Sabato gran giro in Brenta meridionale con Flavio, Claudio e Max: per 10 ore solo noi, i camosci, la voce del vento, dei prati, dei fiori e delle rocce.
Da San Lorenzo in Banale abbiamo preso la strada della val d’Ambiez e abbiamo parcheggiato l’auto nei pressi dell’albergo Dolomiti.
Prendendo un irto sentiero, non segnato sulle cartine, siamo saliti ai Masi Dengolo e da qui, per sentiero 342 e ammirando le cime della testata della valle – Cima Ceda, Tosa, d’Agola, d’Ambiez ecc.. – siamo giunti Malga Senaso di Sotto (1578 m).
Dopo una breve pausa abbiamo abbandonato il sentiero principale che conduce al rifugio Cacciatore e abbiamo cominciato a tagliare verso sinistra percorrendo la vecchia traccia di un sentiero in disuso. Oltrepassati i ruderi di Malga Senaso di Sopra (1847 m) ci siamo ricongiunti con il sentiero 348 (Itinerario Garda-Brenta).
Nei pressi del sentiero vediamo il primo camoscio: sarā il primo di una lunga e fortunata serie d’incontri
Da qui siamo saliti alla Busa di Senaso, dinnanzi a noi vi č la parete nord dei Maruggini. Nei pressi di un dosso abbiamo svoltato a sinistra e siamo saliti per ghiaioni e nevai verso la Selletta di Colmalta (2276 m).
E qui un nuovo mondo mozzafiato ci si č presentato dinnanzi: se dall’altra la ghiaia e le rocce la facevano da padrone, da questo lato sono i prati a dominare. Questo versante delle Maruggini sono un ripido, ripidissimo, tappeto verde!!!
Il sentiero č abbastanza esposto, sotto di noi giovani camosci giocano a rincorrersi.
Ora stiamo percorrendo l’alta valle di Jon, di fronte a noi avvolto dalle nubi il Castello dei Camosci e il Monte Pizzo, sotto di noi i soliti camosci che giocano su dei nevai.
Dopo una breve pausa pranzo, siamo scesi al lago d’Asbelz (2016 m) e all’omonima malga Asbelz (1956 m) . La discesa segue una specie di mulattiera, che percorre una larga cengia; parecchi metri sotto di noi, il fondovalle della val di Jon, verdi pascoli e ancora camosci.
Il sentiero ora taglia l’erta fiancata delle Pezze e dopo poco ci siamo ritrovati immersi in un fantastico enorme prato in fiore. Oltrepassato l’ameno prato, siamo entrati in uno scosceso bosco di faggi e siamo arrivati ai masi di Jon. Da qui fino al Pont de Bačsa (796 m) abbiamo percorso una odiosissima mulattiera selciata.
GRANDE giro all’insegna della wilderness.. e GRANDE Brenta!
Alcune foto.
ps. la zoomata sui camosci č "pastosissima" xkč l'ho fatta con la Canon in zoom digitale.
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Asbelz!![]()
molto belle!! bravo..
Che belle Rita!!!
grazie!
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
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