Il primo segnale che ci indica che il cambio stagionale ormai prossimo è rappresentato da una ripresa di vorticità in sede polare.
Il progressivo raffreddamento radiativo per effetto del minor irraggiamento diurno si denota dal calo dei geopotenziali, dall'approfondimento del vortice polare e dall'incremento del gradiente barico tra le regioni dell'artico e quelle sottostanti.
Conseguenza diretta di ciò è il rinforzo del jet stream polare e il recupero di tensione da parte delle weasterlies.
Tuttavia lo sviluppo e approfondimento del vortice in posizione baricentrica rispetto al polo nord geografico non è sempre la regola in quanto sul suo posizionamento possono incidere fattori di disturbo che ne inducono una delocalizzazione piuttosto che un suo collassamento verso latitudini meridionali creando i presupposti per i primi forcing di natura dinamica.
I fattori di disturbo cui mi riferisco possono essere diversi e fra questi contano in primis le anomalìe positive superficiali oceaniche (SSTA+) indotte da fattori quali El Nino, convezioni tropico – equatoriali indopacifiche, forte fusione della calotta polare oppure semplicemente da anomalìe in sede Pacifica quali ad esempio quella che si è andata sviluppando durante il periodo estivo.
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Anomalìa che maggiormente si evidenzia nella regione dell'EPO (East Pacific Oscillation) in quanto causa della neutralizzazione del dipolo caratteristico del regime PDO negativo di questi ultimi anni .
Con questi presupposti il neonato vortice polare potrebbe accusare ben presto i primi scossoni proprio in sede pacifica con un PNA index molto altalenante e segnale di una corrente a getto assai ondulata e costretta a divergere in entrata negli States.
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La principale onda dinamica di disturbo all'attività del vortice polare è proprio quella Pacifica per la sua ampiezza ed intensità nonché per la sua capacità di propagarsi piuttosto rapidamente attraverso il continente americano fin sull'Atlantico.
Non è pertanto affatto peregrino ritenere che già a ridosso della terza decade del mese di agosto queste ondulazioni possano rifocillare il complesso vortice che si sta strutturando nell'oceano atlantico nel quale si potrebbero identificare due principali centri motori: il primo ad est dell'Islanda ed il secondo a ridosso della penisola scandinava motivo di un graduale calo dei geopotenziali sul nord Europa.
Aria fredda che quindi potrebbe scendere di latitudine attraverso 2 canali principali: il primo dall'artico canadese verso l'Islanda, il secondo attraverso un ampio giro sull'artico in discesa verso la Scandinavia.
Mentre questo per il nord Europa rappresenterebbe un marcia in più verso il cambio stagionale, per l'Europa centrale ed il Mediterraneo si tratterebbe dell'inizio di una fase di transizione caratterizzata da una fase estiva dai toni più miti intervallata da episodi più frequenti di tempo maggiormente instabile.
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Matteo
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