Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Un’isoterma di -20 °C sul Nord Italia vuol dire proprio commentare l’impossibile?

    I modelli, si sa, sono la croce e la delizia del popolo di appassionati tutti i giorni perché sono gli unici in grado di demoralizzare e enfatizzare più volte nell’arco delle 24 ore. Smentite, conferme e ritrattazioni si rincorrono proprio come fanno le nubi nel loro mare atmosferico, e ciò accade soprattutto quando gli scenari che vengono disegnati ricalcano tinte forti che variano dal blu, al viola e, per noi italiani, al fantasmagorico rosso porpora. Sono certamente carte da salvare quelle diffuse oggi dal modello GFS06 con la situazione prevista per fine mese, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto coreografico che descriverebbe una situazione che forse l’Italia non ha mai sperimentato, nemmeno in quei tre anni di grande freddo che vengono sempre nominati: ’29-’56-’85.

    Con ottima probabilitÃ* forse, siamo di fronte ad un quadro la cui attendibilitÃ* è inferiore all’1%, poiché una situazione del genere potrebbe andare ben oltre quanto accaduto realmente nella succitata triade gelida e quindi, solo per questo, davvero impossibile che si realizzi. Quanto appena detto è il succo di tutti i giudizi che si possono esprimere osservando mappe del genere, la cui inaffidabilitÃ* è supportata anche dal lungo intervallo temporale che ci separerebbe dall’evento storico. Va da sé che allora quell’1% è destinato a scendere ancora e nel mare di gelo previsto potrebbe essere poi l’unico elemento ad andare sottozero.

    Ma è proprio impossibile che un evento così estremo arrivi ad interessarci? A questa domanda si sono due risposte. La risposta è affermativa se ragioniamo tenendo conto di quanto ho appena detto sopra, mentre è “no” se teniamo in considerazione la dinamica atmosferica degli ultimi anni. In primo luogo, però, vediamo, in sintesi, quale configurazione barica favorirebbe una discesa gelida di tale portata. Innanzitutto ci vorrebbe la materia prima, ossia il gelo e questo non sembra proprio mancare: sulla Russia europea, in queste ore, sta cominciando un raffreddamento come non si ricordava da anni. Banale conseguenza di tutto ciò sarebbe quindi l’ulteriore consolidamento di un poderoso anticiclone russo, proprio quello che nell’ultima settimana ha marginalmente interessato anche l’Italia. Questo aspetto, in linea di massima, appare scontato perché in questo momento è più che una certezza.

    In secondo luogo, a detta dei modelli, ci vorrebbe una risalita dell’Anticiclone delle Azzorre verso latitudini settentrionali in grado di costituire un unico blocco anticiclonico esteso dall’Atlantico portoghese alla penisola scandinava, con associato calo di pressione sul Mediterraneo (legge della compensazione) in grado di apparire quale buca di potenziale dentro cui cadere il blocco gelido. Un quadro proprio di pura fantascienza? Non direi, visto che l’ultima incursione azzorriana verso Nord risale a circa tre settimane fa e costituisce una delle più frequenti evoluzioni avute negli ultimi anni.
    La fase anticiclonica prevista sul Mediterraneo da giovedì potrebbe evolvere seguendo tale disegno.

    In definitiva, allora, finiamo per leggere una certezza (quella del gelo imminente in Russia) come un freddo fine a sé stesso destinato a rimanere oltre i confini, certi dell’impossibilitÃ* che l’evento si realizzi anche di fronte a quella configurazione barica appena descritta che negli ultimi anni è diventata la norma. Credo allora che, è proprio la -20 °C a fare la differenza: non riusciamo a capacitarci di questa temperatura perché la crediamo impossibile per le nostre latitudini. Nel complesso, -20 a parte, i modelli propongono, tra tutte, anche un’evoluzione che non si discosta per niente dalle dinamiche degli ultimi anni, con alte pressioni forti e tenaci alle alte latitudini (Alta delle Azzorre in pieno Atlantico, Alta Scandinava…) e basse pressioni in area mediterranea che hanno favorito precipitazioni al Centro-Sud. E proprio perché stiamo parlando di una situazione avute tra le più frequenti, a mio avviso dire che è impossibile non trova giustificazioni.

