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Discussione: Il novembre 1978...

  1. #21
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Citazione Originariamente Scritto da Cliff Visualizza Messaggio
    Dove devo firmare per avere un novembre-bis del 1978??? A fine mese ci fu la più abbondante nevicata degli ultimi 40 anni da queste parti...
    q8

    a parimerito col 24 Novembre 2008

  2. #22
    Josh
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Salvo il fatto di costruire tesi su ipotesi non verificabili perchè impossibili da verificare nulla.
    Esercizio internettiano vecchio come la rete.
    Arricchito di recente da un concetto mutuato dalla dialettica (eufemismo) politica.
    Questo è un forum,non il G8.Ognuno può esprimersi liberamente e fare tutte le ipotesi che vuole.Ogni contributo è un arricchimento.

  3. #23
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Spiegami con parole tue cosa ci sia di arricchente nel discutere di modifiche all'inversione termica (già ampiamente smentita da N interventi) o nel formulare ipotesi che MAI potranno essere verificate ... E magari proprio alla fine di un'ondata fredda che ha il suo precedente più significativo giusto giusto 35 anni fa.

    A proposito: CVD, la libertà di opinione ..........

    Io lo chiamo flammare invece ..........

  4. #24
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Spiegami con parole tue cosa ci sia di arricchente nel discutere di modifiche all'inversione termica o nel formulare ipotesi che MAI potranno essere verificate ...

    A proposito: CVD, la libertà di opinione ..........
    Se il suo post non ti piaceva,mica eri obbligato a sottoscriverlo.Io non capisco questo snobismo intellettuale che vi prende.

  5. #25
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Sì sì ...
    Te lo spiego io lo snobismo intellettuale: una minchiata è una minchiata e sempre lo rimane. E grazie alla "libertà di opinione" si può affermarlo, in un caso del genere, senza timori di smentite.

  6. #26
    Josh
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Citazione Originariamente Scritto da DeRoma Visualizza Messaggio
    Se il suo post non ti piaceva,mica eri obbligato a sottoscriverlo.Io non capisco questo snobismo intellettuale che vi prende.
    Fate i bravi,ragazzi...Cmq concordo sulla non verificabilità dell'ipotesi di partenza,anche se ognuno è libero di proporre ciò che vuole,ci mancherebbe!

