giÃ* da qualche run i modelli prospettano sul lunghissimo termine configurazioni veramente inusuali, certamente dettate dalle altrettanto unusuali vicissitudini della stratosfera; ed in particolare si può apprezzare una sconfinata area di poteni alte pressioni in sede polare:






un fuga incredibile dei noccioli di bassa pressione polari verso latitudini più basse.

In questo tzunamj barico, manca a mio avviso l'apporto di un solido vortice canadese che sia in grado di rilanciare rimonte efficaci di alta pressione di blocco in atlantico, rimanendo invece il blocco cutoffato sempre più a settentrione.
Se vogliamo anche nelle carte stratosferiche, pur favolose, si nota questa peculiaritÃ* atlantica.


In pratica affluiscono verso l'europa non solo il nocciolo gelido siberiano in retrogressione, ma anche infiltrazioni di "bassa zonalitÃ*", che per l'appunto disturbano molto la barriera antiticlonica alle basse latitudini.

In questo contensto il palcoscenico principale delle irruzioni fredde sembra essere l'europa (quasi tutta) rimanendo invece il mediterraneo a serio rischio di interessamento marginale. (Basta guardare gli spaghi di londra, in queste ultime emissioni con più cluster bassi rispetto a quelli di roma).

Situazioni in genere molto "al limite", che possono condurre o meno all'entrata franca nel mediterrano dei noccioli gelidi in arrivo a nord delle alpi attraverso il rodano, a seconda che l'asse della saccatura passi poche centinaia di km più a nord o più a sud.

Certo che se ingresso sarÃ* ci sarÃ* da divertirsi.

vediamo i prossimi aggiornamenti