    Al di lÃ* della situazione descritta, la ragione imporrebbe anche una riflessione sui possibili risvolti di una situazione del genere. Mi limito a dire questo. Chi ha letto e risposto ad mio ultimo intervento sa a cosa mi riferisco…

    Un saluto a tutti

  2. #2
    Rameca
    Ospite

    Predefinito Re: Un’isoterma di -20 °C sul Nord Italia vuol dire proprio commentare l’impossibile?

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano
    I modelli, si sa, sono la croce e la delizia del popolo di appassionati tutti i giorni perché sono gli unici in grado di demoralizzare e enfatizzare più volte nell’arco delle 24 ore. Smentite, conferme e ritrattazioni si rincorrono proprio come fanno le nubi nel loro mare atmosferico, e ciò accade soprattutto quando gli scenari che vengono disegnati ricalcano tinte forti che variano dal blu, al viola e, per noi italiani, al fantasmagorico rosso porpora. Sono certamente carte da salvare quelle diffuse oggi dal modello GFS06 con la situazione prevista per fine mese, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto coreografico che descriverebbe una situazione che forse l’Italia non ha mai sperimentato, nemmeno in quei tre anni di grande freddo che vengono sempre nominati: ’29-’56-’85.

    Con ottima probabilitÃ* forse, siamo di fronte ad un quadro la cui attendibilitÃ* è inferiore all’1%, poiché una situazione del genere potrebbe andare ben oltre quanto accaduto realmente nella succitata triade gelida e quindi, solo per questo, davvero impossibile che si realizzi. Quanto appena detto è il succo di tutti i giudizi che si possono esprimere osservando mappe del genere, la cui inaffidabilitÃ* è supportata anche dal lungo intervallo temporale che ci separerebbe dall’evento storico. Va da sé che allora quell’1% è destinato a scendere ancora e nel mare di gelo previsto potrebbe essere poi l’unico elemento ad andare sottozero.

    Ma è proprio impossibile che un evento così estremo arrivi ad interessarci? A questa domanda si sono due risposte. La risposta è affermativa se ragioniamo tenendo conto di quanto ho appena detto sopra, mentre è “no” se teniamo in considerazione la dinamica atmosferica degli ultimi anni. In primo luogo, però, vediamo, in sintesi, quale configurazione barica favorirebbe una discesa gelida di tale portata. Innanzitutto ci vorrebbe la materia prima, ossia il gelo e questo non sembra proprio mancare: sulla Russia europea, in queste ore, sta cominciando un raffreddamento come non si ricordava da anni. Banale conseguenza di tutto ciò sarebbe quindi l’ulteriore consolidamento di un poderoso anticiclone russo, proprio quello che nell’ultima settimana ha marginalmente interessato anche l’Italia. Questo aspetto, in linea di massima, appare scontato perché in questo momento è più che una certezza.

    In secondo luogo, a detta dei modelli, ci vorrebbe una risalita dell’Anticiclone delle Azzorre verso latitudini settentrionali in grado di costituire un unico blocco anticiclonico esteso dall’Atlantico portoghese alla penisola scandinava, con associato calo di pressione sul Mediterraneo (legge della compensazione) in grado di apparire quale buca di potenziale dentro cui cadere il blocco gelido. Un quadro proprio di pura fantascienza? Non direi, visto che l’ultima incursione azzorriana verso Nord risale a circa tre settimane fa e costituisce una delle più frequenti evoluzioni avute negli ultimi anni.
    La fase anticiclonica prevista sul Mediterraneo da giovedì potrebbe evolvere seguendo tale disegno.

