Galaverna e "Neve Antropogenica", un po' di chiarezza
Si sono aperte alcune discussioni su dubbi riguardanti gli episodi bianchi causati dalla nebbia di questi giorni. Galaverna o Neve chimica?
Punto primo, la galaverna si forma quando la nebbia sopraffusa con temperature sottozero congela a contatto con le superfici prevalentemente verticali, rami, erba, tronchi, pali etc.
Parte della galaverna può anche essere formata da nebbia che naturalmente cristallizza quando le temperature sono molto basse, in genere almeno -4 o -5°C...
La cristallizzazione della nebbia si deposita prevalentemente sulle superfici orizzontali, tetti, strade etc...
Ma allora quale è la distinzione tra galaverna e neve chimica?
Normalmente la nebbia rimane allo stato sopraffuso fino a i -4°C circa ed inizia generalmente a cristallizzare naturalmente al di sotto di tale temperatura. Molti fattori influiscono sulla temperatura alla quale la nebbia cristallizza e i principali sono il vento, ovvero il rimescolamento da esso generato e i nuclei di condensazione necessari per la cristallizzazione.
Meno vento c'è e più bassa sarà la temperatura per avere la cristallizzazione; così come per i nuclei di condensazione, meno sono e più bassa dovrà essere la temperatura per cristallizzare.
Ora entrano in gioco le attività umane che generano vento (il riscaldamento delle città genera correnti ascensionali seppur deboli e rimescola per alcune decine di metri lo strato nebbioso) e l'attività umana che causa l'immissione di ulteriori particelle che fungono da nuclei di condensazione.
Nelle nostre città si vedono episodi di fiocchi anche piuttosto grandi in alcune zone durante i momenti di nebbia e alta pressione, e questi sono generati solitamente da attività che immettono direttamente vapore nell'atmosfera. Nel caso della mia città ci sono sia una raffineria che un'acciaieria a generare tali apporti.
Il vapore caldo esercita un'azione forte di rimescolamento e trascina con sé quantità sufficienti di nuclei di condensazione per avere una precipitazione sottoforma di fiocchi, in pratica è come se fossimo in presenza di un enorme "cannone sparaneve".........
La distinzione tra galaverna, cristallizzazione della nebbia (che pure fa parte della definizione generale di galaverna) e neve chimica, la si ha nella grandezza dei fiocchi. La nebbia che cristallizza naturalmente rimane allo stato solido senza generalmente produrre fiocchi e precipita come polvere al suolo.
La neve chimica al contrario può generare fiocchi eccezionalmente anche grandi e produrre apporti in termini di spessore anche di alcuni centimetri, ma la si distingue dai fenomeni naturali, oltre per la sua intensità anche perché compare in un raggio di un km e mezzo al massimo due dal luogo di attività umana che genera tale fenomeno.
E' quindi più corretto parlare quindi di "Neve antropogenica" piuttosto che di neve chimica, dato che non sempre sono prodotti chimici o direttamente inquinanti a generare questi fenomeni, ma una combinazione di vari fattori dove il principale è il vapore come ho spiegato prima.
Nella foto allegata grossi fiocchi di neve antropogenica nel gennaio 2009. La precipitazione ha insistito per un'area di 4 kmq per tutto il giorno con 6 cm finali. Nulla altrove.
LR Stazione Meteo "Gerundo" di Spinadesco (CR)
Stazione Meteo "Gerre" di Bosco Ex Parmigiano (CR) www.isobare.it
Re: Galaverna e "Neve Antropogenica", un po' di chiarezza
la neve chimica come la chiamano, ha la stessa genesi di quella normale, la nebbia altro non è che una nube infatti, poi, fenomeni di tale neve, sono stati visti anche in zone lonta ne dalle industrie, anche in aperta campagna
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