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  1. #41
    Uragano L'avatar di Valgerola
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Ma...strano che non vi siano Larici in Val Lesina, nella prospicente mia Val Gerola è pieno!, a Rasura c'è persino la localitÃ* "Larice", tra l'altro anche la mia via si chiama così poichè porta a quel maggengo!.
    Credo sia dovuto ad altri fattori la distribuzione della vegetazione, del tipo................terreno, ma soprattutto mano dell'uomo!.
    C'è da dire che in bassa Valtellina un bosco perfetto come quello di Rasura è difficile trovarlo , la vegetazione rispetta le fasce altitudinali con precisione metrica!!!!!, castani e noci fino a 900m, poi c'è la faggeta 1000/1100m , quindi abete bianco e rosso 1100/1300m, oltre il Larice prende il sopravvento che sale fin oltre i 1600m, poi ci sono gli alpeggi.

  2. #42
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Citazione Originariamente Scritto da Valgerola
    Ma...strano che non vi siano Larici in Val Lesina, nella prospicente mia Val Gerola è pieno!, a Rasura c'è persino la localitÃ* "Larice", tra l'altro anche la mia via si chiama così poichè porta a quel maggengo!.
    Credo sia dovuto ad altri fattori la distribuzione della vegetazione, del tipo................terreno, ma soprattutto mano dell'uomo!.
    C'è da dire che in bassa Valtellina un bosco perfetto come quello di Rasura è difficile trovarlo , la vegetazione rispetta le fasce altitudinali con precisione metrica!!!!!, castani e noci fino a 900m, poi c'è la faggeta 1000/1100m , quindi abete bianco e rosso 1100/1300m, oltre il Larice prende il sopravvento che sale fin oltre i 1600m, poi ci sono gli alpeggi.
    io fornisco quote leggermente diverse:

    200>600 robinie,querce,ontani,betulle ma soprattutto castagni!
    600>900 domninano i faggi (qui "coltivati" come legna da ardere) con castagni solo dove piantati e coltivati
    900>1500 abeti rossi e bianchi (l'abete bianco è un vanto della Val Lèsina) con solo qualche rarissimo larice)
    1500>1800m Larici (non più in alto), i larici non si trovano sotto i 1500m in Val Lèsina

    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
    http://www.youtube.com/elnibi

  3. #43
    Burrasca L'avatar di cut-off
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Complimenti a tutti quanti!

    E' sempre bello leggere discussioni come questa, dove si litiga poco e si impara molto!
    Saluti a tutti, Flavio

  4. #44
    Uragano L'avatar di Valgerola
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Citazione Originariamente Scritto da Ricky nibi
    io fornisco quote leggermente diverse:

    200>600 robinie,querce,ontani,betulle ma soprattutto castagni!
    600>900 domninano i faggi (qui "coltivati" come legna da ardere) con castagni solo dove piantati e coltivati
    900>1500 abeti rossi e bianchi (l'abete bianco è un vanto della Val Lèsina) con solo qualche rarissimo larice)
    1500>1800m Larici (non più in alto), i larici non si trovano sotto i 1500m in Val Lèsina

    Molti dei nostri boschi attuali, sono il risultato delle genti che li hanno vissuti , naturalmente conta molto l'esposizione, il terrenno ecc, vedasi la sponda Bemina della Val Gerola rude e rocciosa.......ha un bosco "orrendo", non c'è fascia altitudinale tra specie.......si passa dal castano all'abete!.
    Da tener presente che a Rasura non c'era bosco fino a 30 anni fa tra i 700 e i 1000m d'altitudine!, nella cui fascia vi erano tutti prati per il foraggio e coltivazione di patate, grano saraceno, segale, ecc. , x la divisione dei prati tra un proprietario e l'altro e di fianco ad ogni baita veniva piantato un noce (tale pianta garantiva un frutto importantissimo nonchè fruiva da ottimo parafulmine naturale!), sotto al paese era tutto un castagno, misto a ontani, mai visto una robinia!, i salici ricoprivano i fianchi delle vallette (servivano per la costruzione dei gerli, rastrelli, cesti ecc.), dai 1000m la faggeta fitta garantiva ottima legna , mista fin sui 1200m all'abete bianco ma anche ai primi larici e all'abete rosso, ma il larice sicuramente prende il sopravvento oltre i 1300m.
    Una cosa è certa, la bellezza dei nostri boschi, i retici dei cech se li possono scordare, di lÃ* sono veramente brutti!.

