Il regime atlantico, che rinfresca le estati, allo stesso tempo mitiga gli inverni
Non a caso gli anni '10 e '70 furono caratterizzati da estati fresche ed inverni miti
Ma poi non c'è una regola precisa, perchè se torniamo all'800 c'erano periodi caratterizzati sia da estati fresche che da inverni freddi...vedi 1809/16, 1830/40, 1850/55, 1887/95 ecc.
Come pure,un altro neo di quel grafico è che non considera la terribile estate 1947,seconda alla 2003 soltanto.
La 2012,se fosse presente,sarebbe sul podio,avendo scalzato la pur quotata 1994.
l'estate 1947 è stata molto sopramedia termica..scusa ma con questi aggettivi molto soggettivi la precisazione è doverosa.
Mi risulta dall'ISAC che l'estate 1928 sia stata sopramedia a livello termico quanto quella del 2009 (quindi una delle più calde e con
una primavera decisamente piovosa, chissà se fosse stato l'opposto) e che sia stata la più secca in assoluto.
Ora dagli annali leggo per la mia zona foianese 8,7 mm in 90 giorni, invece facendo il plot con il
sito NOAA i dati non collimano. Volevo sapere se avevi maggiori notizie in merito..
Tanto per rendervi conto qui Toscana interna:
luglio 1928 Max media di 34,2°C e una Min media di 19,8°C
agosto 1928 Max media di 33,9°C e una Min media di 19,7°C
Come scritto piovve molto nella primavera 1928, altrimenti..
Da questa altra fonte si confermano errori nel dataset caricato dal NOAA:
nmaps.gif
Notare la circolare anomalia negativa nella esatta posizione atlantica tanto temuta dai frescofili.
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 27/04/2013 alle 17:34
Per chi desiderasse approfondire i dati delle estati meno calde:
Estati 2002-2004-2005-2011:le meno calde del nuovo millennio.Qualche dato.
P.s.Negli anni 90',l'estate 1995 fu circa mezzo grado più fresca di quelle del 2002-2004-2005.
L'estate 1996 idem,mentre la 1997 chiuse con un'anomalia un pò più bassa della 2011.
Parlo di dati nazionali e la media di riferimento è la NOOA 68/96.
Una mia ipotesi sulle estati del futuro, vede un aumento della dinamicità con episodi estremi più marcati.
Nel mio piccolo, incuriosito dall’attuale tendenza a negativizzare della NAO estiva, ho provato a correlare un paio di serie storiche. Non è emerso nulla di nuovo, soprattutto non è emersa alcuna relazione di causa-effetto, ma credo sia comunque un quadro interessante pertanto condivido il materiale.
Negli ultimi 30 anni si osservano scostamenti negativi (rispetto alla media ultrasecolare) che non si manifestavano da fine ‘800. Ciò che non ha precedenti negli ultimi 200 anni è la frequenza con la quale la NAO estiva registra scostamenti negativi e la contestuale assenza di scostamenti positivi da oltre un decennio. Interessante notare la correlazione tra NAO estiva e media estiva della Tmed, in questo caso di Parma:
Nelle fasi in cui la NAO estiva è pressoché nulla (su base mobile trentennale) abbiamo scostamenti della Tmed estiva (su base mobile trentennale), rispetto alla media dell’intera serie storica, pressoché in linea con tale media ultrasecolare, ad eccezione del ventennio 1910-1930, fase di rientro dalla prevalente positività della NAO estiva, dove la Tmed estiva continua a presentare scostamenti negativi simili al passato con fase NAO estiva prevalentemente positiva. Nelle fasi in cui la NAO estiva è significativamente non nulla la Tmed estiva è in opposizione alla prevalente fase NAO estiva.
Sappiamo già dell’esistenza della correlazione spuria che esiste tra l’AMO e la temperatura al suolo, in questo caso tra l’AMO e la media estiva della temperatura media giornaliera a Parma. Più interessante la correlazione NAO estiva / AMO, con i rispettivi cicli:
in perfetta opposizione di fase:
![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Molto molto interessante. Fra l'altro la correlazione fra AMO e SNAO (con le due in fase opposta, anche se poi sulla SNAO potrebbero agire anche altri fattori, al di là della normale fluttuazione interna) è corroborata da parecchi studi recenti. Per es.: The Summer North Atlantic Oscillation: Past, Present, and Future
~~~ Always looking at the sky~~~
Si e questa relazione è già descritta nella letteratura scientifica, ma come per le temperature di per se non ci dice molto sulla relazione di causalità, è noto che in inverno la NAO genera ssta a forma di tripolo che a loro volta esercitano un debole feedback positivo sull'atmosfera, a sua volta ssta generate da fluttuazioni nell'amoc possono ovviamente influenzare l'atmosfera che in questo caso agisce da feedback negativo smorzando le ssta stesse; l'influenza delle ssta sull'atmosfera però è attesa essere maggiore in inverno quando il mixed layer oceanico è più profondo e (in tardo autunno) avviene la riemersione stagionale delle anomalie.
Diversi studi hanno mostrato come ssta simili amoc+ a fine estate siano associate a nao- nel successivo inverno, questo pattern delle ssta però può a sua volta essere generato sia dall'atmosfera che da fluttuazioni nell'amoc ( con un massimo a 9 anni di lag), come se non bastasse, a complicare le cose, la nao può a sua volta influenzare l'amoc stessa.
Vedi ad esempio:
http://www.lmd.ens.fr/dandrea/gastietal2012.pdf
Un'altro lavoro appena uscito che mostra come l'oceano atlantico possa contribuire alla variabilità atmosferica su scale temporali decennali ed oltre soprattutto in inverno, mentre su scale temporali brevi ed anche interannuali l'atmosfera domina le variazioni nelle sst nel medio atlantico:
http://www.nature.com/nature/journal...ture12268.html
Here we provide observational evidence that in the mid-latitude North Atlantic and on timescales longer than 10 years, surface turbulent heat fluxes are indeed driven by the ocean and may force the atmosphere, whereas on shorter timescales the converse is true, thereby confirming the Bjerknes conjecture.
Un paio di aggiornamenti sulla questione dei trend estivi
-Il pattern di questa estate ha finalmente interroto la lunga sequenza di NAO estiva negativa:
tsicpc_naoseason.png
- Un lavoro è stato pubblicato sulla questione dell'espansione della cella di Hadley, nulla di particolarmente diverso da quanto detto a pagina 3 di questo TD ma mostra in grande dettaglio come varia la risposta della cella di Hadley in funzione del tipo di forzante.
Nello specifico un forcing centrato sull'equatore come nel caso del nino causa un'intensificazione ed una contrazione della cella di Hadley, un forcing più esteso per latitudine come quello esercitato dalla co2 ne causa invece un'espansione, forcing centrati alle medie latitudini sono parecchio più efficienti ad espandere la cella di Hadley ed è ciò che potrebbe essere avvenuto negli ultimi decenni anche se le incertezze nei dataset sono troppo ampie per poterlo dire con certezza, tra le possibili cause di questo tipo di forcing ci sono come già detto l'ozono troposferico, i black carbon ed il trend verso un maggiore stato di la nina nel pacifico.
ozono 1880->2000:
ozone.gif
http://math.nyu.edu/~gerber/pages/do...ni-JC-2013.pdf
Ultima modifica di elz; 10/09/2013 alle 22:34
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