
Originariamente Scritto da
remigio zago
Ebbene sì, ora possiamo finalmente sciogliere la prognosi di una evoluzione inizialmente solo intravista tra i fumi modellistici.
Come molti di noi affermavano ad inizio stagione, l'inverno 05/06 si presentava con tutti i crismi dell'inverno "old style" dato che per una volta stavano per coincidere vari fattori (
QBO orientale,
SOI neutro tendente a negativo, attivitÃ* solare al minimo undecennale) in grado di produrre qualcosa di eclatante: e quel qualcosa sta per avverarsi!!
Un'analisi attenta delle dinamiche stratosferiche "in fieri" unita ai forecasts delle principali teleconnessioni in ambito euroatlantico ci sta offrendo su un piatto d'argento una situazione da inverno "di altri tempi".
Lo SW Major in atto, quarta pulsazione consecutiva, si sta dimostrando in tutta la sua magnificenza e rara intensitÃ* tanto da poterlo ormai annoverare tra i più intensi degli ultimi 25 anni; la propagazione ai piani isobarici inferiori sembra essere inarrestabile e tra una decina di giorni un immenso ed intenso anticiclone polare unito ai fratelli termici stagionali canadese ed euroasiatico determinerÃ* una situazione barica da salvare a "futura memoria" come raramente si era vista nello scorso secolo, con una totale inversione della zonalitÃ* alle alte latitudini e un solco subpolare depressionario relegato al 45° parallelo nord: una situazione che era usuale vedere nei migliori inverni della Piccola Era Glaciale.....
Un rapido controllo della 100 hpa di quell'anno innominabile in cui ad uno SW Major fece seguito quasi istantaneamente una colata artica di storica portata mostra incredibili ed inquietanti analogie con la distribuzione dei lobi splittati di quel che resta dello scempio del vortice polare stratosferico prodotta dalla violenta intrusione anticiclonica in sede polare conseguente al repentino riscaldamento.
La forte baroclinicitÃ* dello spessore (thickness) tra i 100 e 500 hpa propone infatti un profondo nucleo freddo di estrazione artica con centro su Russia europea a 100 hpa e su Europa centro-meridionale a 500 hpa, con flusso artico continentale a tutti i livelli.
Per concludere, tralasciando volutamente dettagli sinottici da valutare comunque attentamente una volta calibrati con più precisione con l'avvicinamento temporale all'evento e considerando fisiologici aggiustamenti in corso d'opera oggi mi sento finalmente di affermare con pochissimi rischi che stiamo per entrare in una fase meteorologica che potrebbe rivelarsi di portata storica per gran parte del nostro continente.

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