Ma...strano che non vi siano Larici in Val Lesina, nella prospicente mia Val Gerola è pieno!, a Rasura c'è persino la localitÃ* "Larice", tra l'altro anche la mia via si chiama così poichè porta a quel maggengo!.
Credo sia dovuto ad altri fattori la distribuzione della vegetazione, del tipo................terreno, ma soprattutto mano dell'uomo!.
C'è da dire che in bassa Valtellina un bosco perfetto come quello di Rasura è difficile trovarlo, la vegetazione rispetta le fasce altitudinali con precisione metrica!!!!!, castani e noci fino a 900m, poi c'è la faggeta 1000/1100m , quindi abete bianco e rosso 1100/1300m, oltre il Larice prende il sopravvento che sale fin oltre i 1600m, poi ci sono gli alpeggi.
![]()
io fornisco quote leggermente diverse:Originariamente Scritto da Valgerola
200>600 robinie,querce,ontani,betulle ma soprattutto castagni!
600>900 domninano i faggi (qui "coltivati" come legna da ardere) con castagni solo dove piantati e coltivati
900>1500 abeti rossi e bianchi (l'abete bianco è un vanto della Val Lèsina) con solo qualche rarissimo larice)
1500>1800m Larici (non più in alto), i larici non si trovano sotto i 1500m in Val Lèsina
![]()
osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
http://www.youtube.com/elnibi
Complimenti a tutti quanti!![]()
E' sempre bello leggere discussioni come questa, dove si litiga poco e si impara molto!
![]()
Saluti a tutti, Flavio
Molti dei nostri boschi attuali, sono il risultato delle genti che li hanno vissutiOriginariamente Scritto da Ricky nibi
, naturalmente conta molto l'esposizione, il terrenno ecc, vedasi la sponda Bemina della Val Gerola rude e rocciosa.......ha un bosco "orrendo", non c'è fascia altitudinale tra specie.......si passa dal castano all'abete!.
Da tener presente che a Rasura non c'era bosco fino a 30 anni fa tra i 700 e i 1000m d'altitudine!, nella cui fascia vi erano tutti prati per il foraggio e coltivazione di patate, grano saraceno, segale, ecc. , x la divisione dei prati tra un proprietario e l'altro e di fianco ad ogni baita veniva piantato un noce (tale pianta garantiva un frutto importantissimo nonchè fruiva da ottimo parafulmine naturale!), sotto al paese era tutto un castagno, misto a ontani, mai visto una robinia!, i salici ricoprivano i fianchi delle vallette (servivano per la costruzione dei gerli, rastrelli, cesti ecc.), dai 1000m la faggeta fitta garantiva ottima legna , mista fin sui 1200m all'abete bianco ma anche ai primi larici e all'abete rosso, ma il larice sicuramente prende il sopravvento oltre i 1300m.
Una cosa è certa, la bellezza dei nostri boschi, i retici dei cech se li possono scordare, di lÃ* sono veramente brutti!.
![]()
siete veramente bravi
La robinia è una specie alloctona, importata dagli Stati Uniti nel 1700 da Jean Robin (donde il nome). E' stata molto utilizzata nei rimboschimenti alpini, soprattutto nelle zone moreniche, e nelle Langhe piemontesi. Si è naturalizzata ed invade spontaneamente i cedui degradati di latifoglie miste, faggete finanche le abetine degradate. In pratica, ha preso il posto dell'olmo, che è andato sempre più rarefacendosi a causa della grafiosi.
Il fatto che in una valle ci sia molto larice ed in quella adiacente ce ne sia poco o nulla, dipende essenzialmente dalla mano dell'uomo, a meno che la morfologia non condizioni in un modo o nell'altro la sua presenza. Non conosco le due valli e quindi lascio a voi il giudizio..
Volendo essere puntigliosi, si dovrebbe dire che - nessun - bosco alpino rispecchia fedelmente le sue potenzialitÃ* in quanto la mano dell'uomo è - sempre - intervenuta a modificare gli assetti naturali, a tutti i livelli, dovunque ed a tutte le quote
La fascia di noci, castagni, robinie, è artificiale. Al suo posto dovrebbero esserci altre specie..molto probabilmente il querceto misto (farnia, aceri, tigli, carpini, con betulle ed ontani accessori).
La faggeta è sempre sottostimata, così come l'abete bianco, meno pregiato del rosso e quindi eliminato da enormi superfici, soprattutto in Trentino e Veneto.
Per concludere, tutto quello che vedete è la risultante di azioni sinergiche nelle quali l'uomo è la componente principale..
![]()
Molto interessanto quello che dici. In Val di Pejo ci sono stato tanti anni fa, mentre conosco solo di nome e di foto (dei ghiacciai) la Val di Rabbi..Originariamente Scritto da dario74
Interessante anche la carbonizzazione delle conifere. Immagino che ilcarbone fosse una schifezza...le conifere non sono certamente ottimali per la produzione di carbone..pensa solo alla resina...ma forse le latifoglie erano più diffuse, così come in altre parti delle Alpi
Ciao e grazie per le informazioni
![]()
con queste continue gocce fredde e incursioni da est a sto punto oramai è lecito pensare che ci saranno invernate come quest'annO??Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo
ovvero poca neve sulle ALpi e quindi praticemnte con accumoli simili a quelli di pianura??
e poi ci potrÃ* essere la possibilitÃ* di continuare a vedere decadi sotto la norma a 850hpa??![]()
GiÃ*Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo
, c'è da dire che le robinie hanno infestato la bassa valle specie la sponda retica, mentre appunto in Val Gerola non ce nè!, una pianta praticamente inesistente in Valtellina è l'ippocastano, pianta comunissima nei viali delle nostre cittÃ*!, l'unico ippocastano che ho visto in Valtellina è quello che regna possente nella piazza della chiesa di Rasura, un esemplare probabilmente quasi unico nell'intera provincia
, ha la bellezza di quasi 300 anni
![]()
![]()
.
Comunque la mano dell'uomo è palese , troppa la differenza tra valle e valle.......e persino tra una sponda e l'altra!.
![]()
Segnalibri