Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
Infatti Matteo.
Ma quest'anno le SSTA atlantiche, soprattutto nel periodo maggiormente "delicato", ci hanno fatto penare, purtroppo.
Mah, il momento stagionale non dovrebbe comunque giuocare a sfavore. Ergo, guardiamo ancora avanti, nella direzione già seguita da diverse settimane ormai.
Che poi già a partire dal breve termine il Settentrione vivrà momenti di nowcasting coi.... fiocchi!....
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"La meteo è una passione che non comprende solo colui che non la nutre"
Genny, forever.
Ciao Alex
A me sembra di intravedere una possibile irruzione fredda entro le 144-168 ore, stavolta con obiettivo adriatico e centro sud.
Blocco atlantico ben saldo alla radice, non credo ci saranno entrate occidentali.
Gem strepitose, obiettivo adriatico e centro sud
Ecmwf molto simili a Gem
Ukmo
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Tacque,e dato di piglio al gran tridente i nembi raduno',sconvolse l'onde,tutte incito'le raffiche dei venti,e di nuvole empi'la terra ed il mare;e giu'dal Ciel precipito' la Notte!
Omero-Odissea
W il Libeccio!!!
Il mio sogno?Vedere la +32°c ad 850 hpa su Roma.
W il caldo!!!
Buongiorno a tutti.
Tentiamo di inquadrare i movimenti a medio lungo termine che sembrano disegnarsi a partire dall'attuale quadro sinottico.
L'attuale circolazione, figlia della tardiva invernata appena trascorsa, dovrebbe rimanere attiva ancora fino alla metà della prossima settimana (con afflusso di aria fredda responsabile fino a quel momento di temperature minime piuttosto basse), momento da cui dovrebbe estendersi alle medie latitudini e proteso fino al Mediterraneo un'area di alta pressione dalle sembianze meno fugaci e accompagnata da un più corposo aumento dei gpt in area subtropicale.
Ma... guardando i movimenti circolatori del nostro emisfero si scorgono segnali tali da dubitare che la quiete descritta dalla sinottica sopra postata possa avere carattere di stabilità e durevolezza.
La diminuzione dei geopotenziali in sede polare ben rappresentata da una svolta del posizionamento dell'AO index su valori positivie, stando alla maggioranza di clusters neanche di poco,
va a ridistribuire in maniera maggiormente omogena la vorticità potenziale in area polare rinforzando in maniera considerevole la "macilenta" invernata dell'area canadese, nonostante che il "grosso" del vp permanga ancora in area euroasiatica:
La fase pertanto di stampo primaverile che vede l'estensione dell'alta atlantica anche sulla nostra penisola potrebbe essere contestualmente figlia sia del naturale procedere della stagione sia della fase contrassegnata proprio dalla netta salita dell'AO index che favorirebbe una minor propensione a scambi meridiani e all'instaurazione di una sorta di zonalità "alta".
Dicevo c'è un "ma" rappresentato contestualmente da diversi fattori che potrebbero imprimere durante la terza decade del mese una nuova svolta circolatoria:
1. una situazione caratterizzato da ssta che non favorisce l'instaurarsi di una tipica situazione da NAO +:
Guardate rispetto alla salita dell'Arctic oscillation come la NAO rimanga addirittura lievemente al di sotto della neutralità:
2. Come il PNA index rimanga invece su valori nettamente positivi e che pertanto favorisca, visto tra l'altro il ripristino della circolazione polare, ondulazioni ad onda lunga capaci di generare verosimili forcing meridiani in uscita dagli States (ora che il vortice canadese sembra redivivo)
ma soprattutto che:
3. la repentina e successiva pronunciata discesa, possa lasciare ad intendere ad un nuovo intenso disturbo (onda calda) indotto verosimilmente dall'ENSO ancora ben posizionato su anomalie positive, in grado ancora una volta di andare a condizionare la stabilità del vortice polare con una nuova intrusione destabilizzante:
Motivo per cui non escluderei nello scenario italico (senza naturalmente scendere in dettagli impossibili al momento da inquadrare) contraddistinto da una fase (22-28 marzo) contrassegnato da nuovi impulsi freddi e perturbati tali da poter ritardare anche non poco (termicamente intendo) l'avvento di una primavera più franca e riguardanti grossomodo gran parte della nostra penisola, e da una successiva fase (prima decade di aprile) più mite per il centro sud ma contrassegnata da tempo generalmente instabile perturbato salvo non escludibili a priori piccole fasi di intervallo a beneficio specialmente delle regioni meridionali.
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Matteo
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