Non penso proprio che sia sottostimato. E in effetti già le proiezioni di 35 anni fa davano le zone polari come quelle che subivano il riscaldamento più accentuato (feedback da riduzione albedo + minima attività convettiva)
Bisogna comunque distinguere fra cause ed effetti: mentre le zone tropicali sono un'importante driver della variabilità interannuale (ENSO) e un accumulo di energia in quella zona tende ad impattare sul clima globale (attraverso redistribuzione mediante dinamiche atmosferiche e oceaniche ma anche attraverso modifiche nei flussi di energia causati da cambiamenti nei flussi di calore latente), le zone polari tendono a manifestare maggiormente gli effetti di questi processi. Anche se poi, a livello regionale, un aumento delle T superficiali/dei venti geostrofici prevalenti/dell'apporto di masse d'aria più calde - attraverso un impatto su estensione e spessore dei ghiacci marini - tende ad impattare anche sui flussi di calore trasferiti da un oceano meno freddo e meno "isolato" dal ghiaccio e quindi ad autoraffozare il fenomeno (feedback +). Se ne è parlato per decine di pagine e post, negli ultimi 2 anni, sul TD dedicato all'Artico.Manabe, S., and R. T. Wetherald, 1975: The effects of doubling CO2 concentration on the climate of a general circulation model. Journal of the Atmospheric Sciences, 32 (1), 3-15.
Abstract: An attempt is made to estimate the temperature changes resulting from doubling the present CO2 concentration by the use of a simplified three-dimensional general circulation model (...) It is shown that the CO2 increase raises the temperature of the model troposphere, whereas it lowers that of the model stratosphere. The tropospheric warming is somewhat larger than that expected from a radiative-convective equililbrium model. In particular, the increase of surface temperature in higher latitudes is magnified due to the recession of the snow boundary and the thermal stability of the lower troposphere which limits convective heating to the lowest layer. It is also shown that the doubling of carbon dioxide significantly increases the intensity of the hydrologic cycle of the model.
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Osservando anche l'anomalia di temperatura annuale, dal 2004 al 2009, in media troposfera (ho scelto la quota di 700 hPa), nascerebbero dubbi su come possa essere ritenuto irrisorio il contributo al GW dato dalle due calotte polari: sono, mediamente, le aree più calde del pianeta: siamo al 20% della superficie terrestre che fornisce contributi di anomalie che, mediamente, sono le più elevate.
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A me, francamente, un minimo di dubbio sulla sottostima, viene...
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Ma insomma come fa ad essere sottostimato il contributo artico se abbiamo mostrato dei grafici da cui le anomalie artiche sono escluse e l'andamento è quasi identico in troposfera a quello medio globale?
è anche disponibile un grafico della nasa giss da cui viene rimosso sia l'artico che l'antartide, anche qui se si escludono i due poli le anomalie degli ultimi anni sono di pochi centesimi di grado inferiori:
http://data.giss.nasa.gov/gistemp/graphs/IntegArea.pdf
Se invece vogliamo fare affidamento alle reanalisi teniamo in considerazione che come al solito e specie nelle aree polari ci sono non pochi problemi ad esempio il lavoro di Serreze che ho citato usa i dati di reanalisi ma prima rimuove dei pixel contenenti anomalie troppo elevate a causa dell'analisi dei ghiacci usata dalle reanalisi:
" Different sea ice analyses were used during the period 1998–2004, leading to some mismatches between the sea ice analyses and model regarding identification of ocean versus land points. This can be seen in SAT and related variables (such as upwelling longwave radiation from the surface) being erroneously high over some polar grid cells,most obvious during the cold season. Analyses that follow consider these problem as missing in all months. Problem cells were identified as those for which the difference between monthly means of upwelling longwave radiation for the periods1979 to 1996 and 1998 to 2001 exceeded 10 W m . The 1998 to 2001 mean, instead of 1998 to 2004, proved to be the most effective identifier for problem cells."
