento moderato/forte acquivano la sensazione del freddo in maniera esponenziale.
Fortunatamente alle 10,30 prima di arrivare in cresta il vento è cessato d'incanto(non prima di averci strattato un "accessorio" che ho dovuto recuperatre con una supplettiva discesa di 100 mt di dislivello).-
Al "Pian delle galline" mt 2100 la neve alta era affrontabile solo con le ciaspole.
Guadagnata la cresta, si tolgono le ciaspe sostituite dai ramponi.-
Il pendio a sinistra che da sulla Val Duron era nella sua prima parte un precipizio roccioso, e a DX verso la Val di Dona un ripido ed infido "lastrone" di neve. Lastrone, in quanto il sole nel suo caldo "lavoro" e successiva gelata notturna, l'aveva reso liscio e duro per alcuni cm.
(non oso pensare all'instabilitÃ* della neve caduta sucessivamente e di quella che verrÃ*).-
Il procedere in cresta richiede la massima attenzione, a volte facilitato dall'avere a "portata di mano" alcune rocce affioranti del precipite di SX.-
Un attimo di terrore ci ha bloccati verso la vetta: ai primi passi su un affilata crestina un tonfo sordo ed inquietante, il peso del primo(si andava abbastanza distaccati per non gravare dei ns pesi sommati su quella superfice infida) aveva prodotto due spacchi paralleli in diagonale verso il basso.-
Dalla ns valutazione, poi risultata valida, era fattibile l'attraversamento per due motivi, il primo più "concreto" era quello che si aveva sempre la possibilitÃ* di "toccar roccia" affiorante a tratti a SX, e l'altro anch'esso fondamentale era che il distacco poteva essere frenarto ed inibito dalla configurazione a triangolo rovesciato della ripida conchetta che (come è infatti avvenuto) non ha permesso che le due crepe si allargassero più di tanto inibendo lo scivolamento della spessa crosta "strozzata" dal vertice triangolare verso il basso frÃ* delle rocce.-
Per me e Michele reduci dalla "brutta avventura" del Gran Zebrù è stata una forte "emozione"... gli atri tre amici che erano con noi l' hanno vissuta con maggiore "distacco".-
La vetta: una balconata panoramica su tutta la Val di Fassa(si scorgeva anche la ns Baita sopra Pera a Ronc), al pari del Col Rodella uno dei principali posti per la bellezza dei panorami ....
Dai confini Austriaci a gran parte delle Dolomiti.
Uno spettacolo!
Il ritorno per la stessa cresta(guai avventurarsi a tagliare gli invitanti canaloni innevati ed infidi che in condizioni di neve buona ci avrebbero portato in 10 minuti in fondo alla Val Di Dona) al Pian delle Galline e poi per la stupenda ed incantata Val di Dona fin sopra a Campestrin, Mazzin e sù a Ronc.
Ciao,
Giorgio![]()
Ultima modifica di giorgio1940; 27/02/2006 alle 16:11
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Molto molto belle!
Però, hai beccato una giornata davvero niente male...![]()
Giorgio,
stupende anche queste!!
Fantastica la giornata (meno male) e fantastici paesaggi!!
Grazie di queste magnifiche viste!!
Ciaoooooooooooooooo
sempre Piu' In Altooooo!!!!! ...grappa Bocchinoooo!!!!!!![]()
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Sei unico Giorgio!![]()
"E' veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa. La vita è troppo bella per essere insignificante." (Charlie Chaplin)
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