... e poi vedremo
Andiamo un passo alla volta e cerchiamo di capire cosa succederà nei prossimi giorni.
Ribadisco, come in occasioni precedenti, che questo topic è aperto a TUTTI i contributi, di qualsiasi utente; è sufficiente che riguardi il nowcasting o previsione locale o nazionale.
Ma torniamo a noi: al momento la situazione europea è caratteizzaa da una accentuata onda planetaria che presenta un asse di saccatura principale disteso tra Mar Baltico, Polonia, Austria, Italia centrale e coste algerine orientali, con due minimi di geopotenziale: uno olto stretto sul Baltico, ed uno un po' più blando e poco visiile sulle immagini satellitari, sul Tirreno centro-settentrionale. In quest'ultimo caso comunque la presenza del mare ed un abbassamento abbastanza marcato della tropopausa, favoriscono in qualche modo (è un po' complicato da spiegare) lo sviluppo di linee di instabilità che a più riprese colpisocno le coste del centro-sud.
Ad est di questa figura scorrono lunghi sistemi frontali che separano l'aria mite di origine africana (risucchiata verso il Mediterraneo orientale, la Turchia ed il Mar Nero), e l'aria più fredda e secca di origine artica, ormai sulla nostra Penisola da almeno 5 giorni.
Un debole promontorio, associato al suolo ad un campo di alta pressione disteso su Francia e Mare del Nord, invece segue questa onda planetaria, ma tende già adesso ad essere annullato da una nuova accelerazione del getto in direzione NW-SE, già visibile in Atlantico sul bordo sinistro dell'immagine satellitare, dove si nota una nuova perturbazione in arrivo.
Passiamo ora alla previsione, partendo dall'immediato:
DOM. ore 13: nella mappa GFS si nota meglio la formazione della nuova onda baroclina in pieno Atlantico, con un minimo di pressione già inferiore ai 995 hPa, ed un nuovo ramo caldo in formazione che accompagna aria mite di origine subtropicale verso est, in ossequio al gradiente di pressione ma anche al movimento del ciclone.
Si nota bene anche la struttura dell'asse di saccatura europeo, con i due minimi succitati in evidenza. Infine il fronte sviluppato tra il Mar di Norvegia e le Isole Britanniche, ormai quasi fermo (è in pratica la proiezione al suolo del debole promontorio che descrivevo più sù.
LUN. ore 1: Il lungo sistema frontale afro-europeo si allontana verso Turchia e Russia, mentre il minimo di geopotenziale prima presente sul Tirreno centrale evolve naturalmente verso sud, andando ad investire l'Italia meridionale. Lo seguono venti di Tramontana moderati, a tratti forti, causati da un repentino aumento della pressione al suolo.
La perturbazione sul Mare del Nord, come già detto, sta praticamente ferma, mentre il ciclone atlantico, nato da classici meccanismi di instabilità baroclina, sta per evolvere ed estendersi rapidamente, grazie all'ingresso in gico di un altro meccanismo: l'instabilità barotropica.
In pratica, osservate il lungo fronte freddo sull'Oceano, e guardate subito ad ovest; vedrete che in quella zona del ciclone le isolinee di geopotenziale e le isoterme in quota (grigio tratteggiato) sono praticamente parallele tra loro. Questo (assieme ad altri fattori che non sto qui a spiegarvi) assieme ad altri fattori, può portare ad una conseguenza in particolare: l'onda di geopotenziale (la saccatura) si accentua e si estende, sotto la spinta (appunto) dell'instabilità barotropica. E' un po' quello che succede quando sull'Europa arrivano quelle irruzioni di aria artica non così veloci ma molto efficaci, accompagnate da fronti freddi poco ondulati ma lunghissimi (se non rcordo male un esempio può essere il 22-25 febbraio 2001).
Comunque il succo è che nasce una nuova onda planetaria che, se volete, ri-proietta quella già esistente più ad ovest.
LUN ore 13: Dopo tutto sto pippone iniziamo a vedere gli effetti di quello che ho detto prima: il minimo di geopotenziale oceanico si approfondisce, ma allo stesso tempo l'onda che lo accompagna si propaga verso sud. Il getto che trascina giù il fronte assume una struttura sempre più stretta, accelerando. Il fisiologico richiamo di aria calda a precedere il sistema frontale diventa più corposo ed articolato: il vechcio ramo caldo britannico viene risucchiato a nord, il nuovo ramo caldo principale continua a muoversi verso est, ma viene lentamente raggiunto dal ramo freddo in accelerazione; un altro impulso caldo parte sulle coste francesi.
Nel contempo la vecchia saccatura europea si riorganizza, con un minimo secondario tra Balcani ed Italia meridionale. Teniamo d'occhio questa goccia fredda, perché i suoi movimenti saranno importanti per l'evoluzione successiva.
MAR. ore 01: il ramo freddo atlantico è semre più lungo e viaggia sempre più velocemente verso sud; inizia a risentire dell'orografia, a partire dalla sponda NW della Penisola Iberica, dove la linea frontale comincia lentamente a piegarsi; la nuova avvezione calda è ormai partita dalla Francia in direzione ENE, mentre il ramo caldo britannico, sotto la spinta dei forti venti a seguire, va verso l'Islanda. La goccia fredda balcanica rimane nei pressi dell'Italia orientale, dove ancora potrà essere presente un po' di instabilità. Primi refoli di vento da SE sulla Liguria occidentale.
