Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
si parla di global dimming per periodi con un aumento di particelle sospese in atmosfera e di global brightening per periodi con una loro diminuzione.
http://antonellopasini.nova100.ilsole24ore.com/2009/04/tenere-pulita-latmosfera-e-unottima-cosa-ma.html
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Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Esattamente quello che ho sentito anche io circa un anno fa durante un'interessante conferenza pubblica a San Marino che vedeva tra gli ospiti proprio il professor Antonino Zichichi.
Uno dei grandi dilemmi ai quali la scienza non ha ancora dato risposta è come si formino le nuvole. In particolare se i raggi cosmici possano facilitare la formazione dei nuclei di condensazione per le nubi di livello basso, le quali sono anche quelle dotate di maggiore albedo.
Se oltre allo studioso danese (Henrik Svensmark) ricordato da giorgio1940 anche al CERN di Ginevra stanno studiando il fenomeno per via delle grandi implicazioni climatiche che porta con sè (progetto CLOUD, Cosmics Leaving OUtdoor Droplets. Coinvolti anche molti istituti di ricerca universitari europei), evidentemente deve trattarsi di una questione rilevante alla quale va data una risposta certa che ne spieghi il meccanismo fisico.
Entro due tre anni dovrebbero arrivare i risultati ufficiali, ma già, a quanto leggo, gli studi preliminari hanno confermato l'esistenza del fenomeno della nucleazione di H2SO4-H2O indotta dalle radiazioni ionizzanti in condizioni atmosferiche.
E' una questione che potrebbe letteralmente stravolgere le proiezioni climatiche ufficiali.
Che l'attività magnetica solare abbia una fortissima influenza (inversamente proporzionale) sul flusso di raggi cosmici galattici che arrivano sulla Terra è invece già una certezza.
Prima di validare i modelli climatici ufficiali fin qui applicati si dovrebbe quindi per lo meno avere l'umiltà di scoprire come e quanto i raggi cosmici galattici influiscano sulla formazione delle nuvole.
Ed il sole potrebbe riprendersi presto, seppur indirettamente, il ruolo da protagonista che chiunque, senza sapere né legger né scrivere, gli attribuirebbe nella determinazione del clima terrestre e delle sue fluttuazioni...
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Ultima modifica di bio; 03/08/2009 alle 16:44
Centro Meteorologico Sammarinese - meteo.sm
Rete di rilevamento ~ Previsioni ~ Modello numerico ad alta risoluzione San Marino NEMS - NMMB
A me risulta che gli studi di Swensmark non abbiano retto alla revisione e siano stati smentiti da numerosi altre ricerche: in sintesi
- la copertura nuvolosa non è un indice ben correlato con l'effetto raffreddante che dipede dallo spessore della copertura, dalla presenza di nubi basse raffreddanti e alte riscaldanti;
- gli ioni generati dai raggi cosmici sarebbero più abbondanti in alta troposfera e pertanto generebbero preferibilmente nubi alte riscaldati praticamente i cirri;
- la risposta di formazione di nubi inoltre pare ritardare di circa 6 mesi e ciò è poco compatibile con le spiegazioni dello scienziato danese
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Sono a conoscenza di queste "smentite".
Se presso il CERN sono state messe in campo notevoli risorse per realizzare un esperimento complesso (e costoso) che riproduca fedelmente quanto accade in atmosfera e che tuttora viene portato avanti con grande convincimento, è evidente (almeno secondo me) che le suddette smentite non siano state accettate o comunque ritenute insufficienti, al pari del lavoro di Swensmark.
Grazie clayco per il benvenuto, io scrivo più che altro di meteorologia.
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Ultima modifica di bio; 04/08/2009 alle 09:10
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Ipotesi affascinante, quella dell'influenza dei raggi cosmici galattici (GCR) sulla produzione di nuvole basse (LC) via influenza sulla concentrazione di nuclei di condensazione (CCN). Ma ancora molto molto lungi dall'essere verificata, troppe incongruenze, aspettiamo l'esperimento del CERN (con la consapevolezza che cmq non scioglierà tutti i dubbi). Se questa ipotesi entrasse oggi, come forzante, nel prossimo rapporto dell'IPCC, avrebbe una LOSU very very low (abbondamente al di sotto del ruolo degli aerosol, per dire....).
E cmq se ne è già parlato recentemente:
http://forum.meteonetwork.it/2512357-post112.htmlInfatti, non funziona la relazione, perché troppo debole: i cambiamenti dei CCN indotti dalla variabilità dei GCR associati ai cicli solari sono di 2 ordini di grandezza troppo piccoli per poter render conto dell’andamento osservato nella proprietà delle LC (Pierce e Adams 2009).
Questo forse è uno dei fattori che possono spiegare gli apparenti paradossi (rispetto alla teoria svensmarkiana): il fatto che, su scala breve, i GCR non si correlano molto di più alle LC rispetto ad es. alle nuvole medio-alte e che la variazione dei GCR sembra piuttosto essere preceduta da quella delle LC e non – come logico attendersi – il contrario(Sloan e Wolfendale 2008). Oppure il fatto che da circa 30 anni la relazione fra attività solare e T sembra divergere…(che ci sia qualcos’altro dietro, oltre alla teoria dei GCR??)In our simulations, changes in CCN from changes in cosmic rays during a solar cycle are two orders of magnitude too small to account for the observed changes in cloud properties; consequently, we conclude that the hypothesized effect is too small to play a significant role in current climate change.
http://forum.meteonetwork.it/2485461-post636.html
Altri spunti da qui:
http://www.climalteranti.it/?p=144
http://antonellopasini.nova100.ilsole 24ore.com/2009/05/un-clima-figlio-delle-stelle.html
~~~ Always looking at the sky~~~
Vediamo cosa uscirà dal CERN, intanto nel 2002 Sun e Bradley dimostrano la mancanza di correlazione tra radiazioni cosmiche e nubi basse:
Solar influences on cosmic rays and cloud formation: A reassessment
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Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Penso che vada sottolineato come al CERN stiano allestendo L' ESPERIMENTO senza il quale nessuno scienziato può dimostrare o smentire, nè quantificare, con ragionevole certezza le interazioni tra raggi cosmici e nubi.
In mancanza dei risultati di questo esperimento si possono fare ipotesi e tali vanno considerati tutti gli studi pubblicati fin ad oggi, da una parte e dall'altra, a partire da Swensmark, il quale come minimo ha il grande merito di avere puntato la luce su una lacuna scientifica troppo importante per essere trascurata.
Nessuno ha fatto fino ad ora questo esperimento semplicemente perchè i mezzi necessari per compierlo non sono alla portata di qualsiasi laboratorio. Anzi probabilmente solo CERN possiede il knowhow necessario per replicare fedelmente in laboratorio una fonte di raggi cosmici come quella naturale e controllare tutti i parametri della simulazione. Cinque anni sono previsti per portarlo a termine, il che da solo dice quanto complessa sia a questione.
Non entro nel merito del grande numero di evidenze strumentali e paleoclimatiche pubblicate che suggeriscono una correlazione tra raggi cosmici e clima a tutte le scale temporali, nè in quello delle altrettante numerose critiche suscitate in risposta.
Riporto infine l'attenzione sul fatto che nessuno ancora sappia esattamente come si formino le nubi. Manca un tassello mica da poco alla comprensione del clima e alla modellistica climatica!
Quindi far passare come attendibili gli attuali modelli climatici rappresenta un grande azzardo vista la catena di conseguenze e di scelte che ne derivano.
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Ultima modifica di bio; 04/08/2009 alle 15:29
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