Ecco i dati del collegio romano, mese abbastanza piovoso
grafici della stazione Ran ROMA COLLEGIO ROMANO
Sempre in riferimento a Parma, aggiorno gli indici di siccità meteorologica e idrologica:
Per quanto concerne la siccità meteorologica (SPI 3 mesi) si segnala ancora una situazione di deficit idrico anche se il valore rientra all'interno del range di normalità (-1 < x < 1), mentre per quanto concerne la siccità idrologica, misurata indirettamente dall'indice SPI 12 mesi, la situazione rimane di deficit idrico e condizioni siccitose di moderata intensità.
Fonte dati: ArpaSim Emilia Romagna, Apat-Sintai
Rielaborazione: Lorenzo Smeraldi per Associazione Meteonetwork ONLUS
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Il più freddo, il più piovoso, il più nevoso da quando registro i dati (10 anni).
Barzio Apr 02 Apr 03 Apr 04 Apr 05Apr 06 Apr 07 Apr 08 Apr 09 Apr 10 Apr 11 Apr 12 Media 02/11 Temp. minima (°C)4,7 4,3 4,5 4,3 5,0 7,8 4,3 5,7 4,2 7,1 4,1 5,2 Temp. massima (°C)13,8 13,4 13,4 12,8 14,6 18,2 12,7 14,9 14,6 17,6 12,6 14,6 Precipit. (mm)79,8 49,2 179,9 165,9 87,1 31,7 248,5 282,8 172,4 28,9 295,2 133 Giorni con precip. 16 11 15 15 14 6 18 14 10 7 21 13 Neve (cm) 0 1,2 3 0 0 0 0,8 0 4 0 5 0,9 Giorni con föhn2 5 4 1 3 0 6 0 3 5 2 3 Minime <0°C0 5 2 0 1 0 0 0 2 0 2 1 Massime >20°C1 1 1 2 1 10 0 2 5 7 2 3
Mese discretamente piovoso anche qui,termicamente in media.Primi 20 giorni freschi,poi temperature da primi di giugno.
Aprile leggermente sopramedia termica sia rispetto al trentennio 1981-2010 che al sessantennio 1951-2010.
I giorni compresi fra il 27 e il 29 del mese hanno inciso pesantemente nel computo finale _ rispettivamente con medie diurne di 19.6°, 22.6° e 18.4° _ altrimenti la media mensile sarebbe stata nella norma o poco sotto. Il giorno 28 è stato battuto il record di massima assoluta sia della mia stazione, attiva dal 1971, che di tutte le stazioni pratesi più o meno ufficiale, la più vecchia delle quali (ora dismessa) è stata attiva dalla seconda metà dell'Ottocento. Per quanto riguarda la mia, record di 31.8°, precedente 29.2° il 30/04/2005.
Riepilogando (fra parentesi la differenza con le medie 1981-2010):
Media min. 9.4° (+1.2°)
Media max. 18.8° (-0.2°)
Media semisomma: 14.1° (+ 0.5°)
Media reale: 14,0° (+ 0.7°)
Da segnalare una seconda decade sottomedia di quasi 2°, mentre la prima e soprattutto la terza, sono state decisamente sopra la media.
Quanto alla pluviometria, il mese si è chiuso discretamente sopramedia come totale di accumulo, molto sopramedia come frequenza:
Totale precipitazioni: 110 mm (132 % della norma)
Frequenza giorni >/= 1 mm: 15 (normale 9)
Giorni > 0 mm: 18 (normale 12)
La precipitazione massima diurna è stata registrata il giorno 11 aprile con 24.4 mm. 3 i giorni con temporale, 1 con grandine. La neve è caduta sul vicino Appennino un paio di volte oltre i 700 metri, 4-5 volte oltre i 1200 metri.
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Qua Aprile chiude a 12,7° di media mensile contro una media 71/2000 di 12,5° e 76/2005 di 12,9°, quindi direi termicamente in media e molto sopra la media pluvio (quasi il doppio della media che per aprile è di 89 mm).
Da segnalare che la media delle max è stata di ben 1°C inferiore alla media max di Marzo, ovvero 17,2° ad aprile contro 18,2° di Marzo ( che ha chiuso a 11,3° di media contro una trentennale 71/2000 di 8,3° e 76/2005 di 8,9°).
Prendo spunto dalla richiesta fatta da Vinmat, circa l'analisi del tempo di ritorno degli estremi di temperatura massima giornaliera per il mese di aprile di alcune località toscane che in questo mese del 2012 hanno battuto diversi record storici, per allargare a 360 gradi l'analisi della serie storica dell'Osservatorio Meteorologico di Firenze (Ximeniano), gentilmente condivisa con l'Associazione Meteonetwork Onlus. Grazie ancora!
Una breve premessa. La serie storica inizia con l'annata 1813 pertanto siamo in presenza di una importantissima serie ininterrotta di dati che abbraccia un arco temporale di quasi 200 anni, formata dal valore massimo mensile registrato durante il mese di aprile (1 valore per ogni anno). Ai fini della presente analisi ho utilizzato la serie temporale a partire dal 1821 in quanto ho ricostruito tutti i blocchi climatici trentennali che si sono susseguiti da allora ad oggi cioè dal 1821-1850 al 1981-2010.