Mar. ore 12z: Il ciclone atlantico è ormai sull'Europa; l'instabilità barotropica ha fatto il suo sporco lavoro, e continua a produrre provando ad estendere la nuova saccatura verso SSW. Nel frattempo però il sistema frontale è disteso tra Francia e Penisola Iberica, e qui l'instabilità baroclina dà vita a minimi secondari, piccoli ma accompagnati da fenomeni talora violenti (temporali a V, in buona parte). L'avvezione calda sulla Germania inizia ad essere frenata verso est dal blocco freddo preesistente, mentre sull'Italia provoca i suoi primi effetti: forte Scirocco sulla Sardegna, primi refoli anche sull'alto Tirreno, e prime piogge tra basso Piemonte e Liguria.
Un impulso caldo, generato dal rapido calo della pressione, inizia a muoversi anche dall'Algeria.
La goccia fredda balcanica si sposta lemme lemme verso ENE.
MER ore 01: Europa occidentale in balìa del ciclone atlantico: lo Scirocco imperversa forte sul Mediterraneo, ad est del ramo freddo in formazione (temporanea) tra Baleari e Marocco, fino ad arrivare al Tirreno centrale. Il lungo fronte freddo atlantico ondula sempre di più, l'aria instabile a seguire il fronte non viene più sospinta verso est, ma un po' più verso SE, in direzione del Marocco e della Spagna meridionale.
La vecchia goccia fredda ormai è sulla Polonia, mentre ad ovest spunta un'altra perturbazione, anch'essa importante per l'evoluzione successiva della configurazione barica su tutto il comparto euro-atlantico.
GIO ore 1: Andiamo un po' più veloci, si fa per parlare. Lo Sciroco sull'Italia è sempre più teso, forte sul Tirreno settentrionale e le cime alpine, così come sul Golfo del Leone dove si scatenano forti temporali per il sopraggiungere da ovest dell'aria fredda; l'aria sulla nostra Penisola è anche più calda, a causa dell'arrivo dell'impulso africano. Piogge deboli o moderate su gran parte del nord, salvo settore est; primi temporali sul Mar Ligure.
Il minimo di geopotenziale principale affonda verso il Golfo di Biscaglia, indebolendosi, mentre la nuova perturbazione oceanica prende vigore al largo. La trottolina balcanica invece si avvia verso il Baltico.
VEN ore 1: Il fronte freddoaffronta l'Italia. Forti temporali hanno già attraversato parte del nord e delle regioni tirreniche; a seguire il vento si calma, o è sostituito da un Libeccio sostenuto meno umido e caldo. L'impulso africano è ormai sull'europa orientale, e si fonde con il vecchio ramo caldo (quello rallentato dal blocco freddo ad est), dandogli una spintina. Il minimo di geopotenziale dal golfo di Biscaglia, un po' per effetto dell'instabilità baroclina generata da effetti orografici, un po' per "deperimento naturale", si spezza in due: un minimo va sulla Francia, uno verso le Baleari. La nuova perturbazione atlantica si indebolisce, ma continua a scorrere imperterrita verso est.
SAB ore 1: Il fronte ha ormai attaversato tutta l'Italia, i temporali più forti sono passati, e lo Scirocco è stato sostituito da un Libeccio deble o moderato più fresco, ma anche instabile. Uno edi minimi di geopotenziale infatti sembra tuffarsi verso il Canale di Sardegna, dove porterebbe nuovi e numerosi temporali, in espansione verso il meridione. Ma qualcosa attende anche le alre zone del versante tirrenico, seppur limitato a pochi episodi.
La nuova perturbazione atlantica è quasi del tutto occlusa, ed approccia l'Europa occidentale, mentre la trottolina est-europea è sulla Bielorussia.
In sostanza: la prima parte del peggioramento, fino a giovedì, sembra ormai definita. Una volta transitato il ramo freddo però è ancora in dubbio l'evoluzione successiva. Dove sta la chiave di volta? In due fattori:
- la vecchia trottola est-europea. Se non segue l'evoluzione prevista secondo lo schema descritto, e viene subito risucchiata verso nord fondendosi nuovamente con la struttura del Vortice Polare, può effettivamente benstrutturarsi un anticiclone di blocco tra Europa orientale e Russia, generando così un'onda planetaria stazioaria. Se così non fosse la lunghezza d'onda sarebbe troppo ampia (e l'onda troppo dispersa) per mantenere caratteristiche di blocco.
- Una volta che il minimo di geopotenziale sarà arrivato sul Golfo di Biscaglia, occorrerà osservare quanto sostegno avrà ancora dal Vortice Polare: se dovesse indebolirsi così rapidamente rischierebbe di andare in cut-off troppo presto, ed evolvere rapidamente. Se invece dovesse resistere con quella intensità per altre 12-24 ore allora da una parte il cut-off sarebbe molto più lento (vedi ECMWF) e dall'altra il nuovo ramo atlantico potrebbe entrare ad alimentare l'onda, spostandola un pelo ad ovest e rigenerando condizioni favorevoli a piogge più diffuse su tutta l'Italia (male male l'aria invece rimarrebbe instabile, cosa che non mi dispiace comunque).
Bon ... ho scritto anche troppo.
Buona discussione![]()
Ultima modifica di Lorenzo Catania; 18/10/2009 alle 12:37
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
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