
Originariamente Scritto da
Jadan
Io la riassumerei in maniera diversa. Ci sono alcune persone (per non far nomi: Clayco e Sandro) che si sono sempre presentati come scettici, amanti della verità scientifica; persone indipendenti nello spirito e nell'animo, che non accettano soluzioni precostituite o facili; persone che nutrono dubbi su ciò che sostiene il 95% degli scienziati ma che non vogliono (o no!) aderire all'una o all'altra tesi. Ebbene, questo can can ha in realtà fatto cadere il velo: queste persone non sono per nulla scettiche: sono dei negazionisti di ferro che, non osando dichiararlo in passato, hanno preferito autodefinirsi scettici perché faceva più asettico e scientifico.
La ridicola ed esilarante polemica sui dati raw (raw vuol dire grezzo; row vuol dire riga o linea, tra l'altro) non me la spiego in altra maniera. Il CRU è uno dei vari centri sparpagliati per il mondo che raccolgono temperature. Tutti questi centri danno lo stesso identico andamento negli ultimi anni: la temperatura sta crescendo.
Mettere in dubbio i dati presentati dal CRU vuol dire una e una sola cosa: mettere in dubbio il fatto che la Terra si stia scaldando. Personalmente, per quanto mi riguarda, non ho bisogno di TUTTI i dati grezzi del CRU per saperlo. Mi basta guardar fuori dalla finestra. E, caso mai non mi fidassi dei miei occhiali, posso sempre contare sul fatto che, oltre all'inglese CRU abbiamo gli americani, i giapponesi e una marea di centri sparpagliati a livello locale qua e là. Ebbene, non ci sono santi: la terra si scalda.
Ma noi, che siamo scettici, non ci crediamo. O abbiamo a disposizione TUTTI i dati grezzi del CRU oppure non ci crediamo. Perché noi siamo scettici, mica negazionisti. Noi crediamo che la Terra si stia scaldando solo che, riteniamo, sia stata sottostimata la componente influsso solare, congiunzioni astrali ecc. ecc. Ma comunque, già che ci siamo, mica si può sostenere che la Terra si stia scaldando se non abbiamo a disposizione TUTTI i dati CRU. ora per ora, giorno per giorno, mese per mese, anno per anno, stazione per stazione, da almeno 50 anni in qua formattati alla speraindio. E insomma.
Noi siamo amanti della scienza, dicono i negazionisti. Certamente, come il vostro patrono letterario: Don Ferrante. Il patrono di tutti i negazionisti.
Dice adunque che, al primo parlar che si fece di peste, don Ferrante fu uno de' più risoluti a negarla, e che sostenne costantemente fino all'ultimo, quell'opinione; non già con ischiamazzi, come il popolo; ma con ragionamenti, ai quali nessuno potrà dire almeno che mancasse la concatenazione.
- In rerum natura, - diceva, - non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser né l'uno né l'altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. E son qui. Le sostanze sono, o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perché, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata da' venti. Non è ignea; perché brucerebbe. Non è terrea; perché sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perché a ogni modo dovrebbe esser sensibile all'occhio o al tatto; e questo contagio, chi l'ha veduto? chi l'ha toccato? Riman da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio. Ci dicono questi signori dottori che si comunica da un corpo all'altro; ché questo è il loro achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all'altro. Che se, per evitar questa Scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, dànno in Cariddi: perché, se è prodotto, dunque non si comunica, non si propaga, come vanno blaterando. Posti questi princìpi, cosa serve venirci tanto a parlare di vibici, d'esantemi, d'antraci...?
- Tutte corbellerie, - scappò fuori una volta un tale.
- No, no, - riprese don Ferrante: - non dico questo: la scienza è scienza; solo bisogna saperla adoprare. Vibici, esantemi, antraci, parotidi, bubboni violacei, furoncoli nigricanti, son tutte parole rispettabili, che hanno il loro significato bell'e buono; ma dico che non han che fare con la questione. Chi nega che ci possa essere di queste cose, anzi che ce ne sia? Tutto sta a veder di dove vengano.
Qui cominciavano i guai anche per don Ferrante. Fin che non faceva che dare addosso all'opinion del contagio, trovava per tutto orecchi attenti e ben disposti: perché non si può spiegare quanto sia grande l'autorità d'un dotto di professione, allorché vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi. Ma quando veniva a distinguere, e a voler dimostrare che l'errore di que' medici non consisteva già nell'affermare che ci fosse un male terribile e generale; ma nell'assegnarne la cagione; allora (parlo de' primi tempi, in cui non si voleva sentir discorrere di peste), allora, in vece d'orecchi, trovava lingue ribelli, intrattabili; allora, di predicare a distesa era finita; e la sua dottrina non poteva più metterla fuori, che a pezzi e bocconi.
- La c'è pur troppo la vera cagione, - diceva; - e son costretti a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell'altra così in aria... La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove. E quando mai s'è sentito dire che l'influenze si propaghino...? E lor signori mi vorranno negar l'influenze? Mi negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?... Ma quel che non mi può entrare, è di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna, e poi venirci a dire, con faccia tosta: non toccate qui, non toccate là, e sarete sicuri! Come se questo schivare il contatto materiale de' corpi terreni, potesse impedir l'effetto virtuale de' corpi celesti! E tanto affannarsi a bruciar de' cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?
His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s'attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.
Per Sandro. Non mi è ancora chiaro se quel tuo grafico rappresenti temperature o altro.
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