Certo che l'individuo umano, di cui modestamente faccio parte, è molto strano, p.e. si spendono milioni di € per combattere la desertificazione, soprattutto in africa, anche con progetti italiani.
Molto meritorio, non c'è che dire.
Ma si da il caso che ormai da molti decenni l'inurbamento selvaggio ricopre sempre più i nostri campi, in pratica il deserto lo riproponiamo in versione casalinga.
L'asfalto, grande colpevole dell'effetto serra, avanza anche dove è inutile, c'è ancora spazio verde e vai con il bitume!
Fin quando non capiremo che siamo solo ospiti fluttuanti in questa terra sarà inutile togliere al deserto, quello che gli stiamo ridando.
Sia chiaro, non ho nessuna implicazione politica/partitica.
L'intelligenza è anche preservare il possibile, lo stiamo facendo?
salutimeteo![]()
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
Riccardo , hai perfettamente ragione .
ma ormai l' uomo è stato sconfitto dal virus della follia , quella follia che lo spinge a colonizzare , devastare e edificare anche i territori più sperduti del mondo .
pultroppo non ci possiamo fare niente , se non contrastare gli uomini ( pochi ) responsabili di questo disastro .
se i cicloni , le tempeste e i temporali che la maggioranza di noi amiamo , è anche colpa di quei pochi burocrati che investono sul cambiamento globale , come i petrolieri .
voglio vedere quando finisce il petrolio l' uomo andove se li mette tutti questi mezzi di trasporto e tutti quei marchingegni che funzionanon con petrolio o derivati .
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
lo sviluppo sostenibile è possibile...e rispetto alle concezioni degli anni 60 si sono fatti passi da gigante in termini di urbanistica e pianificazione territoriale. Il problema è che non sempre i buoni propositi teorici si mettono in pratica perchè i soldini finiscono in altre bocche e si preferisce la bustarella della ditta che fare le cose a regola d'arte
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Noto che del tema non frega niente?
Strano, perchè per me la meteo è sinonimo di ambiente e natura.
Chissà, arriverà il giorno in cui per coltivare patate o fieno bisognerà farlo
sui tetti dei condomini!
Non sarà il mio mondo!!
delusi...salutimeteo![]()
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
Sono pienamente d'accordo!Certo che l'individuo umano, di cui modestamente faccio parte, è molto strano, p.e. si spendono milioni di € per combattere la desertificazione, soprattutto in africa, anche con progetti italiani.
Molto meritorio, non c'è che dire.
Ma si da il caso che ormai da molti decenni l'inurbamento selvaggio ricopre sempre più i nostri campi, in pratica il deserto lo riproponiamo in versione casalinga.
L'asfalto, grande colpevole dell'effetto serra, avanza anche dove è inutile, c'è ancora spazio verde e vai con il bitume!
Fin quando non capiremo che siamo solo ospiti fluttuanti in questa terra sarà inutile togliere al deserto, quello che gli stiamo ridando.
Sia chiaro, non ho nessuna implicazione politica/partitica.
L'intelligenza è anche preservare il possibile, lo stiamo facendo?
salutimeteo![]()
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Bel discorso, ma pochi si fermano per riflettere:
della geografia non interessa più niente a nessuno.
La geografia non è solo mera conoscenza didattica: la capitale di...,
produce..., ma studio dei territori.
L'Italia, in circa quarant'anni è passata dal Paese arretrato e piuttosto agreste a un territorio urbano: e urbano della peggior specie.
Perché ha vinto il modello che gli USA non considerano più vincente da almeno vent'anni, ovvero la città spalmata sul territorio.
Ma l'Italia non ha fette di pane così estese come le pianure centrali americane o le piane costiere californiane.
E così, se a Los Angeles si prova a ricompattare la città con un piano di mobilità che farebbe impallidire Stoccolma, Roma si ritrova città-regione con appena 30 km di metropolitana e un tasso di motorizzazione altissimo.
