A volte le gite in montagna non riescono perfette come si vorrebbe… questa è stata una di quelle volte. A parte il solito casino organizzativo (tante teste, tante idee :-P) anche la domenica mattina è stata un po’ tormentata.. Gli amici Nicola e Davide hanno un contrattempo, ritardano parecchio. Noi 4 (io, Davide, Chiara e Alex) saliamo intanto su per la Val Varaita.. il viaggio è lungo e stavolta patisco la macchina.. – cominciamo bene! – penso tra me e me.
Arriviamo a Melezè, 1800 m, scendiamo dall’auto, ci sono –6°, sono le 9.25. Ci prepariamo, decidiamo di incominciarci, con calma, sull’itinerario. L’aria fredda mi fa bene, e presto ingrano la marcia. Superiamo un folto gruppo di ciaspolatori, ordinatamente in fila indiana sotto gli ordini di un severo direttore di gita (è una sociale CAI..). Per un po’ stiamo in gruppo, poi rimango un po’ indietro… anche perché voglio vedere se almeno riesco a scorgere gli amici, che avranno una mezz’ora buona di ritardo.. Seguo la strada, poi il ripido pendio per salire nella parte superiore del vallone. Fa caldo, non c’è vento, e patiamo un po’.. solo prima di entrare nel pianoro una brezza gelida è assai fastidiosa.
Sul bellissimo piano dei Traversagn perdo terreno, Chiara e Davide han messo il “turbo” e li vedo accelerare il passo. Mi volto indietro ancora una volta, non vedo nessuno.. proseguo, raggiungo Alex che non è per niente in forma a causa del raffreddore. Sosta the, mangio un wafer, e son pronto a ripartire. Passo io in testa, l’ambiente è molto bello, ma guardandoci intorno ci rendiamo conto di quanti danni abbia fatto il vento di mercoledì scorso.. un disastro.. interi versanti sono pelati, anche verso i 3000 metri.
Un lungo traverso ci porta nella conca superiore, qui allungo un po’ il passo, nonostante lo stomaco ogni tanto dia qualche segnale postumo della cottura automobilistica, mi sento in gran forma. Alex perde terreno, e rimane un po’ indietro. Altri traversi ed entro nella conca sotto il colle. Mi prende un po’ di amarezza… vedo solo una distesa di pietre, poca neve massacrata dal vento. La cresta sud-ovest della Rocca La Marchisa è pulita di neve, sembra aprile… Non è possibile traversare il colle sci ai piedi. Con Alex già pensiamo che al di là, sul versante della Val Maira non ci sia neanche più neve, visto com’era il Chersogno avvistato poco prima. E’ una montagna di 3000 metri anche quella, e la parte finale era una pietraia spoglia..
Tolgo gli sci, me li carico a spalle, 50-100 m a piedi sulle pietre ed arrivo al colle di Vers, a 2862 m di quota. Si deve scendere sul versante opposto di qualche metro. Scendo l’accumulo di neve ventata, e salgo su delle rocce onde evitare di perdere troppi metri. Ecco, vedo il pendio finale, neve ce n’è, poca, ma c’è. Mi siedo sulle rocce ad aspettare Alex, in alto vedo Chiara e Davide che mi salutano, sono sul pendio terminale. Fa caldo, siamo pure in pieno sud. Mi consolo pensando che magari troverò un po’ di neve trasformata in discesa…Sorso di the, barretta, e riparto, con Alex al seguito.
Un traverso in cui moriamo di caldo, e poi comincia la lunga serie di inversioni che ci porterà in vetta. Il pendio a tratti è ripido, mancano 200 metri scarsi alla cima. A forza di punti e virgola, alcuni ripidi ed obbligati, stretti tra le numerose pietre affioranti, mi rompo quasi… ma la vetta si avvicina, Alex perde sempre più terreno, è cotto. Io proseguo, mi sento in forma e la cima è a portata di mano, vedo gli altri su. L’ultima inversione è davvero scomoda, oltretutto la neve è molto ammorbidita dal sole e tende a scivolare. Ma eccomi, ultimo traverso, sotto le rocce della vetta. Tolgo gli sci e le pelli, e salgo sui facili sassi fino alla cima. Che spettacolo! Il Monviso dietro di noi si erge con una prospettiva insolita, di fronte a me il bel vallone che scende in Val Maira, dominata dall’Oronaye.
Oltre confine le vette dell’Ubaye, dov’ero due settimane fa. Alex si è fermato 60 metri sotto la cima, il raffreddore lo ha piegato.. Per fortuna non fa freddo, siamo sulla vetta più alta della Rocca La Marchisa, a 3072 m. Si sta benissimo. Son contento di essere tornato a respirare l’aria dei tremila, e con una giornata così merita proprio. Mi mangio il mio bel panino, sorso di vino, e reintegro così le energie spese nei 1270 metri di dislivello. Il tempo passa, di Nicola e Davide nessuna novità. Gli altri nostri tre amici che ci han preceduto in vetta si preparano e cominciano a scendere.
