"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
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Investo in un futuro meteoclimatico in palese enfasi scalare
Ferma restando la doverosa premessa, al momento francamente non ci vedo molto di east nelle previsioni by CFSv2.
E' una central se ce n'è una (con massima negatività in zona 3.4, con la 3 a ruota e 1+2 e 4 decisamente più alte).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
si ma io parlavo di vere irruzioni fredde dall'artico...per le quali non credo sia questa la stagione più consona....diverso il discorso per le saccature atlantiche..molto più normali in questo periodo..
quindi a mio modo di vedere ben venga un blocco del vp alle alte latitudini,( senza scambi meridiani)...l'artico deve riprendersi di tutto il calore che ha ricevuto e che continua a ricevere...sennò di questo passo col binocolo il freddo ci arriverà al 41esimo parallelo in inverno
Indice NAO, se il tempo prende una piega... la tiene 60 anni
Interessante studio recentemente completato dal Prof.Mazzarella, dell'Univesità di Napoli, e dal Dott. Scafetta della Duke University su uno degli indici più importanti del tempo europeo.
In primo piano - Oggi, ore 11.10
Tante volte ce lo siamo chiesti, altrettante volte abbiamo noi stessi impostato una ricerca per pervenire ad una conclusione e capire se il famoso indice NAO, ossia l'oscillazione nord-atlantica, abbia una periodicità e di quale ampiezza temporale. La mancanza di osservazioni sistematiche e di dati standardizzati ha però reso difficile il lavoro e tutto è rimasto in sospeso.
Fortunatamente ci hanno pensato per noi due importanti ricercatori, il professor Adriano Mazzarella, direttore dell’Osservatorio Meteorologico dell’Università di Napoli, e il Dr. Nicola Scafetta, ricercatore della Duke University. L'indice NAO, giusto per fare chiarezza, è un'oscillazione ad alta frequenza che individua le differenze della pressione atmosferica al livello del mare tra il comparto settentrionale dell'Atlantico e quello al largo delle coste portoghesi
In altre parole l'indice ci suggerisce un andamento complessivo della circolazione atmosferica sul Paesi dell'Europa occidentale e anche sull'Italia: quando assume segno positivo gli anticicloni subtropicali risultano più sbilanciati verso il Mediterraneo accompagnandosi dunque a periodi di tempo bello stabile, mentre un segno negativo identifica un abbassamento della Corrente a Getto polare con tanto di perturbazioni all'assalto del Mare Nostrum.
Ebbene, l'oscillazione ad alta frequenza è quella che si identifica in ambito stagionale, con l'estate che vede prevalere il segno positivo e l'inverno quello negativo. In realtà però è stato accertato che l'oscillazione avrebbe anche un andamento pluridecennale e precisamente sessantennale. Il calcolo è stato portato a termine tramite l'analisi di diverse serie di dati di prossimità raccolti in Europa, procedimento che ha permesso ai ricercatori di ricostruire l'andamento dell'oscillazione fin dal 1650.
Visto in tale ottica anche l'indice NAO può essere immesso e utilizzato quale spia dei cambiamenti climatici avvenuti in Europa, aggiungendo un tassello, per ora solo teorico, ma pur sempre quale primo passo verso gli approfondimenti numerici del caso, a conferma di quale peso abbiano le oscillazioni naturali sull'andamento del clima anche su periodi relativamente brevi.
A tal proposito segnaliamo che, anche in base allo studio condotto, tra il 1970 e il 2000 l'indice NAO si è trovato prevalentemente in terreno positivo, alimentando così gli effetti del riscaldamento climatico in territorio europeo. Ora il trend è invece proiettato verso un lungo calo, non ci rimane che pazientare e vedere un giorno, se ci sarà concesso, quali saranno le conseguenze.
Autore : Luca Angelini
Le previsiooni autunnali per l'ENSO invernale dello scorso anno mi pare che sovrastimassero pesantemente l'intensità della Nina, alcune uscite del CFS di settembre vedevano una media in zona 3.4 di -2.5° o quasi. Alla fine in DJF si assestò su valori di -1.6°/-1.7° se non erro (quindi abbastanza al limite per essere definita Nina strong).
a mio avviso specie nella prima parte stagionale complice deficit artico ormai ai minimi storici,l'AO finira' di nuovo su valori molto negativi,una simile situazione rende il VP molto disturbato e detrutturato sin dagli albori della stagione,e le anomalie in area polare e sub-polare non fanno che rinforzare tale ipotesi...rendendolo incline alle varie forzanti tropo e strato nel corso della stagione,delocalizzandolo a latitudini piu' basse sui territori continentali.. su quale versante e come sara' incalanato e' il problema.. e' sicuramente vero e' il VP che plasma il getto,vedremo se alcune forzanti come la madden e le ssta riusciranno a rendercelo amico.. non sopporterei una nuova "LIVELLA"eterna.. alla matt dello scorso anno ritrovandoci sul ramo ascendente della struttura... confido anche in una riduzione delle anomalie in area NATL,con la mina portoghese quantomeno ridotta ai minimi termini... vedremo poi per quanto l'anomalia positiva sul baltico sapra' resistere,ma credo che l'assetto autunnale con blocco positivo a sud-est non faccia che alimentarla con aria calda in risalita sino alla scandinavia...
la lotta tra l'eventuale NINA e le forzanti che rendono il vp debole a mio modesto parere rappresentano l'elemento chiave della prossima stagione con un occhio alla qbo... in particolare si potrebbero evitare in questo tira a molla effetti nefasti sulla seconda parte stagionale,mettendo in piedi anche una grande seconda parte della stagione...![]()
La questione dell'influenza dei ghiacci artici sulla circolazione atmosferica nel successivo inverno non è che sia propriamente un fatto acquisito e destinato a far sprofondare l'AO ogni anno...ad ogni modo diversi degli studi usciti negli ultimi anni indicano un'influenza della perdita di ghiacci verso il settore siberiano segnatamente nella seconda parte della stagione invernale con una maggiore tendenza a NAO- ad esempio:
Influence of low Arctic sea‐ice minima on anomalously cold Eurasian winters
A link between reduced Barents-Kara sea ice and cold winter extremes over northern continents - OceanRep
SpringerLink - Climate Dynamics, Volume 33, Numbers 7-8
Una piccola questione, questa cosa qui sotto può ancora essere considerata un minimo solare ai fini dell'accoppiata qbo/attività solare considerato che secondo il tmi/sorce la tsi è circa ai livelli del 2003?
http://spot.colorado.edu/~koppg/TSI/TSI_Composite.jpg
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L'IRI ha le comparazioni dei run degli ultimi 2 anni per i vari modelli, il cfs è stato uno dei migliori(quello corretto):
il gmao ha esagerato le fluttuazioni come al solito specie in uscita dalla nina:
Il POAMA uno dei peggiori,a quest'ora dovevamo essere in pieno nino secondo i run di pochi mesi fa:
Altri modelli che hanno dato un buon esito ecmwf ed echam.
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