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albedo
avendo vissuto direttamente e preso dati con accuratezza e identica passione in entrambe le occasioni (1985 e 2012), mi sento di trarre le seguenti conclusioni.
- si tratta di due fasi freddissime entrambe, abbastanza diverse fra loro. Il gennaio 1985 fu caratterizzato da stratwarming e due colate artico-marittime con split completo del vortice polare, in seno alle quali s'inserì un'irruzione continentale russa, ma non siberiana. Preparò la strada un grande minimo mediterraneo che già attirava aria molto fredda balcanica dai giorni post-natalizi. Fu seguito da un'ingerenza notevole di atlantico basso che determinò le famose nevicate al nord a irruzione gelida conclusa, sulla pianura padana ma anche valli alpine del nord-est.
- per contro, la fase che si va concludendo si è contraddistinta per un unica configurazione, rispetto alla quale le varianti locali sono state molto limitate: Tre irruzioni in successione pompate dall'anticiclone siberiano in grande spolvero come non si vedeva da anni e da un ponte di weikhof, figura rara negli ultimi due decenni. Depressione perno quasi sempre centrata sul tirreno centrale, con pochi spostamenti. Questo ha comportato una concentrazione dei fenomeni (nevicate) più o meno sempre nelle stesse zone, con stau imponente e davvero senza precedenti nell'ultimo cinquantennio sul medio adriatico. La zona di contrasto ha insistito sul medio-alto tirreno, mentre le regioni settentrionali dall'emilia in su hanno avuto un ruolo marginale, beccandosi più che altro il gran freddo indotto dalle termiche in quota più basse.
- come estensione delle nevicate, forse l'85 è stato un pelo più importante, in quanto davvero sono state coinvolte da nevicate importanti tutte le regioni da nord a sud, con ruolo fugace e più marginale solo per la sicilia ed estremo sud. Come quantità delle nevicate, invece, gli apporti là ove la neve si è presentata per molti giorni di seguito hanno raggiunto valori da record, che rimandano davvero ad annate storiche stile 1956 e 1929.
- quanto ai record di freddo, quelli dipendono da vari fattori, ma in generale, in questa occasione ce ne sono stati di meno a causa della ventilazione spesso vivace, della nuvolosità più presente, del fatto che non c'è stato un aumento di pressione intermedio che, sommato all'effetto albedo, potesse favorire gelate importanti così estese come nel '85. Tuttavia, i record non sono mancati, specie dove è caduta molta neve e ci sono state notti serene con calma di vento.
- la durata delle due ondatone gelide più o meno si equivale, siamo sui 15 giorni. Certamente il mancato arrivo dell'atlantico con le nevicate al nord fa sembrare meno duratura questa ondata rispetto a quella dell'85, ma è solo una sensazione.
- a livello locale, per quanto riguarda la mia zona della toscana settentrionale, la configurazione ci ha sicuramente penalizzato: Molta meno neve rispetto all'85, con qualche località che ha preso davvero poco o nulla. Il pedissequo ripetersi dello schema minimi bassi con correnti nord-orientali, ha comportato molte giornate ventose, ugualmente rigide ma assai asciutte, con fenomeni di nevischio o nevicate di entità modesta (11 cm in tutto a prato, 1-2 a firenze-pistoia). Vento e nubi, oltre all'effetto albedo molto contenuto, hanno anche impedito quelle minimone che avevano caratterizzato il gennaio 1985, quando firenze raggiunse i -23°, ma ci furono anche altre minime intorno ai - 15°/-10°. Per questa zona le grandi ondate di gelo vanno bene quando sono miste e dinamiche: Irruzioni continentali alternate ad artiche-marittime dal rodano, commistioni di atlantico basso e aria continentale. Ecco da questo punto di vista sicuramente è andata meglio (in termini di neve e freddo) nell'85 come nel '56 e nel '29, anche se 5 giornate senza disgelo come abbiamo avuto quest'anno non è un fenomeno che si verifichi tutti gli anni, anzi.

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