Sicuramente è ragionevole supporre che la perdita di ghiacci artici comporti un aumento termico anche sulle aree di terra limitrofe all'oceano artico specie in autunno ma oltre ad essere un processo di feedback previsto fin dagli anni '70 in ogni caso una volta che si escludono dalle medie globali le aree oltre 65N il contributo artico viene rimosso, che invece le SST artiche possano influenzare aree di oceano o tropicali mi sembra assai poco credibile; come fa una regione in cui un piccolo surplus di energia causa una grossa risposta termica ad influenzare ltemperature di aree dove per avere un analoga risposta termica serve MOLTA più energia? In ultimo il GW c'è ed è simile in entità in tutte le stagioni l'amplificazione artica invece no ha delle spiccate caratteristiche stagionali.
Ultima modifica di elz; 21/03/2010 alle 14:16
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Andrea, questo e' il grafico del contributo polare nord al GW troposferico. Ho plottato le aree 60-90N e 70-90N (per ottenerle e' facile, si prendono le anomalie globali e si sottraagono quelle globali - la fascia desiderata, es. 90S-60N)).
C'e' da calcolare il fatto che manca una fetta da 82.5N a 90N ma e' anche quella meno anomala.
La media dal 1999 al 2010 del contributo polare al GW e' di:
90-60N: +0,029°
90-70N: +0,015°
E' 0° la media dal 79 al 2010 e invece dal 1979 al 1998:
90-60N: -0,016°
90-70N: -0,008°
Quindi e' chiara gia una cosa, che il contributo delle TERRE sub-artiche (60-70N) e' assai + importante degli aumenti sulla zona artica vera e propria (70-90N). E poi e' chiaro anche come l'esaltazione artica sia avvenuta DOPO il Nino del 98, cosa che ho affrontato spesso nel Blog (es: Il Niño 1997/98 e i ghiacci artici |Global Warming, monitoraggio Clima , Artico, concentrazione ghiacci 1979-2009|Global Warming, monitoraggio Clima ).
Come vedi il contributo e' irrisorio. Inoltre e' chiarissima la connessione tra artico e tropici, nel grafico ho messo i Nino (ONI sopra 0,5):
Ciao a tutti.
Tirando le somme, sembra allora che la causa dell'aumento dell'anomalia di gennaio non sia imputabile alle SSTA polari. Probabilmente, quindi, ho sbagliato, e me ne scuso con tutti voi: dico “probabilmente” perché, in virtù della complessità del sistema climatico in cui nulla è noto con certezza, esiste anche una probabilità (a questo punto minima) che io abbia ragione. Con assoluta certezza, però, posso dire che dal punto di vista fisico quanto detto non è sbagliato. E inoltre, nell'articolo non ho dato già per certe le ipotesi fatte: ho detto, infatti, che bisognerà verificare.
Desideravo, inoltre, dire una cosa: l'affascinante motore climatico è un mondo su cui desidero imbastire delle mie teorie, ragionando con la mia testa e senza sposare teorie altrui, sia perché vorrei sfruttare a pieno ciò che ho appreso all'università, sia perché sarebbe troppo comodo farsi portavoce di ipotesi fatti da altri. In questa mia intenzione, è logico supporre che... non tutte le ciambelle verranno col buco. Ma questo, si sa, è l'inconveniente della ricerca.
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C'e' poco da scusarsi, in un forum meteo e su internet si discute e si fanno ipotesi, non si fa scienza e quindi non e' importante avere o non avere ragione. Siamo qui, appassionati di clima e meteo a cercare di scoprirne i segreti e ogni sforzo di ognuno e' sempre un lavoro bene accetto e importante.
Nel caso specifico i dati non danno sostegno alla tua ipotesi nel senso stretto, ma questo non significa che una quota parte, che negli ultimi due mesi puo' aver sfiorato anche lo 0,1° su 0,6° (quindi parecchio), non sia proprio dovuta al minor spessore dei ghiacci in Artico con le conseguenze del caso su ssta, albedo ecc...
A me francamente fa impressione l'enorme anomalia in zona TNA fino a record assurdo ....
TNA:
.... una situazione che sto monitorando giornalmente per capirne i contorni ma che certamente e' la responsabile seconda (dopo il Nino stesso) delle forti anomalie troposferiche degli ultimi 2 mesi.
E Marzo sara' il top dei top con un massimo di anomalia troposferico probabilmente storico o giu di li.![]()
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