Da un’idea e un’iniziativa di Simone Zanardini:
Un anno e mezzo fa, mentre guardavo le immagini del tornado che avvenne nel 1995 a Palazzolo sull’Oglio, paese in cui abito ora, mi venne un’idea. L’idea era cercare di capire quanto fosse difficile prevedere un evento del genere sfruttando i mezzi attualmente a disposizione. Quindi ho pensato ad un’analisi di quell’evento.
La sfida è stata raccolta con entusiasmo dal dott. Silvio Davolio, ricercatore dell’ISAC-CNR di Bologna che lavora allo sviluppo dei modelli fisico matematici BOLAM e MOLOCH.
Il lavoro è stato eseguito mesi fa ed è rimasto nel cassetto per molto tempo, anche perché l’idea era di presentarlo ad una conferenza che poi non c’è stata.
Alla fine è stato realizzato un documento su questa ricerca che ritengo essere molto interessante anche come possibile fonte di osservazioni e discussioni.
Porgo i miei più cordiali ringraziamenti al Dott. Davolio per la passione e il lavoro messo a disposizione e a tutti coloro che sono stati utili, anche in minima parte, alla realizzazione di questo documento.
Buona lettura a tutti!
Il documento si può trovare qui:
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(aspettare che finisca il conteggio alla rovescia e poi cliccare su “download standard)
Per chi non riuscisse a scaricarlo da questo link, il documento si può trovare anche qui:
http://www.meteopassione.com/ricerc…udioTornado.pdf
qui potete trovare alcune fotografie del mostro e dei successivi danni...
Meteorologia :: Il tornado del 3 Luglio 1995 !
una breve testimonianza :
Ed ecco la testimonianza di Adriano Pasqua:
"Era una giornata calda e afosa proprio come oggi. Tuttavia nel pomeriggio la calura andava mitigandosi per folate di vento e nuvole sparse in cielo. Verso le ore 17 un minaccioso fronte nuvoloso in arrivo da ovest iniziava ad oscurare il cielo, e si udivano i primi tuoni in lontananza. Sembrava un banale temporale. Dovevo terminare il mio turno di lavoro alle 17,30, ma visto l'imminenza del temporale decisi di fermarmi in centrale, eventualmente a dar manforte al mio collega di lavoro, perchè solitamente in una centrale elettrica accadono dei fuori servizi con l'approssimarsi del maltempo. E questa fù la decisione che probabilmente mi salvò la vita, perché il tornado compì lo stesso tragitto che dovevo fare io per tornare a casa in ciclomotore. Alle 17,35 dopo aver chiuso porte e finestre, si scatenò l'inferno. Divenne praticamente notte, e un forte rumore si udì, come il rombo di un aereo. Immediatamente iniziarono ad andare in frantumi le grandi vetrate della centrale. Sassi, tegole, rami d'albero vi entrarono, la copertura in catrame del tetto veniva sollevata e sbattuta, tanto che sembrava che un maglio desse colpi furiosi al tetto. Io e il mio collega eravamo terrorizzati, e non sapevamo dove andare a ripararci. Il tutto durò circa un minuto, e avendo abbattuto la linea elettrica causò il fuori servizio generale della centrale. Ripresomi dallo spavento, iniziai a telefonare a casa mia che dista circa 1 km ma nessuno rispondeva. Potete immaginarvi il mio stato d'animo. Mi misi in viaggio per cercare di tornare a casa. Cercare....le strade sembravano un campo di battaglia. Alberi abbattuti, muri di cinta sbriciolati, tetti scoperchiati. Traffico impazzito, mezzi di soccorso ovunque che cercavano di farsi largo in un tale pandemonio. Pensate che impiegai un'ora prima di giungere a casa, con il cuore in gola imboccai la strada che portava a casa mia. Grazie a d i o vidi subito mia moglie e i miei familiari che stavano tutti bene. Incredibilmente i danni alla mia casa erano modesti. Guardai verso la valle del fiume Oglio. Una scena desolante si parò dinnanzi ai miei occhi: il santuario della m a d o n n a di Cividino da poco restaurato, con il tetto completamente scoperchiato il muro di cinta abbattuto, la fitta vegetazione nei dintorni comprese alcune querce secolari rase al suolo. Era incredibile come il paesaggio fosse mutato completamente. Ma fù verso Capriolo(bs) dove si registrarono i danni maggiori. Qui infatti il tornado decise di far visita alla zona industriale. Anche li scene apocalittiche: un traliccio dell'alta tensione tranciato a metà, autovetture scagliate nei campi, pesanti container capovolti, gravi danni ai capannoni. Danni per miliardi. Ancora oggi a distanza di cinque anni il ricordo è indelebile, e nella mia vita non vorrei più assistere ad un tale evento. Ho voluto raccontare i fatti sopra descritti visto la ricorrenza dei cinque anni dall'accaduto, per rendervi partecipi di ciò che ho visto con i miei occhi.
Adriano".
Ultima modifica di liriometeo; 03/09/2011 alle 18:06
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
immagini trovate in rete ma non era specificata la fonte , mi fa piare sapere di chi fossero, alcune sono sui vari siti di tornadi italiani etc....
Appunto, la fonte è la rete. Da quale sito le hai prese?
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
alcune trovate in facebook altre sul sito dei tornado
Ah, non lo sapevo girassero anche su Facebook, mi fa piacere!
A Giovannoni poi gliele diedi io e comunque (cià che mi faccio un pò di pubblicità anch'io) foto e reportage originali stanno qua.
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
immagino , bene così...
ho trovato da dove arrivano le fotografie penso sia un tuo sito adriano o sbaglio?
Le terrificanti immagini dei danni provocati dal tornado
si. curiosamente foto satellitari dell'allora " vecchissimo Nicola Gelfi" se non erro all'epoca non più di 15 anni
Adriano, comunque come detto prima non ti ho mandato mail anche perchè ho preferito dare un piglio più scentifico al reportage senza toccare alla fine il tuo dell'epoca(che comunque è linkato nella ricerca).
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