
Originariamente Scritto da
remigio zago
Apprestandoci a vivere un periodo sostanzialmente poco mosso, almeno al centro-nord, dopo le ultime parossistiche settimane e attendendo la risoluzione dell'evoluzione della depressione che sta attivamente interessando il sud, giunti al giro di boa dell'inverno sembrerebbe interessante nonchè utile ai fini prognostici fare una breve "summa" della prima parte della stagione.
Bisogna innanzitutto riconoscere la bontÃ* delle previsioni stagionali (di varia provenienza) che ipotizzavano per l'Europa una prima parte di stagione piuttosto rigida e perturbata, in accordo con le condizioni teleconnettive particolarmente favorevoli; si sono infatti succedute quasi senza soluzione di continuitÃ* frequenti irruzioni di origine artica marittima con obiettivo prevalente il Mediterraneo centro-occidentale,
e di qui la scarsa produttivitÃ* termica sulle regioni meridionali italiane. Al contrario una singola irruzione di aria artica continentale di grande potenzialitÃ* ci è stata "scippata" da una evoluzione di rarissima frequenza, tuttavia possibile.....
Le fasi anticicloniche sono state estremamente rare ed effimere, e quasi esclusivamente di tipo continentale.
Continua frattanto il decoupling
NAO-
AO con la prima ostinatamente neutra e la seconda nettamente negativa, a sancire la presenza di una
JS emisferica a 4 ondulazioni associata quindi ad un
VP di modesta intensitÃ* e soggetto a frequenti forcings troposferici dinamici sub-tropicali in Atlantico occidentale e a ripetuti disturbi stratosferici.
Conseguenza di ciò la sempre maggiore attivitÃ* dell'anticiclone polare in aree sub-polari, come nel caso della recente massiccia colata artica in Russia europea a causa di uno spettacolare split del
VP ( in procinto di reiterarsi tra qualche giorno...).
Contraltare alla rigida invernata europea bisogna segnalare la opposta mitezza dell'inverno nord-americano, specialmente nel mid-east e east coast, spesso sotto la risalita subtropicale del getto che invece continua a presentare un acuto cavo d'onda nell'estremo oriente asiatico.
Gli spunti per una pre-visione long range per il resto della stagione non può quindi prescindere da una tendenza alla persistenza delle citate caratteristiche circolatorie, anche in ossequio ad una fase
QBO orientale di rara intensitÃ* e durata, per cui la prossima fase anticiclonica può essere considerata senz'altro temporanea e seguita rapidamente da nuove condizioni idonee a flussi molto freddi di origine artica marittima con probabili apporti continentali, il cui obiettivo, con l'avanzare della stagione, diventerÃ* sempre più il Mediterraneo centrale e segnatamente le regioni adriatiche e joniche.
Con ogni probabilitÃ* febbraio, con sconfinamento nella prima metÃ* di marzo, potrebbe essere il mese del riscatto per le regioni italiane fino ad ora soltanto sfiorate da un "generale" raramente così ben fornito di truppe "fresche" come quest'inverno...

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