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Due diverse tipologie di inverno mite,entrambe odiate da noi freddofili
Amici forumisti,ecco due diverse tipologie di inverno mite.Entrambe,ovviamente,suscitano l'avversione di noi freddofili,che vorremmo sempre un'Italia climaticamente agganciata all'Europa centrale o orientale,climaticamente più all'altezza della sua latitudine,nonostante il Mediterraneo sempre più caldo che la circonda da tutti i lati.
La prima tipologia è detta"dell'Atlantico a manetta"ed è detestata dai freddofili del centrosud,segnatamente da quelli del versante adriatico.In invernate in cui si susseguono perturbazioni atlantiche a manetta, generalmente accade che nel centrosud,in carenza di cuscinetto freddo,il fatto che si ci trovi sul lato caldo della saccatura ci espone a richiami a base di libeccio e a miti ed umide correnti sudoccidentali.Le stesse arrecano tempo perturbato ma mite sul versante tirrenico centrale e meridionale,mentre sul versante adriatico l'effetto foehn regala tepori fuori stagione e tempo più soleggiato"da garbino".
Queste configurazioni sono state molto frequenti in gran parte degli anni 70',nell'inverno 1995/96,nella prima parte dell'inverno 2008/09,nell'odiato(da me)inverno 2000/01,piovosissimo ma estremamente sopramedia nel centrosud,specie sul versante adriatico.
Insomma,in questi casi i freddofili del nord si godono spesso intense nevicate da cuscinetto freddo,mentre quelli del sud si beccano i 19°/21° di Napoli a gennaio(vedi il 2001)o i 24° di Pescara(gennaio 2003,gennaio 2007).
Passiamo alla configurazione sfigata per i freddofili del nord:blocco anticiclonico azzorriano,magari con contributo africano.Massime fuori stagione sulle Alpi,stasi completa con tanto di inversioni termiche,nessun ricambio d'aria,massime ovunque molto miti e sopramedia(vedi gli inverni dal 1987 al 1990,il 1997/98,il 2007/08).In questi casi spesso va meglio a noi freddofili del centrosud,in quanto rimaniamo ai margini delle bolle anticicloniche e beneficiamo di frizzanti correnti balcaniche e settentrionali.Ed infatti inverni anticiclonici come il 1988/89,il 1989/90 e soprattutto il 2007/08 hanno visto regioni come la Puglia chiudere quasi in media CLINO,potendo contare sulla loro posizione periferica rispetto alla bolla anticiclonica,mentre i piemontesi dovevano vedersela con temperature primaverili e siccità.Per la gioia della gente comune,che in 9 casi su 10 è istintivamente caldofila ma non dei meteofili,che giustamente in questi casi non si compiacciono della scarsa dinamicità atmosferica.
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