E già, perché a Roma provincia ci sono 3,5 milioni di veicoli immatricolati (con 4milioni di abitanti) tanti quanti ce ne sono a Parigi con 10 milioni di residenti.
Parigi è città compatta che ha ridotto gli spazi concentrando la città: a Roma si è avuto rispetto per il territorio (oppure per le tasche dei costruttori) e la città è letteralmente esplosa.
Anzio, Pomezia, Guidonia, Riano non sono più paesi e città ma quartiere della grande metropoli: uno stuolo di palazzine (maledetto tipo edilizio, che richiede somme spaventose per servizi ed è INsostenibile da ogni punto di vista) hanno invaso la regione da Viterbo a Terracina, dalla costa a Carsoli.
Parlo di Roma, ma lo stesso discorso vale per la pianura veneta (città Veneta formata dal fondersi di Venezia, Mestre, Padova e Treviso).
Qui un documento interessante circa la vera dimensione delle città italiane:
(Organismi urbani e metropolitani Urbanismi, Cluster urbani e aree metropolitane, è il terzo titolo in basso, basta iscriversi ma è gratuito)
E il territorio rurale che fine ha fatto: sparito.
A parte la Maremma, il Campidano, e le creste appenniniche (quelle alpine sono quasi tutte straziate dal turismo invernale di massa) in Italia nessun luogo è libero dall'azione quotidiana dell'uomo.
Da impattista ambientale vi dico che (fatevi un giro su Google Earth, moderno Atlante delle nostre elementari) nessuna campagna è distante più di 30km da una grande industria, un'autostrada,
o un depuratore che farebbe faville.. se solo funzionasse.
Ma la cosa ci si ritorce contro: da tecnico mi fa sorridere la coltivazione biologica in senso lato.
Ma credete veramente che in Pianura Padana, ci sia un posto dove piantare qualcosa seguendo tutte le regole più ferree della coltivazione senza uso di pesticidi e quant'altro, che sia esente dalle ricadute dei pennacchi emissivi delle aree urbane e non solo che ormai compaiono come nube permanente?
Oppure che l'eccesso pauroso di fertilizzanti non abbia già ucciso l'Adriatico e le coste del Tirreno?
Bel libro: non per poco amor di patria, ma da studioso (i numeri parlano chiaro) l'Italia, in questo momento, è il peggior esempio di "occidente", di sviluppo cieco e non sostenibile assolutamente votanto al consumo forsennato - che sta affossando il mondo - non per attenzione alla sfera ambientale, ma proprio perché consumiamo impavidamente risorse che non sono SOLO nostre, anzi non lo sono proprio.
Allego 2 file in Google Earth del progetto Schamachy: si tratta della colonna troposferica di diossido di azoto, sui cui livelli normativi si discute da tempo (troppo alti) e i cui effetti sono sensibili sia sull'uomo che sul mondo vegetale.
PS: cambiate l'estensione da .pdf a .rar ed estrate i 2 file: spero che i moderatori mi perdonino ma i file .kmz non vengono accettati e l'artificio ha scopo esclusivamente tecnico-divulgativo![]()
Ultima modifica di handyman; 22/06/2010 alle 08:38
Grazie a handyman per gli spunti sempre interessantissimi.
Mi riprometto di approfondire l'argomento, appena avrò tempo.![]()
Non mi muove un catastrofismo, personale, profetico o tantomeno politico.
Però credo che la foga asfaltatrice porti con se una sorta di cancro, che piano piano
aumenti il deserto, che tanto vogliamo abbattere in terre lontane.
Lo sviluppo sia compatibile con l'ambiente e la nostra intelligenza.
I nostri figli e nipoti hanno lo stesso diritto che stiamo avendo(per ora) noi,di vivere sulla terra/casa.
Alberi, ecco guardiamo a loro come degli amici da coltivare.
salutimeteo
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
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