  7. #27
    Burrasca L'avatar di faggio58
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Giusto perchè si parla di quell'anno:
    questa è stata scattata il 30-11-78 a circa 300 m slm nell'Appennino forlivese, a fine evento, il 27-11, sopra i 1000 m si superavano i 250 cm.
    Riguardo alle inversioni termiche logico che non sono scomparse, ma le configurazioni che portavano la galaverna a persistere per più giorni anche nella temperata Romagna si sono drammaticamente diradate dopo gli anni 80, fino quasi a sparire.
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  8. #28
    Vento fresco L'avatar di Gigiometeo
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    La risposta è piuttosto semplice: non tutti gli anticicloni sono uguali, e soprattutto non sono uguali le condizioni termoigrometriche e circolatorie che essi inducono nei bassi strati od in prossimità del suolo (diciamo meglio: nel PBL). Le condizioni nei bassi strati che si vengono a creare a causa di una lunga persistenza anticiclonica dipendono molto dalle dinamiche che sono occorse prima dell'insediamento dell'alta pressione stessa. Si può insediare invariabilmente un robusto anticiclone dopo un'invasione calda o dopo un'irruzione fredda (anche modesta, purchè sia ben strutturata in basso), pertanto, sebbene sia più frequente il secondo caso, nei giorni seguenti le condizioni indotte dall'azione anticiclonica possono mutare assai. Uno dei casi più eclatanti fu l'inverno 1988-1989 (maniche corte in montagna, cappotti in pianura), ma anche nel caso del novembre 1978 vale lo stesso approccio. Senza andare a scomodare trattati di dinamica del PBL, basta vedere, per quel mese, le anomalie termiche ad 850 hPa (positive) e quelle a 925 hPa (negative), il che sta a dimostrare che:
    1) Vi fu comunque un debole ingresso freddo continentale dai quadranti orientali seguito da una circolazione anticiclonica molto blanda e di lunga durata. Il freddo continentale di norma è assai efficace e si manifesta preferibilmente negli strati più bassi (non è inusuale trovare in questi casi valori termici più bassi a 925/950 hPa che ad 850 hPa); la chiusura anticiclonica successiva struttura solide inversioni termiche e tutto si blinda, almeno fino a quando non intervengono flussi sinottici a disintegrare il tutto.
    2) Una volta che si è messo il coperchio sulla pentola le condizioni nei bassi strati difficilmente cambiano e durano finchè dura l'anticiclone; le calme anemologiche fanno il resto; ci si scalda sopra ma si resta freddi sotto; questa è una legge fisica che è inconfutabile e che vale oggi come allora; altrimenti non si spiegherebbero le splendide galaverne e minime di tutto rispetto di inizio gennaio 2009 (non è che ad 850 hPa ci fossero valori da urlo; circa -3/-4°C).
    Se oggi si ripresentassero identiche condizioni avremmo conseguenze identiche (o quasi, ma sempre vincolate alla risposta del PBL in base alle caratteristiche dell'anticiclone ed a ciò che è successo nei giorni precedenti il suo insediamento). Il fatto che oggi si verifichino condizioni simili molto più di rado è legato alle modificazioni di tipo circolatorio a macroscala soprattutto. I gas serra possono incidere su queste (non direttamente però), ma non sulla risposta a meso o microscala nei bassi strati ai diversi pattern circolatori; l'effetto dell'urbanizzazione lo si vede su dati di lungo periodo e non sul singolo evento, anche dovesse ripresentarsi ad anni di distanza, a meno che, nel caso specifico, Rimini non si trasformi in Città del Messico in meno 15 giorni, ma la vedo dura.
    Dunque nulla di anomalo. Si ripresentassero le dinamiche del 1985 o del 1956 avremmo più o meno gli stessi effetti (occhio, basta un ottavo di copertura nuvolosa che cambia tutto; basta 1 m/s in più di vento che cambia il mondo, basta un 20% di Ur in più che cambia assai).
    Nell'inverno 1929 (febbraio essenzialmente, ma anche nella seconda metà di gennaio) entrarono termiche spaventose ad 850 hPa, ma i valori minimi raggiunti nel comparto romagnolo non furono così bassi come in altre occasioni; ed allora non si poteva certo imputarne la causa ai gas serra, urbanizzazione e company, ma più semplicemente a nuvolosità un poco superiore, o ad una maggiore ventosità (la neve al suolo non mancava di certo) o qualche altra forzante a meso o microscala. Nel gennaio 2009 il faentino è tornato sotto i -10°C dopo tempo immemore, senza che sopra la capa ci siano stati fuochi d'artificio. Nel febbraio 1991 in Emilia (reggiano) si sono superate le minime del 1985; nel gennaio 2002 nel ravennate si sono toccati i -12°C (con una -8°C ad 850 hPa).
    Basta che le cose vadano in un certo modo ed il risultato c'è; il problema è che sempre più di rado le cose vanno in un certo modo (a macroscala soprattutto).
    Altro esempio:
    29 dicembre 2007:
    Conselice -7.2
    Alfonsine -7.0
    Lugo -6.9
    Imola -6.0
    Ravenna -4.8
    Cervia -4.9
    Cesena -5.0
    Rimini -4.7

    In allegato la mappa wetterzentrale.
    Sono passati solo due anni.


    Pierluigi
    MR
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    Ultima modifica di Gigiometeo; 29/10/2009 alle 17:41
    "“La democrazia, a differenza di altri sistemi reggitori, è quella situazione politica e social-politica, dove il popolo viene preso a calci dal popolo, su mandato del popolo; è la pratica certosina dell'autoinganno” C. Bene

