
Originariamente Scritto da
mat69
Visto che molti si sono già pronunciati nel merito del thread, desidero esprimere alcune sommarie opinioni su base
tlc. in merito al prossimo inverno.
Alcuni aspetti importanti anche apparentemente contraddittori sono stati evidenziati.
Uno fra tutti la probabile positività di un indice cd. "parziale" come la
NAO unitamente ad una partenza probabilmente sofferta da parte del vortice polare a causa del verosimile calore in eccesso da smaltire in area artica e subartica da parte delle masse oceaniche.
Alla luce di queste ed altre considerazioni, prima fra tutte quelle che si affidano ad una probabile tendenza da parte dell'
ENSO di riproporre condizioni favorevoli ad un nuovo episodio di Nina nel cuore dell'inverno (che ritengo potrebbe essere di intensità moderata), propongo paradossalmente rispetto a quanti temono "retrogressioni alte" una prospettiva piuttosto favorevole ad una buona invernata per le regioni centro meridionali italiche.
Nel dettaglio:
- una prima parte dell'inverno che parte prematura rispetto al calendario meteorologico (NOV-DiC e forse una prima parte di gennaio) con un'ondulazione pacifica piuttosto vivace protesa a favorire forcing ad onda lunga con frequenti episodi di natura continentale per instaurazione di pattern assimilabili a Scand+ con retrogressioni medio alte e interazioni di natura medio oceanica atte a favorire precipitazioni e valori termici bassi segnatamente al nord italia.In questa fase dovrebbe essere blanda l'influenza del fattore Enso mentre le frequenti ondulazioni in seno al vortice polare potrebbero mitigare il fattore NAO pos. verso una media non lontana dalla neutralità, mentre l'AO mantenersi su valori tendenzialmente anche se non esasperatamente negativi, salvo possibili eventi di natura stratosferica più probabili nella seconda metà di dicembre.
- la seconda parte dell'inverno (seconda parte di GENN-Febbr) vedrebbe più decisamente prevalere pattern associati all'ENSO neg. e (anche di conseguenza) al fattore NAO+ con probabile forte diminuzione dell'attività convettiva in area pacifica e rinforzo del vortice polare fino a valori mediamente positivi. I riscaldamenti di natura stratosferica potrebbero essere verosimilmente poco influenti e limitarsi all'alta stratosfera dato il fattore conclamato di Qbo neg. ma con scarsa partecipazione troposferica. In tali condizioni mentre le regioni centro settentrionali potrebbero vivere una lunga fase asciutta con predominanza di alte pressioni, le discese fredde di natura artica dovrebbero prediligere i Balcani e l'Europa orientale ma lasciare spazio a frequenti retrogressioni da ENE in grado di interessare le regioni meridionali (e a tratti centrali adriatiche) che potrebbero rimanere soventi scoperte dagli effetti dell'alta pressione.
Questa solo una mia personale opinione su base esclusivamente degli elementi
tlc. che ho valutato al momento.

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