
Originariamente Scritto da
andreasonn
Sono d'accordo, difatti io ho esordito in questa discussione definendo Lisbona come clima mediterraneo europeo per eccellenza, nonostante sia posta sull'atlantico.
Nel mediterraneo occidentale rientrano pienamente nella definizione di clima mediterraneo soltanto la costa andalusa da Gibilterra fino a motril, le isole baleari, le zone litoranee e sub litoranee di sardegna e sicilia, e le coste della calabria.
Le coste spagnole da almeria sino a Perpignan, hanno un regime pluviometrico non prettamente mediterraneo, con minimi secondari invernali pronunciati.
le coste del sud della francia e la corsica hanno un regime pluviometrico meglio inquadrato rispetto a quelle spagnole, ma la latitudine ormai troppo alta non le tutela da temperature basse invernali ( anche se la fascia da saint tropez fino a savona circa, gode di una mitezza particolare) .
La costa tirrenica italiana ha una posizione ormai troppo orientale che ne arreca disturbi al regime pluviometrico estivo (poiché meno protetta dalla alta pressione delle azzorre) e le fa sperimentare ( più particolarmente da roma in su) inverni meno miti, poichè esposti all'influenza dell'alta pressione termica continentale che si protende con facilità nella massa continentale balcanica., o a colate di basse pressioni artiche dalla traiettoria più orientale e colme di aria più gelida.
la costa adriatica italiana subisce le stesse dinamiche di quella tirrenica ma ampliate, e da pescara in su non si può più parlare di clima mediterraneo in termini numerici, anche se le influenze si estendono più a nord sino alla romagna.
La minima storica di napoli capodichino, ritoccata in questo gennaio, di -5,7 C° è quindi naturalmente inferiore a quella storica di Lisbona di -1,2 C°.
Il mio descriverle come climi "simili" era una classificazione con un certo intervallo di discrezione, suddividendo a sua volta i climi mediterranei caldi di koppen Csa in due sottoclassi, mediterranei "miti" e mediterranei "continentali" , e Napoli, pur avendo caratteristiche borderline, rientra nei mediterranei miti.
Il parametro climatico che tuttavia a parer mio le distingue di più è l'insolazione, particolarmente nel semestre invernale.
Maggiormente rispetto al gap termico invernale, o estivo, o alle precipitazioni totali in mm.
Infatti, anche se le precipitazioni totali di napoli sono mediamente di 300 mm superiori a quelle di lisbona ( 1000 contro 700 circa), questo gap dipende maggiormente dalla piovosità estiva, o meglio dei mesi tardo primaverili e inizio autunnali, dove napoli registra 200 millimetri in più, mentre da ottobre a marzo il gap tra le due città è di 100 millimetri a favore di napoli.
Ma questo surplus pluviometrico è determinato principalmente dalla maggior attività temporalesca della città partenopea, che scarica maggiori quantitativi in mm ad ogni precipitazione.
Considerando ciò e il gap relativamente esiguo, si può supporre che le ore effettive di precipitazioni, almeno nel semestre invernale siano abbastanza simili.
Tuttavia le ore di luce in inverno sono considerevolmente differenti. L'insolazione media è di 2375 ore per Napoli, mentre Lisbona ne fa registrare circa 2800, ben 425 di scarto, che si concretizzano mediamente in circa 35 giornate serene in più in un anno.
Questo scarto si distribuisce abbastanza equamente nei mesi, e raggiunge un minimo in giugno ( malgrado non siamo in california, nel suo piccolo anche lisbona soffre di un piccolissimo june gloom) ma si esprime maggiormente nel semestre invernale, dove lisbona registra una media di 143 ore di luce in dicembre mentre Napoli 105, poiché si traduce, su una media di circa 9 ore luce giorno, in circa 4,5 giornate pienamente serene in più nel mese, per un totale di 16 pienamente serene per Lisbona e 11,5 circa per napoli.
Lo scarto d'insolazione invernale si ripercuote anche per località della penisola iberica poste alla stessa latitudine di Napoli, come Coimbra che in dicembre ha 139 ore di luce, la continentale Madrid con 124, o Tarragona con 145.
Difatti Napoli, come tutta la penisola Italiana, sperimenta una uggiosità e nuvolosità maggiore, più pronunciata nel semestre freddo poiché meno influenzata dall'alta pressione delle azzorre per la sua posizione troppo orientale.
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