  9. #29
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Citazione Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
    La risposta è piuttosto semplice: non tutti gli anticicloni sono uguali, e soprattutto non sono uguali le condizioni termoigrometriche e circolatorie che essi inducono nei bassi strati od in prossimità del suolo (diciamo meglio: nel PBL). Le condizioni nei bassi strati che si vengono a creare a causa di una lunga persistenza anticiclonica dipendono molto dalle dinamiche che sono occorse prima dell'insediamento dell'alta pressione stessa. Si può insediare invariabilmente un robusto anticiclone dopo un'invasione calda o dopo un'irruzione fredda (anche modesta, purchè sia ben strutturata in basso), pertanto, sebbene sia più frequente il secondo caso, nei giorni seguenti le condizioni indotte dall'azione anticiclonica possono mutare assai. Uno dei casi più eclatanti fu l'inverno 1988-1989 (maniche corte in montagna, cappotti in pianura), ma anche nel caso del novembre 1978 vale lo stesso approccio. Senza andare a scomodare trattati di dinamica del PBL, basta vedere, per quel mese, le anomalie termiche ad 850 hPa (positive) e quelle a 925 hPa (negative), il che sta a dimostrare che:
    1) Vi fu comunque un debole ingresso freddo continentale dai quadranti orientali seguito da una circolazione anticiclonica molto blanda e di lunga durata. Il freddo continentale di norma è assai efficace e si manifesta preferibilmente negli strati più bassi (non è inusuale trovare in questi casi valori termici più bassi a 925/950 hPa che ad 850 hPa); la chiusura anticiclonica successiva struttura solide inversioni termiche e tutto si blinda, almeno fino a quando non intervengono flussi sinottici a disintegrare il tutto.
    2) Una volta che si è messo il coperchio sulla pentola le condizioni nei bassi strati difficilmente cambiano e durano finchè dura l'anticiclone; le calme anemologiche fanno il resto; ci si scalda sopra ma si resta freddi sotto; questa è una legge fisica che è inconfutabile e che vale oggi come allora; altrimenti non si spiegherebbero le splendide galaverne e minime di tutto rispetto di inizio gennaio 2009 (non è che ad 850 hPa ci fossero valori da urlo; circa -3/-4°C).
    Se oggi si ripresentassero identiche condizioni avremmo conseguenze identiche (o quasi, ma sempre vincolate alla risposta del PBL in base alle caratteristiche dell'anticiclone ed a ciò che è successo nei giorni precedenti il suo insediamento). Il fatto che oggi si verifichino condizioni simili molto più di rado è legato alle modificazioni di tipo circolatorio a macroscala soprattutto. I gas serra possono incidere su queste (non direttamente però), ma non sulla risposta a meso o microscala nei bassi strati ai diversi pattern circolatori; l'effetto dell'urbanizzazione lo si vede su dati di lungo periodo e non sul singolo evento, anche dovesse ripresentarsi ad anni di distanza, a meno che, nel caso specifico, Rimini non si trasformi in Città del Messico in meno 15 giorni, ma la vedo dura. (LOL, ndr )
    Dunque nulla di anomalo. Si ripresentassero le dinamiche del 1985 o del 1956 avremmo più o meno gli stessi effetti (occhio, basta un ottavo di copertura nuvolosa che cambia tutto; basta 1 m/s in più di vento che cambia il mondo, basta un 20% di Ur in più che cambia assai).
    Nell'inverno 1929 (febbraio essenzialmente, ma anche nella seconda metà di gennaio) entrarono termiche spaventose ad 850 hPa, ma i valori minimi raggiunti nel comparto romagnolo non furono così bassi come in altre occasioni; ed allora non si poteva certo imputarne la causa ai gas serra, urbanizzazione e company, ma più semplicemente a nuvolosità un poco superiore, o ad una maggiore ventosità (la neve al suolo non mancava di certo) o qualche altra forzante a meso o microscala. Nel gennaio 2009 il faentino è tornato sotto i -10°C dopo tempo immemore, senza che sopra la capa ci siano stati fuochi d'artificio. Nel febbraio 1991 in Emilia (reggiano) si sono superate le minime del 1985; nel gennaio 2002 nel ravennate si sono toccati i -12°C (con una -8°C ad 850 hPa).
    Basta che le cose vadano in un certo modo ed il risultato c'è; il problema è che sempre più di rado le cose vanno in un certo modo (a macroscala soprattutto).
    Altro esempio:
    29 dicembre 2007:
    Conselice -7.2
    Alfonsine -7.0
    Lugo -6.9
    Imola -6.0
    Ravenna -4.8
    Cervia -4.9
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    In allegato la mappa wetterzentrale.
    Sono passati solo due anni.
    MR
    Sono commosso ...
    Chissà che detto in termini tecnici, ma fruibili, con tanto di fior di citazioni, da un addetto ai lavori la cosa non resti marchiata a fuoco.

  10. #30
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    Predefinito Re: Il novembre 1978...

