Le mie più sentite condoglianze.
Andrea
Condoglianze alla famiglia
Letta ora la terribile notizia. Sentite condoglianze anche da parte mia.
Bruttissima e triste notizia,lo ricordo quando scriveva sul nostro Nowcasting.
Sentite condoglianze alla Famiglia .
Travolti dalla valanga: altri due morti
Alto Adige — 01 marzo 2009 pagina 12 sezione: CRONACA
MARTELLO. Due giorni fa una valanga staccatasi dal Corno Fano in Valle San Silvestro (Alta Pusteria) ha travolto e ucciso l’ortopedico dell’ospedale San Maurizio Enrico Angeli, 42 anni; ieri la passione per lo scialpinismo ha fatto altre due vittime, in alta Val Martello. Sono Michele Bellini, ingegnere bolzanino che avrebbe compiuto 37 anni oggi, e Paolo Chiti, 45 anni martedì, residente a Laives, grafico presso la «Varesco» di Ora. I loro corpi sono stati recuperati in serata dal Pelikan 1. Una tragedia, quella dell’Alta Val Martello, che non ha avuto testimoni e scoperta quasi per caso dall’equipaggio del Pelikan 1 che ieri pomeriggio si trovava a sorvolare la zona, dopo che era scattato l’allarme per altri quattro scialpinisti che non erano ancora rientrati alla base. L’elisoccorso, infatti, poco prima delle 16 era stato allertato per una slavina caduta nella valle del Madriccio, quell’imbuto che dallo spartiacque col comprensorio sciistico di Solda scende verso il Rifugio Nino Corsi e poi più giù fino al Rifugio Genziana. E proprio al Genziana, dove finisce la strada della Val Martello e tutti gli scialpinisti parcheggiano le macchine sul vasto spiazzo predisposto dalla Provincia, al momento della caduta della valanga quattro escursionisti mancavano ancora all’appello. Giusto il tempo di posare i pattini al campo sportivo per far salire a bordo i tecnici del soccorso alpino, e di fare quota verso la valle del Madriccio, che il quartetto è apparso all’orizzonte fugando definitivamente ogni timore sulla loro sorte. È stato durante il viaggio di rientro che l’equipaggio del Pelikan 1 ha notato i segni di una grossa valanga (80 metri di fronte per 600 di profondità) staccatasi dalle pendici sud della Punta di Lasa (Orgelspitze, 3.305 m), ed il pilota ha deciso di effettuare un volo di ricognizione. Sono state notate le tracce di un paio di scialpinisti, e poi un bastoncino emergere dalla massa nevosa. È stata immediatamente posizionata la sonda esterna per rilevare l’eventuale presenza di segnali elettronici, e ben presto sono state individuate le posizioni di due trasmettitori Arva a quota 2.600, segno evidente che almeno altrettante persone si trovavano sepolte sotto la coltre nevosa. L’elicottero ha fatto più volte la spola per portare in quota parte dei quaranta volontari del soccorso alpino che nel frattempo si erano resi disponibili a fondo valle, ma alle prime squadre scaricate sul posto sono stati sufficienti pochi minuti per individuare e disseppellire i due corpi: un minuto per il primo coperto da non più di trenta centimetri di neve, e un paio di minuti per il secondo che era sotto di settanta centimetri. Nulla da fare per l’ingegnere bolzanino Michele Bellini, che lascia la moglie e il piccolo Davide, e il grafico di Laives Paolo Chiti la cui morte, vista la rigidità cadaverica, doveva risalire a qualche ora prima. A quel punto è stata una corsa contro il tempo nella speranza che il magistrato desse l’autorizzazione alla rimozione delle salme prima dell’arrivo delle tenebre. Nulla osta concesso quando al Pelikan 1 restavano ancora pochi minuti di volo. Giusto il tempo di caricare i due corpi per trasferirli in volo fino al campo sportivo di Martello, e poi via per il rientro al San Maurizio di Bolzano. Le salme di Bellini e Chiti sono state poi portate fino alla cappella mortuaria di Silandro. La ricostruzione della tragica vicenda è affidata ora ai carabinieri della stazione di Martello che a tal proposito hanno già sentito un testimone, un abitante di Martello appunto che ieri mattina verso le 9 ha notato la coppia che, dopo aver parcheggiato l’auto qualche centinaio di metri fuori dal paese, si stava avviando verso il tracciato di salita. Gli esperti calcolano che i due siano arrivati in cima attorno a mezzogiorno e che poco dopo abbiano affrontato la discesa, in un orario ad alto rischio viste le elevate temperature di ieri pomeriggio. La valanga, che come detto non ha avuto testimoni diretti, potrebbe dunque essersi staccata tra mezzogiorno e l’una, quindi Bellini e Chiti potrebbero essere rimasti nella loro tomba di neve e ghiaccio per due o tre ore. - Bruno Pileggi
«Oggi dovevamo festeggiare Michele»
Alto Adige — 01 marzo 2009 pagina 12 sezione: CRONACA
BOLZAN. «L’intenzione era di sentirci in serata, al ritorno dalla gita di scialpinismo in Val Martello: dovevamo metterci d’accordo per festeggiare assieme il suo compleanno». È sconvolto Peter Romaner pensando alla tragica fine degli amici Michele Bellini, che proprio oggi avrebbe compiuto 37 anni, e Paolo Chiti. Ingegnere, specializzato in interventi di manutenzione su impianti eolici il primo; grafico presso la «Varesco» di Ora il secondo, condividevano la grande passione per lo scialpinismo. Chiti, che non era sposato, abitava a Laives; Bellini a Bolzano al civico 6 di via Piacenza con la moglie Eleonora Franzoso, impiegata presso l’ufficio del Giudice di pace, e il piccolo Davide, tre anni. L’ingegnere aveva un passato nella «Nuova atletica Bolzano» dove ha fatto anche salto con l’asta. Poi, più recente, l’amore per l’alta montagna. Era diventato aiuto istruttore di scialpinismo del Cai Bolzano con cui ha partecipato a diverse gite. Anche i vicini, nella casa di via Piacenza, sapevano della passione dell’ingegnere per lo scialpinismo: «Aveva - raccontano - le foto di montagna anche sulla porta della cantina. Stasera quando sono arrivati i carabinieri a cercare la moglie che, in quel momento, era fuori, abbiamo capito che doveva essere successo qualcosa di grave». «Sia Michele che Paolo - ricorda Romaner - erano due persone esperte che preparavano con scrupolo le uscite di scialpinismo. Non era la prima volta che andavano in Alta Val Martello». La gita scelta è di 2 massimo 2.30, l’intenzione di Bellini e Chiti era di essere di ritorno nel primo pomeriggio. La giornata di oggi l’ingegnere l’avrebbe dedicata alla moglie Eleonora, al piccolo Davide e agli amici: tutti assieme avrebbero festeggiato il compleanno. Una valanga ha spazzato via sogni e progetti.
Ultima modifica di naiva; 02/03/2009 alle 08:58
che disgrazia, sono senza parole
No, di nuovo... che disgrazia. Sentite condoglianze alla famiglia. R.I.P.
Alessandro Tarable
La mia stazione Netatmo: https://weathermap.netatmo.com/?stat...ee:50:a5:a6:98
condoglianze. un abbraccio agli amici e alla famiglia.
terribile,condoglianze
Sentite condoglianze alla famiglia
Tutte le cose che provengono da un potere immortale, vicine o lontane, sono segretamente legate tra loro. Per questo, non puoi strappare un fiore senza far tremare una stella
....Always looking at the sky....
Co-Responsabile Regionale / Resp. Area Tecnica MeteoNetwork Puglia
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