Ho trovato un solo dato mancante, quello del 2010, ed un dato che è stato battezzato sospetto relativamente al valore di 31,0 °C registrati nel 1872. Tale dubbio sulla correttezza del dato nasce sia dal fatto che in differenti stazioni nei pressi dell'Osservatorio si sono registrati valori di 2-3 gradi inferiori sia per il motivo che in quel periodo un estremo di tale portata rappresenterebbe un valore assolutamente sopra ogni riga rispetto ai parametri climatologici e statistici di quel tempo. Stiamo parlando, tra l'altro, di un dato che fino al blocco climatico trentennale 1981-2010 rappresenta il massimo della serie storica. Ho preferito non utilizzare nelle analisi tale dato per differenti motivi, tra i quali l'ininfluenza sui risultati della presenza di quel valore e la scarsa significatività statistica di un outlier in una serie storica ultrasecolare che tende ad assume esclusivamente un interesse fine a se stesso, cioè di valore da primato.
Come ampiamente osservato a livello accademico e da parte della comunità scientifica, una serie storica composta dal valore estremo mensile di temperatura massima giornaliera tende a distribuirsi approssimando una curva gaussiana, cioè i valori osservati tendono a concentrarsi in modo aleatorio intorno ad un valor medio con una forte simmetria rispetto ad esso. Questo a differenza di una serie storica di valori estremi filtrati in base al criterio del confronto rispetto al superamento di una soglia critica che tendono generalmente ad assumere una maggiore asimmetria ed essere pertanto meglio approssimati da una curva tipo quella di Gumbel o altra famiglia di distribuzioni di valori estremi, matematicamente più complesse rispetto alla gaussiana.
Normal Q-Q plotDetto questo, le proprietà statistiche fondamentali di una distribuzione di questo tipo sono descritte dai primi due momenti della distribuzione stessa, la media (parametro di posizione) e la deviazione standard (parametro di scala). Si tralascia il terzo momento (parametro di forma) essendo poco significativo in presenza di marcata simmetria. Dall'analisi dell'evoluzione temporale dei momenti della distribuzione ho intercettato la presenza di un trend significativo nel parametro di posizione e la non significatività del coefficiente angolare della retta di regressione in riferimento al parametro di forma, che soddisfa pertanto il requisito di stazionarietà a differenza della media.
In parole povere, siamo in presenza di uno shift positivo della temperatura ovvero la distribuzione si è spostata, nel corso dei trentenni, verso valori più elevati che hanno imposto una variazione nel parametro di posizione lasciando mediamente immutata la variabilità e la forma della distribuzione. Questo fatto assume una notevole importanza nell'analisi del tempo di ritorno in quanto l'aumento della probabilità di eventi estremi nella temperatura massima è imputabile ad una trasformazione della densità di probabilità e non della variabilità della stessa. In sostanza il riscaldamento osservato è associato a trasformazioni che coinvolgono solo il valor medio e non l'ampiezza delle oscillazioni attorno ad esso. In questo contesto, l'incremento nella probabilità di superamento delle soglie critiche diviene strettamente dipendente dal fattore tempo essendo presente un trend temporale sottostante l'andamento della media della distribuzione dei valori estremi.
Non siamo più in presenza di eventi indipendenti, cioè aventi stessa probabilità (a priori) di accadimento, che impongono maggior cautela nell'utilizzo del tempo di ritorno quale metro di misura dell'intensità dell'anomalia. Questa situazione non sorprende essendo caratteristica intrinseca di un cambiamento climatico.
In questo contesto, pertanto, non ha molto significato utilizzare l'intera serie storica per l'analisi del tempo di ritorno per effetto di questa dipendenza temporale per cui ho utilizzato come riferimento l'ultimo blocco trentennale 1981-2010 che presenta frequenze e, quindi, probabilità di accadimento maggiormente attuali in riferimento al mutamento climatico (shift positivo di temperatura) in atto.
Tempo di ritorno
L'estremo massimo del mese di Aprile 2012 si è fermato a 30,7 °C. Eventuali commenti circa questo valore li rimando a Vinmat qualora lo ritenesse necessario per una maggior conoscenza dell'evento estremo occorso.
Vi invito a postare in questa sezione eventuali commenti/interpretazioni del risultato ottenuto mentre per quanto concerne richiesta di approfondimenti di natura climatologica/statistica vi rimando alla sezione appositamente dedicata:
Climatologia & Statistica
Grazie per la collaborazione.
Riepilogo fonti:
Guido Alfani. Un secolo di osservazioni meteoriche. Contributo allo studio della climatologia italiana. Collana di pubblicazioni dell’Osservatorio Ximeniano dei Padri Scolopi, n° 126. Firenze, Tipografia Barbera, 1920.
Osservatorio Ximeniano. Cinquant’anni di osservazioni meteoriche (1919-1970): contributo allo studio della climatologia italiana. Empoli, Stamperia Tito Guainai, 1976.
Osservatorio Ximeniano. Trent’anni di osservazioni meteorologiche (1971-2003). Firenze, 2004.
Sito web dello Ximeniano e tabelle affisse in bacheca per i dati dal 2010 in poi.
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Complimenti, veramente un bel lavoro
Il dato del 1872 prendendo in analisi tutto il mese dovrebbe essere corretto, quel mese di Aprile chiuse con medie molto elevate (+24,0°C di media massime e +14,1°C di media minima) segno che fu parecchio caldo, forse uno dei più caldi mai avuti, purtroppo abbiamo pochi dati per il confronto, in quel periodo di altri dati a disposizione abbiamo solo quelle della Specola che però era ubicata nel particolare contesto climatico dell'oltrarno che spesso ha condizioni totalmente diverse da quelle del resto della città e di Livorno che ha un clima completamente diverso rispetto a Firenze.
Visto che alla fine citi il dato del 2012 posso dire con certezza che risulta sottostimato di 2°C/3°C, è un problema che si è presentato di colpo a Gennaio (fino a Dicembre era tutto ok) anche se ce ne siamo accorti solo a Marzo guardando i dati di Febbraio e sta tutt'ora proseguendo.
Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.
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