  5. #45
    Enrico_3bmeteo
    Ospite

    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    siete veramente bravi

    La robinia è una specie alloctona, importata dagli Stati Uniti nel 1700 da Jean Robin (donde il nome). E' stata molto utilizzata nei rimboschimenti alpini, soprattutto nelle zone moreniche, e nelle Langhe piemontesi. Si è naturalizzata ed invade spontaneamente i cedui degradati di latifoglie miste, faggete finanche le abetine degradate. In pratica, ha preso il posto dell'olmo, che è andato sempre più rarefacendosi a causa della grafiosi.

    Il fatto che in una valle ci sia molto larice ed in quella adiacente ce ne sia poco o nulla, dipende essenzialmente dalla mano dell'uomo, a meno che la morfologia non condizioni in un modo o nell'altro la sua presenza. Non conosco le due valli e quindi lascio a voi il giudizio..

    Volendo essere puntigliosi, si dovrebbe dire che - nessun - bosco alpino rispecchia fedelmente le sue potenzialitÃ* in quanto la mano dell'uomo è - sempre - intervenuta a modificare gli assetti naturali, a tutti i livelli, dovunque ed a tutte le quote

    La fascia di noci, castagni, robinie, è artificiale. Al suo posto dovrebbero esserci altre specie..molto probabilmente il querceto misto (farnia, aceri, tigli, carpini, con betulle ed ontani accessori).
    La faggeta è sempre sottostimata, così come l'abete bianco, meno pregiato del rosso e quindi eliminato da enormi superfici, soprattutto in Trentino e Veneto.

    Per concludere, tutto quello che vedete è la risultante di azioni sinergiche nelle quali l'uomo è la componente principale..

  6. #46
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Citazione Originariamente Scritto da dario74
    Il larice è una pianta pioniere, la si trova soprattutto in alta quota dove va a colonizzare terreni difficili.
    In trentino in Val di Pejo e in Val di Rabbi ci sono due bellissimi boschi di larici centenari che però si spingono nel tempo fin verso il 1400 se non mi ricordo male, quando le montagne erano state spogliate completamente per le carbonare (il legno veniva cotto x fare carbone che serviva x fondere il ferro).
    In trentino è interessante notare che le guardie mantengono dei prati (disboscando) per permettere la vita ad alcuni animali visto che il bosco si sta allargando molto!
    Molto interessanto quello che dici. In Val di Pejo ci sono stato tanti anni fa, mentre conosco solo di nome e di foto (dei ghiacciai) la Val di Rabbi..
    Interessante anche la carbonizzazione delle conifere. Immagino che ilcarbone fosse una schifezza...le conifere non sono certamente ottimali per la produzione di carbone..pensa solo alla resina...ma forse le latifoglie erano più diffuse, così come in altre parti delle Alpi
    Ciao e grazie per le informazioni

  7. #47
    Vento forte L'avatar di KRI
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo
    Che dire. La propaganda è una grande maestra, ma spesso esagera con le balle...

    La mia modestissima opinione.
    Il nord si deve abituare ad annate come queste ultime che abbiamo vissuto, incluse le schegge impazzite come il 2000-2001, che tali rimarranno, casi isolati. La porta (santa) atlantica è chiusa e non sembra ci sia adito a supposizioni circa una sua prossima riapertura.
    Le potenti e pesanti nevicate autunnali sono un ricordo e l'ambiente alpino dovrÃ* necessariamente adeguarsi a questo mutamento.
    Sulle Alpi, ma non solo, è in atto una bella risalita dell'orizzonte forestale lungo quasi tutto l'arco alpino.
    Ho visto personalmene, fin dagli anni Otanta, specie di media montagna come l'abete (Abies alba Mill.), che studio e seguo da una vita, alla conquista delle mughete del Brenta, ad oltre 2000 metri di quota ed nel Vallese è più o meno lo stesso. Qualcosa di simile l'ho osservato anche in Grecia, nonostante qui le nevicate continuino ad essere intense.
    I segnali sono ormai pluridecennali. Stesso per i Pirenei.
    Al contrario, e questo può sembrare strano, sono in crisi le faggete appenniniche e questo è dovuto ad una certa "continentalizzazione" del clima. L'evento che stiamo vivendo ne è un classico esempio. Queste bordate "siberiane" non giovano certo all'ambiente naturale e neanche alle attivitÃ* umane....
    Lo stress indotto sulla vegetazione da questo vento orientale è notevolissimo.

