
Originariamente Scritto da
mat69
Torniamo a tentare un’analisi del prossimo futuro meteorologico, dopo aver vissuto un mese di agosto davvero notevole sia sotto il profilo della stabilità sia sotto quello propriamente termico.
E a proposito proprio di quest’ultimo aspetto, sono convinto che , se dal punto di vista sinottico, si siano concretizzate le situazioni più favorevoli ad una fase calda di notevole portata e durata, non si sia tuttavia fatto ancora “meglio” (direi peggio per coloro che, come il sottoscritto vivono il caldo intenso in maniera non troppo agiata) a causa di anomalìe negative in sede tropicale , specie nei comparti dell’Atlantico (vedi Golfo di Guinea) e non troppo distanti dai valori medi “normali” nella zona
IOD (Oceano Indiano).
Comunque l’attuale situazione è stata generata principalmente in Atlantico a causa di un intenso riscaldamento dell’AMO nella sua parte settentrionale e della “falla termica” negativa presente nei meridiani centrali del medio atlantico non troppo distante dalla fascia atlantica ispanico portoghese.
Entrambi gli elementi insieme considerati sono poi stati coadiuvati da un ondulazione nord atlantica che ha operato una sorta di risveglio del centro motore depressionario tra Islanda e regno Unito.
Infatti una fase positiva del
PNA e un momento di crisi della fase negativa della Pacific Decadal Oscillation hanno favorito la localizzazione della maggiore attività depressionaria del nostro oceano proprio in zona
EA.
Visti tali elementi, peraltro ancora presenti nell’attuale panorama tele connettivo, nonché lo scarso andamento ondulatorio in seno alla
Mjo, è verosimile, a mio avviso, aspettarsi di qui entro la prima decade del mese di settembre una fase calante estiva molto graduale.
Le prime infiltrazioni di aria umida proveniente dall’Atlantico opereranno probabilmente una sorta di lenta erosione del campo alto pressorio a cominciare dai versanti più occidentali della penisola.
E’ evidente tuttavia che, partendo da una situazione alto pressoria ben salda e, trattandosi questa, di un’azione di logoramento operata da masse d’aria umide ma piuttosto miti, è difficile attendersi un crollo dei geopotenziali e una improvvisa repentina fine della stagione estiva, quanto piuttosto di un decadimento fisiologico operato in primis da un centro motore depressionario nord atlantico sempre più intenso, che pur ripercorrendo prevalentemente strade note verso sud, e responsabili della situazione di stabilità vissuta in questo mese, va tuttavia a smussare gradualmente l’angolo nord occidentale del promontorio subtropicale.
Non è quindi da scartare l’ipotesi di un peggioramento lento delle attuali condizioni di stabilità, a partire dal nord italia e dalle zone tirreniche.
Un primo sistema atlantico, a parte il nucleo di aria fresca atteso per sabato e domenica prossimi, che potrebbe portare qualche fenomeno in più potrebbe essere quello atteso tra il 4 e il 6 di settembre.
Una fase maggiormente critica potrebbe invece aprirsi all’interno della seconda decade di settembre, ove la nascita di una sorta di ponte a legame debole tra 2 “alte”, quella atlantica e un’altra in rafforzamento tra l’Europa settentrionale e la Russia europea, potrebbero assieme sia consentire da un lato l’ingresso franco di sistemi atlantici in grado di forzare appunto tale legame, sia un’azione molto più importante di erosione dei gpt proprio dall’Europa settentrionale ed orientale, spazzando via le velleità estive di una stagione piuttosto coriacea.
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