    In definitiva, allora, finiamo per leggere una certezza (quella del gelo imminente in Russia) come un freddo fine a sé stesso destinato a rimanere oltre i confini, certi dell’impossibilitÃ* che l’evento si realizzi anche di fronte a quella configurazione barica appena descritta che negli ultimi anni è diventata la norma. Credo allora che, è proprio la -20 °C a fare la differenza: non riusciamo a capacitarci di questa temperatura perché la crediamo impossibile per le nostre latitudini. Nel complesso, -20 a parte, i modelli propongono, tra tutte, anche un’evoluzione che non si discosta per niente dalle dinamiche degli ultimi anni, con alte pressioni forti e tenaci alle alte latitudini (Alta delle Azzorre in pieno Atlantico, Alta Scandinava…) e basse pressioni in area mediterranea che hanno favorito precipitazioni al Centro-Sud. E proprio perché stiamo parlando di una situazione avute tra le più frequenti, a mio avviso dire che è impossibile non trova giustificazioni.

    Al di lÃ* della situazione descritta, la ragione imporrebbe anche una riflessione sui possibili risvolti di una situazione del genere. Mi limito a dire questo. Chi ha letto e risposto ad mio ultimo intervento sa a cosa mi riferisco…

    Un saluto a tutti
    In effetti mi aspettavo da parte tua un intervento in questo senso che esprime con coerenza ciò che vai indagando da tempo...

    non scenderÃ* la -20 ma una colata di aria artica continentale di uno certo spessore potrebbe giungere qui se non nei prossimi giorni, nelle prossime settimane...sbaglio?

  3. #3
    Banned L'avatar di Thor
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    Predefinito Re: Un’isoterma di -20 °C sul Nord Italia vuol dire proprio commentare l’impossibile?

    Il record di Trieste è -18° a 850 hPa nel '91.

  4. #4
    Brezza leggera L'avatar di francescoviscardi
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    Predefinito Re: Un’isoterma di -20 °C sul Nord Italia vuol dire proprio commentare l’impossibile?

    La tua analisi è interessante e persuasiva. Però, a dare poche chances all'arrivo "ciclopico" del freddo è sicuramente lo studio statistico del nostro clima che non contempla tale tipo di situazioni estreme. Ciò non di meno, le premesse che hai giustamente analizzato ci sono tutte.
    Tutta la fiducia è riposta in Madre Natura

  5. #5
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    Predefinito Re: Un’isoterma di -20 °C sul Nord Italia vuol dire proprio commentare l’impossibile?

    Citazione Originariamente Scritto da francescoviscardi
    La tua analisi è interessante e persuasiva. Però, a dare poche chances all'arrivo "ciclopico" del freddo è sicuramente lo studio statistico del nostro clima che non contempla tale tipo di situazioni estreme. Ciò non di meno, le premesse che hai giustamente analizzato ci sono tutte.
    Concordo, è tutta una questione di statistica, per questo che non credo affatto a certe carte E' + probabile avere cammello per altri 3 mesi piuttosto che la -20° su di noi

  6. #6
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Un’isoterma di -20 °C sul Nord Italia vuol dire proprio commentare l’impossibile?

    Citazione Originariamente Scritto da francescoviscardi
    La tua analisi è interessante e persuasiva. Però, a dare poche chances all'arrivo "ciclopico" del freddo è sicuramente lo studio statistico del nostro clima che non contempla tale tipo di situazioni estreme. Ciò non di meno, le premesse che hai giustamente analizzato ci sono tutte.
    In un contesto di cambiamento climatico in atto (sono convinto che le dinamiche invernali degli ultimi anni tirino in causa anche un arretramento della Corrente del Golfo), credo che la statistica del clima italiano vada consultata conferendole una deviazione standard maggiore, incrementando in tal modo il numero di casi “estremi” che, se prima cadevano in anomalia, ora diventano la norma. La tendenza climatica degli ultimi anni sembra seguire proprio questa strada.

    Con questo non dico certo che la -20 °C è la norma, ma seppur ancora molto lontana da essa tende ad avvicinarsi di un tratto infinitesimo… Non è nulla, ma è giÃ* un cambiamento.

    Un saluto a Rameca e a tutti

    Andrea
    Ultima modifica di andrea.corigliano; 16/01/2006 alle 22:03

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