    Mi ripeto..

    Stanti le attuali condizioni, sulle Alpi (ma non solo) i grandi ghiacciai vallivi sono destinati a scomparire, anche perché l'aumentata ventositÃ* è pregiudizievole soprattutto agli accumuli delle alte quote e le gocce fredde che stanno caratterizzando queste ultime invernate hanno come "conditio sine qua non" proprio l'elevata ventositÃ*.
    Il bilancio di massa dei ghiacciai sarÃ* sempre più dipendente dall'andamento delle stagioni primaverili ed estive e qui il fattore rischio aumenta a dismisura..
    Sorte diversa per i ghiacciai valanghivi, ma penso che anche per loro la vita diventerÃ* grama.
    Naturalmente, poiché nulla si crea e nulla si distrugge, c'è chi ha "guadagnato" da questi mutamenti...le regioni sono facili da scovare..
    Cmq, poiché nulla è definitivo in Natura, chissÃ* che dal prossimo anno non si riprenda a contare i treni di perturbazioni...


    p.s. Sull'immagine, sulla destra, si vede un bellissimo rock-glacier. Gli impianti ci sono passati proprio sopra..
    con queste continue gocce fredde e incursioni da est a sto punto oramai è lecito pensare che ci saranno invernate come quest'annO??
    ovvero poca neve sulle ALpi e quindi praticemnte con accumoli simili a quelli di pianura??
    e poi ci potrÃ* essere la possibilitÃ* di continuare a vedere decadi sotto la norma a 850hpa??

  8. #48
    Uragano L'avatar di Valgerola
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    Predefinito Re: 3° anno di foto, confronti innevamento

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo
    siete veramente bravi

    La robinia è una specie alloctona, importata dagli Stati Uniti nel 1700 da Jean Robin (donde il nome). E' stata molto utilizzata nei rimboschimenti alpini, soprattutto nelle zone moreniche, e nelle Langhe piemontesi. Si è naturalizzata ed invade spontaneamente i cedui degradati di latifoglie miste, faggete finanche le abetine degradate. In pratica, ha preso il posto dell'olmo, che è andato sempre più rarefacendosi a causa della grafiosi.

    Il fatto che in una valle ci sia molto larice ed in quella adiacente ce ne sia poco o nulla, dipende essenzialmente dalla mano dell'uomo, a meno che la morfologia non condizioni in un modo o nell'altro la sua presenza. Non conosco le due valli e quindi lascio a voi il giudizio..

    Volendo essere puntigliosi, si dovrebbe dire che - nessun - bosco alpino rispecchia fedelmente le sue potenzialitÃ* in quanto la mano dell'uomo è - sempre - intervenuta a modificare gli assetti naturali, a tutti i livelli, dovunque ed a tutte le quote

    La fascia di noci, castagni, robinie, è artificiale. Al suo posto dovrebbero esserci altre specie..molto probabilmente il querceto misto (farnia, aceri, tigli, carpini, con betulle ed ontani accessori).
    La faggeta è sempre sottostimata, così come l'abete bianco, meno pregiato del rosso e quindi eliminato da enormi superfici, soprattutto in Trentino e Veneto.

    Per concludere, tutto quello che vedete è la risultante di azioni sinergiche nelle quali l'uomo è la componente principale..
    GiÃ* , c'è da dire che le robinie hanno infestato la bassa valle specie la sponda retica, mentre appunto in Val Gerola non ce nè!, una pianta praticamente inesistente in Valtellina è l'ippocastano, pianta comunissima nei viali delle nostre cittÃ*!, l'unico ippocastano che ho visto in Valtellina è quello che regna possente nella piazza della chiesa di Rasura, un esemplare probabilmente quasi unico nell'intera provincia , ha la bellezza di quasi 300 anni .
    Comunque la mano dell'uomo è palese , troppa la differenza tra valle e valle.......e persino tra una sponda e l'altra!.

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