    Citazione Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
    La risposta è piuttosto semplice: non tutti gli anticicloni sono uguali, e soprattutto non sono uguali le condizioni termoigrometriche e circolatorie che essi inducono nei bassi strati od in prossimità del suolo (diciamo meglio: nel PBL). Le condizioni nei bassi strati che si vengono a creare a causa di una lunga persistenza anticiclonica dipendono molto dalle dinamiche che sono occorse prima dell'insediamento dell'alta pressione stessa. Si può insediare invariabilmente un robusto anticiclone dopo un'invasione calda o dopo un'irruzione fredda (anche modesta, purchè sia ben strutturata in basso), pertanto, sebbene sia più frequente il secondo caso, nei giorni seguenti le condizioni indotte dall'azione anticiclonica possono mutare assai. Uno dei casi più eclatanti fu l'inverno 1988-1989 (maniche corte in montagna, cappotti in pianura), ma anche nel caso del novembre 1978 vale lo stesso approccio. Senza andare a scomodare trattati di dinamica del PBL, basta vedere, per quel mese, le anomalie termiche ad 850 hPa (positive) e quelle a 925 hPa (negative), il che sta a dimostrare che:
    1) Vi fu comunque un debole ingresso freddo continentale dai quadranti orientali seguito da una circolazione anticiclonica molto blanda e di lunga durata. Il freddo continentale di norma è assai efficace e si manifesta preferibilmente negli strati più bassi (non è inusuale trovare in questi casi valori termici più bassi a 925/950 hPa che ad 850 hPa); la chiusura anticiclonica successiva struttura solide inversioni termiche e tutto si blinda, almeno fino a quando non intervengono flussi sinottici a disintegrare il tutto.
    2) Una volta che si è messo il coperchio sulla pentola le condizioni nei bassi strati difficilmente cambiano e durano finchè dura l'anticiclone; le calme anemologiche fanno il resto; ci si scalda sopra ma si resta freddi sotto; questa è una legge fisica che è inconfutabile e che vale oggi come allora; altrimenti non si spiegherebbero le splendide galaverne e minime di tutto rispetto di inizio gennaio 2009 (non è che ad 850 hPa ci fossero valori da urlo; circa -3/-4°C).
    Se oggi si ripresentassero identiche condizioni avremmo conseguenze identiche (o quasi, ma sempre vincolate alla risposta del PBL in base alle caratteristiche dell'anticiclone ed a ciò che è successo nei giorni precedenti il suo insediamento). Il fatto che oggi si verifichino condizioni simili molto più di rado è legato alle modificazioni di tipo circolatorio a macroscala soprattutto. I gas serra possono incidere su queste (non direttamente però), ma non sulla risposta a meso o microscala nei bassi strati ai diversi pattern circolatori; l'effetto dell'urbanizzazione lo si vede su dati di lungo periodo e non sul singolo evento, anche dovesse ripresentarsi ad anni di distanza, a meno che, nel caso specifico, Rimini non si trasformi in Città del Messico in meno 15 giorni, ma la vedo dura.
    Dunque nulla di anomalo. Si ripresentassero le dinamiche del 1985 o del 1956 avremmo più o meno gli stessi effetti (occhio, basta un ottavo di copertura nuvolosa che cambia tutto; basta 1 m/s in più di vento che cambia il mondo, basta un 20% di Ur in più che cambia assai).
    Nell'inverno 1929 (febbraio essenzialmente, ma anche nella seconda metà di gennaio) entrarono termiche spaventose ad 850 hPa, ma i valori minimi raggiunti nel comparto romagnolo non furono così bassi come in altre occasioni; ed allora non si poteva certo imputarne la causa ai gas serra, urbanizzazione e company, ma più semplicemente a nuvolosità un poco superiore, o ad una maggiore ventosità (la neve al suolo non mancava di certo) o qualche altra forzante a meso o microscala. Nel gennaio 2009 il faentino è tornato sotto i -10°C dopo tempo immemore, senza che sopra la capa ci siano stati fuochi d'artificio. Nel febbraio 1991 in Emilia (reggiano) si sono superate le minime del 1985; nel gennaio 2002 nel ravennate si sono toccati i -12°C (con una -8°C ad 850 hPa).
    Basta che le cose vadano in un certo modo ed il risultato c'è; il problema è che sempre più di rado le cose vanno in un certo modo (a macroscala soprattutto).
    Altro esempio:
    29 dicembre 2007:
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    Pierluigi
    MR
    Ottimo intervento, e nemmeno troppo oscuro. Buona parte delle considerazioni sono facilmente estrapolabili anche solo da un discreto osservatore della meteorologia, senza troppi libri alle spalle, e per questo ancor più di valore.

    Ora bisogna vedere se raf se ne frega di tutto quello che gli diciamo e continua a rimanere della propria idea, come ha specificato in apertura. Speriamo di no il confronto serve sempre a migliorare.
    "You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)

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