Noi aspettiamo ancora un po’, poi effettuiamo la traversata all’altra vetta, estetica, aerea. Il versante nord precipita verticalmente per un paio di centinaia di metri. Sotto in ombra vedo una traccia, ma non scorgo nessuno. Scopriremo verso sera che erano Nicola e Davide che han preso un’altra via di salita (trovando neve migliore..). Il panorama è splendido, la pianura cuneese avvolta in uno strato di smog e foschia incredibile. Tutto sereno e pulito e limpido verso le montagne. Firma sul libro di vetta, Berg Heil, è ora di scendere.
Traversiamo la cresta, e scendiamo al posto dove abbiam lasciato gli sci. Preparativi, chiudo gli scarponi, aggancio gli sci, clack, clack. – Ed ora ci divertiamo! – penso, preparandomi ad una discesa che sento sarà dura.. Il pendio è ripido, la neve poca, le pietre tante. Azzardo poche curve, scendo in derapage e mi giro da fermo.. raggiungiamo Alex, poi prendiamo una specie di canale a 30° e forse più, di neve semi-trasformata, ma assai stretto, dove azzardo solo qualche curva, anche perché le pietre sono tutte intorno a noi.. dopo va meglio, qualche curva decente sul trasformato, o meglio, su placche da vento portanti. Traverso, e siamo alle rocce. Togli di nuovo gli sci, caricateli a spalle e risali al colle. Amarezza doppia. Rimettiamo gli sci più in basso, finite le pietre. E riprendiamo la discesa. Qualche placca da vento regala delle belle curve, poi entriamo nell’ombra del vallone e comincia il festival della crosta…tra imprecazioni e voli cerchiamo di portare le gambe sane all’auto.. ogni tanto ci sembra di trovare la neve giusta, ma dura poco.
Rinuncio quasi a fare le curve, scendo a spazzaneve faticando non poco in questa crostaccia. Non vediamo l’ora di arrivare all’auto, non è una delle peggiori sciate che ho fatto, ma si merita un buon posto nella classifica dell’orrore sciatorio.. Sul pian di Traversagn per fortuna basta far correre gli sci… poi interviene la strada a salvarci…arrivare sulla pista da fondo è una liberazione. Mando a stendere quattro francesi con le ciaspole che occupano tutta la pista e nonostante chieda permesso 4-5 volte non si levano dalle palle…sgrunt!!
Finalmente la discesa finisce, siamo tutti d’accordo… cambiarsi mezzi ignudi a –6° è una goduria, mettersi la canottiera pulita che ha più o meno la stessa temperatura lo è altrettanto… ma ora siamo belli freschi, cerchiamo di contattare i due “dispersi”, quando siamo in piola finalmente ci sentiamo e veniamo a sapere che sono ancora su e stanno scendendo, ed han trovato neve “fantastica”… sicuramente a sentir la descrizione meglio di quella che abbiam trovato noi!
A Casteldelfino ci sediamo davanti ad una birra, per brindare alla Marchisa, augurandoci però per la prossima volta una sciata migliore! Alla sera sarò bello cotto, ma soddisfatto per la bella vetta salita, il bell’ambiente e la piacevole giornata in compagnia, nonostante la neve orrenda!
Foto poche e che non mi convincono, ero poco ispirato. Giusto per dare un'idea dell'ambiente.
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Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
aggiungo due filmati.
panoramica dalla vetta:
http://www.youtube.com/watch?v=qGPKkZyFQws
firma sul libro di vetta:
http://www.youtube.com/watch?v=4C8SYzfXetw
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Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
bei ricordi ho al rif. melezè (preced. gestione)...un paio di volte ci son stato un po' per vie ferrate e un po' per le tante belle salite da fare in bici
peccato per la poca neve, foto cmq belle molto belle![]()
Fantastiche come sempre, ma che tristezza l'ultima foto!![]()
Belle.
Mi piacciono soprattutto le prime due. La prima foto con il plateau è favolosa e poi, nella seconda foto mi piace troppo quel gruppetto di rocce verticali... sembrano i monoliti di Stonehenge in versione alpina!!!
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Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/33434902@N04/sets/Socio WWF dal 1993
Un posto molto belloNell'estate 2006 ho fatto il Pelvo d'Elva,è proprio una bella zona!
Complimenti per le foto!![]()
Lou soulei nais per tuchi
Belle come sempre!
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grazie
io le trovo un po troppo polarizzate, mi è scappata la mano![]()
Villar Perosa, B.ta Casavecchia (TO) 630 m
Villanova C.se (TO) 376 m slm
Bravo Roby, e belle foto a parte tutto!
Che bello il Monviso, anche se non ci sono mai stato resta una delle mie montagne preferite!
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Saluti a tutti, Flavio
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